Nella centrale piazza Mercato, poi piazza Trento e Trieste, esisteva negli anni dieci un Cinematografo Centrale. Esso era situato nella cortina di case
che occupava il lato nord della piazza e che viene demolita alla fine del 1932 per permettere il completamento del palazzo comunale. Il locale cessò di essere operativo intorno al 1925. Un omonimo cinema viene allora
edificato nelle vicinanze, alla fine degli anni venti.
Il Nuovo Centrale (circa 800 posti) – costruito in via San Paolo n. 5 - inizia la propria attività nel marzo 1929
e si affianca al cineteatro Ponti; di lì a poco inizierà ad operare anche il cinema Moderno (poi Astoria). Il locale, che comprendeva una vasta platea e una galleria di dimensioni ridotte, sarà presente per oltre sette decenni, divenendo pertanto il cinema più longevo e di antica tradizione della città. Agli inizi del 1931 il Centrale ospita il celebre film Intolerance (Griffith, 1916).
Nel gennaio 1931 la sala cambia gestione e prende il nome del nuovo proprietario, trasformandosi nel cinema Kullmann. Dall’aprile seguente la sala passa al sonoro.
Tra i film programmati dal cinema Kulmann ricordiamo nel 1931: Oriente (t.o. Orient – Die Tochter der Wuste, G. Righelli, 1924), Annapolis (C. Cabanne, 1928), La notte del drago verde (t.o. Gang War, B. Glennon, 1928), Donna che ama (t.o The Single Standard, J. Robertson 1929; con Greta Garbo), Io e l’amore (B. Keaton, 1929), L’angelo azzurro (Von Sternberg, 1930) e Sam Lee principe cinese (t.o. Son of the Gods, F. Lloyd, 1930).
Dopo alcuni mesi di chiusura il locale cambia ancora gestione e riapre il 15 settembre 1932 con il vecchio nome di cinema Centrale. Il film scelto per l’inaugurazione di questa nuova fase è Manuelita (t.o. Romance of the Rio Grande, A. Santell 1929).
Tra le numerose pellicole significative, ospitate dalla sala, ricordiamo il propagandistico Scipione l’africano (Gallone, 1937) girato per celebrare Mussolini e le pretese imperiali della “nuova” Roma, A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959),
La dolce vita (Fellini, 1960), L’uomo che uccise Liberty Valance (Ford, 1962), Il Gattopardo (Visconti, 1963), Marnie (Hitchcock, 1964), Per qualche dollaro in più
(Leone, 1965) nel 1966, La contessa di Honk Kong (Chaplin, 1966) nel 1967, Bella di giorno (Bunuel, 1967), Tre passi nel delirio (Fellini, Malle, Vadim, 1968), La signora nel cemento (Douglas, 1968) e Ammazzali tutti e torna solo (Castellari, 1968) nel 1969,
nel 1970: Una su 13 (Gessner, 1969), Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1969), La tenda rossa (Kalatozov, 1970), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Petri, 1970), Soldato blu (Nelson, 1970), Tora! Tora! Tora! (Fleischer, 1970), Colpo rovente (Zuffi, 1970)
nel 1971: Brancaleone alle crociate (Monicelli, 1970), L’ultima valle (Clavell, 1970), La supertestimone (Giraldi, 1971), La signora dell’auto con gli occhiali e il fucile (Litvak, 1971), Confessione
di un commissario di polizia al procuratore della repubblica (Damiani, 1971) nel 1972: Il caso Mattei (Rosi, 1971), Il Decameron (Pasolini, 1971), Conoscenza carnale (Nichols, 1971), L’istruttoria è chiusa: dimentichi (Damiani, 1971), L’ultima fuga (Fleischer, 1971), Lo
scopone scientifico (Comencini, 1972), Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo (Siegel, 1971), L’assassinio di Trotzky (Losey, 1972), Taking Off (Forman, 1972), Mimì metallurgico ferito nell’onore (Wertmuller, 1972), Il maestro e Margherita (Petrovic, 1972), La cagna (Ferreri,
1972), La Betia (De Bosio, 1972), Alfredo, Alfredo (Germi, 1972) nel 1973: La prima notte di quiete (Zurlini, 1972), Ludwig (Visconti, 1973), Che? (Polanski, 1972), Provaci
ancora Sam (Ross, 1972; con W. Allen), Nessuna pietà per Ulzana (Aldrich, 1972), Trappola per un lupo (Chabrol, 1972), Il serpente (Verneuil, 1973), Riflessi in un occhio d’oro (Huston, 1967)
nel 1974: Le cinque giornate (Argento, 1973), Pane e cioccolata (Brusati, 1973), Giordano Bruno (Montaldo, 1973) e La stangata (Hill, 1973) nel 1975: Mio Dio come sono caduta in basso (Comencini, 1974), Prigioniero della seconda strada (Frank, 1975), Rollerball (Jewison, 1975) e Sweet Movie (Makavejev, 1974)
nel 1976: Quel pomeriggio di un giorno da cani (Lumet, 1975), Salon Kitty (Brass, 1975) e Mean Streets (Scorsese, 1973), Todo modo (Petri, 1976), L’ultima donna (Ferreri, 1976),
Taxi Driver (Scorsese, 1976) Il maratoneta (Schlesinger, 1976) nel 1977, Suspiria (Argento, 1977), La luna (B. Bertolucci, 1979), Tragedia di un uomo ridicolo (B. Bertolucci, 1981), La pelle (Cavani, 1981), Diritto
di cronaca (Pollack, 1981) e Un mercoledì da leoni (Schrader, 1978) nel 1982, nel 1983: Un sogno lungo un giorno (Coppola, 1982), In viaggio con papà (Sordi, 1982), Tootsie (Pollack, 1982) e Cinque giorni un’estate (Zinnemann, 1982)
Una gita scolastica (Avati, 1984), Coraggio.. fatti ammazzare (Eastwood, 1983) nel 1984, nel 1985: Urla del silenzio (Joffé, 1984), L’onore dei Prizzi (Huston, 1985), Nightmare (Craven, 1984), China Blue (Russell, 1985)
Ginger e Fred (Fellini, 1985) nel 1986, Platoon (Stone, 1987), Qualcosa di travolgente (Demme, 1987), Full Metal Jacket (Kubrick, 1987), L’attimo fuggente (Weit, 1989), Seduzione pericolosa (H. Becker, 1989) nel 1990, Rapsodia in agosto (Kurosawa, 1991) e Quiz Show (Redford,
1994) nel 1995. Il Centrale chiude nel 2002 e il suo ampio spazio – opportunamente ristrutturato – viene occupato da una banca.
Cinema Centrale in piazza Mercato (poi Trento Trieste) negli anni venti Visione complessiva foto*
L’edificio in primo piano a sinistra foto*
Cinema Centrale in costruzione alla fine degli anni venti (Fototeca della Biblioteca Civica di Monza) foto*
Il cantiere ai suoi esordi foto 1 – foto 2*
Cinema Centrale quasi terminato foto*
Cinema Centrale nei primi anni trenta (Fototeca della Biblioteca Civica di Monza) foto*
Un’altra immagine dello stesso periodo foto*
Cinema Centrale nella primavera 1948 La sala durante un comizio elettorale della D.C. foto
Cinema Centrale intorno al 1950 foto*
Dettaglio della cartolina foto
Panorama e cinema Centrale foto
Dettaglio della cartolina foto
Vista aerea dell’Arengario e del vicino cinema Centrale foto
Dettaglio della cartolina foto
Cinema Centrale negli anni settanta L’atrio foto*
La sala foto 1 - foto 2*
Cinema Centrale nel 1996 (per gentile concessione di Willy Salveghi) In programmazione c’è Jane Eyre (Zeffirelli) foto
Cinema Centrale nel 1998 Facciata - In programmazione I piccoli maestri (Luchetti, 1998) foto
Medaglia d’oro AGIS all’esercente Francesco Fichera Articolo su Il Giorno - 14 dic. 1975 testo
Medesimo spazio urbano come si presenta nel novembre 2007 Visione frontale foto 1 - foto 2
Visione laterale foto 1 - foto 2
Visione laterale, da destra foto 1 - foto 2
Vista aerea dell’ex cinema e dell’ex cinema Astoria nel 2010 foto
Annunci pubblicitari del cinema Kulmann sui giornali monzesi Donna che ama; Oriente – 30 gen/4 feb 1931 immagine La notte del drago verde; Sam Lee principe cinese; Annapolis – 1/7 mag 1931 immagine
Annunci pubblicitari su giornali monzesi Manuelita - 15 set. 1932 (riapertura) immagine* Fra Diavolo (Zampa) - 9 apr. 1942 immagine
Biglietto del cinema
immagine
Mappa di Monza del 1897
Posizione del primo cinema Centrale immagine
Mappa di Monza (centro)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse
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