cinema Lambro - cinema Adua

lo stabile del cinema Adua nel 1939

Il quartiere Ponte Lambro, situato nella zona sud est di Milano, all’esterno della cerchia delle tangenziali, entra a far parte del territorio della metropoli lombarda nel 1925. In via Monte Oliveto n.6 è attivo dal 1928, il piccolo cinema Lambro (300 posti). La gestione è a cura di Giovanni Macchi. Nella medesima via, a pochi decine di metri, era presente la sede del Partito Nazionale fascista.
Il locale si colloca tra le sale di terza visione e si rivolge essenzialmente al pubblico del quartiere. La programmazione del cinema Lambro non compare sulle pagine dei quotidiani.
Tra i film ospitati nel locale ricordiamo
nel 1929
I fratelli Karamazoff (t.o. Die bruder Karamasoff, C. Froelich, 1920)
nel 1930
Il fiore delle nevi (t.o. Little Pal, J. Kirkwood, 1915; con Mary Pickford)

Nel 1939 il cinema Lambro si trasforma nel cinema Adua. Il nome è quella di un ben noto (a causa della disastrosa sconfitta militare ivi subìta dagli Italiani nel 1896) villaggio situato nel nord dell’Etiopia, dal 1936 (anno della proclamazione dell’impero coloniale italiano) appartenente alla A.O.I (Africa Orientale Italiana).
L’offerta del locale prevede numerosi film di qualità (con una particolare attenzione ai film di Dino Risi) e perfino qualche timida incursione nel cinema d’autore più severo (ad es. Il fiume di Renoir e Il sasso in bocca di Ferrara) accanto alle consuete pellicole di puro intrattenimento popolare.
La programmazione del  locale non compare sui quotidiani milanesi fino al 1949.
Tra i film proiettati nel cinema ricordiamo Quella notte con te (La Cava, 1941) nel 1949
nel 1950
Adamo ed Eva (Mattoli, 1950), Totò cerca moglie (Bragaglia, 1950), I sacrificati (Ford, 1945)
nel 1951
Alba fatale (Wellman, 1943), Il monello della strada (Borgheio, 1950; con Macario) e La iena (Wise, 1945)
Viva Villa (Conway, 1934) e La regina Cristina (Mamoulian, 1933; con Greta Garbo) nel 1952,
nel 1953
Totò sceicco (Mattoli, 1950), Totò al giro d’Italia (Mattoli, 1948) e Messalina (Gallone, 1951)
nel 1954
Il fiume (Renoir, 1951), Gli uomini che mascalzoni (Camerini, 1932) e Moulin Rouge (Huston, 1952) 
nel 1955
Pane amore e fantasia (Comencini, 1953), Il magnifico scherzo (Hawks, 1952) e Pioggia (Milestone, 1932)
Mambo (Rossen, 1954) e Pane amore e... (Risi, 1955) nel 1956, Poveri ma belli (Risi, 1957),
nel 1958
Guendalina (Lattuada, 1957), Rififi (Dassin, 1954) e La nonna Sabella (Risi, 1957)
Rosso e nero (Paolella, 1954) nel 1959, Poveri milionari (Risi, 1959) nel 1960, M - Il mostro di Dusseldorf (Lang, 1931; uscito in Italia nel 1960) e Risate di gioia (Monicelli, 1960) nel 1961, Leoni al sole (Caprioli, 1961) e Le Italiane e l’amore (autori vari, 1961) nel 1962, Anatomia di un omicidio (Preminger, 1959) nel 1963, Gerarchi si muore (Simonelli, 1961) nel 1964, La donna degli altri è sempre più bella (Girolami, 1963) nel 1965, I due parà (Fulci, 1965; con Franco e Ciccio) nel 1966, Un dollaro d’onore (Hawks, 1959) e Il terzo occhio (Guerrini, 1966) nel 1967, Django non perdona (Buchs, 1967) nel 1968
nel 1969
Il giorno della civetta (Damiani, 1968), Dio perdona... io no (Colizzi, 1967), La ragaza con la pistola (Monicelli, 1968), Corri uomo corri (Sollima, 1968)
nel 1970
Cimitero senza croci (Hossein, 1969), Sequestro di persona (Mingozzi, 1968), Fellini Satyricon (Fellini, 1969), Realtà romanzesca (Proia, 1969), Il detective (Guerrieri, 1969),
nel 1971
Meglio vedova (Tessari, 1968), Lo strangolatore di Boston (Fleischer, 1968), Requiescant (Lizzani, 1967), Butch Cassidy (Roy Hill, 1969)
nel 1972
Caccia sadica (Losey, 1970), Cuori solitari (Giraldi, 1969), Le belve (G. Grimaldi, 1971), Il sasso in bocca (Ferrara, 1970), Confessione di un commissario di polizia a un procuratore della repubblica (Damiani, 1971), Ninì Tirabusciò (Fondato, 1970),
nel 1973
Imputazione di omicidio per uno studente (Bolognini, 1972), Quien sabe? (Damiani, 1966), I vivi e i morti (Corman, 1961), Il braccio violento della legge (Friedkin, 1971), Punto zero (Sarafian, 1971), Alfredo Alfredo (Germi, 1972) e L’amante dell’Orsa Maggiore (Orsini, 1970)
Fritz il gatto (Bakshi, 1971) e Non si sevizia un paperino (Fulci, 1972) nel 1974, Il boss (Di Leo, 1973) nel 1975
nel 1976
L’ultima chance (Lucidi, 1973), Il vichingo venuto dal sud (Steno, 1971), Delitto d’amore (Comencini, 1974) e Il corpo (Scattini, 1974),
Profondo rosso (Argento, 1975) nel 1977, Roma violenta (Girolami, 1975) e I nuovi mostri (Monicelli, Risi, Scola 1978) nel 1978.
Nell’estate 1979 l’Adua interrompe la propria attività.
Attualmente i suoi spazi sono occupati da una negozio di lavanderia.

 

Il cinema Adua nel 1939
Vai Monte Oliveto verso nord: è visibile lo stabile del cinema             foto 1 - foto 2*

L’ex cinema Adua nel marzo 2010
L’edificio e la facciata                                                           foto 1foto 2 - foto 3
L’edificio verso nord - via Vittorini                                                               
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L’edificio verso sud                                                                                    
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Vista aerea del’ex cinema nel  2010                                                       foto

Manifesti pubblicitari del cinema Lambro(fonte: Cineteca Italiana –  www.lombardiabeniculturali.it)
1929
I fratelli Karamazoff - nov                                                                           
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1930
Il fiore delle nevi - mar                                                                               
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Mappa di Milano
Posizione del cinema                                                                                   foto

* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse

 

 

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