cinema San Siro - cinema Alpi

il cinema intorno al 1946

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari e Willy Salveghi

Al civico 11 di via Ricciarelli, tra piazzale Brescia e piazzale Selinunte (non lontano dalla sede della Fiera Campionaria) il cinema San Siro è operativo, a partire dal 1938. L’inaugurazione avviene mercoledì 26 ottobre 1938 con il film americano 100 uomini e una ragazza (Koster, 1938). L’avviso riportato dal Corriere della Sera parla di “Costruzione moderna, impianti perfetti, comodità di posti”.
Si tratta di un locale periferico di terza visione che offre spesso due differenti film al giorno a prezzi molto bassi: ad esempio nel 1939 lo spettacolo pomeridiano viene pubblicizzato a soli L.0,80 mentre per quello serale ci vogliono L. 1,10.
Tra i film proiettati nella sala ricordiamo:
nel 1939: Biancaneve e i sette nani (Disney, 1937) e La primula rossa (H. Young, 1934) in doppia programmazione, Tempi moderni (Chaplin, 1936) e Le due madri (Palermi, 1938) in doppia programmazione, Orgoglio (M. Elter, 1938) e I tre moschettieri (R. Lee, 1935) in doppia programmazione, Il forzato (S. Walker, 1934) e Inventiamo l’amore (C. Mastrocinque, 1938)
nel 1940: Allarme a Gibilterra (F. Ozep, 1938), La squadriglia degli eroi (K. Ritter, 1938) e Animali pazzi (C. Bragaglia, 1939) in doppia programmazione come pure Il dottor Koch (H. Steinhoff, 1939) e La battaglia della Manica (documentario Ist. Luce, 1940) in doppia programmazione
Fascino del West (R. Taylor, 1938; uno dei rari film americani in quegli anni di guerra) nel 1941, Allegro fantasma (Palermi, 1941) e Teresa Martin (M. de Canonge, 1938) in doppia programmazione, Mamma (Brignone, 1941) nel 1942.
Nei primi anni quaranta il cinema San Siro annovera tra i suoi assidui spettatori Gianluigi Bonelli, creatore di Tex Willer, e suo figlio Sergio, che in seguito diventerà il più importante editore italiano di fumetti del dopoguerra (oltre a Tex, ricordiamo ad esempio Mister No, Dylan Dog, Julia, Zagor, Martin Mystère e Dampyr). A detta dello stesso Sergio Bonelli, la proiezione di Ombre Rosse (Ford, 1939) in quel locale ha ispirato il padre nell’ideare successivamente il personaggio di Tex Willer.
Durante i massicci bombardamenti del 24 ottobre 1942 (i primi a colpire la metropoli milanese) il cinema viene gravemente danneggiato e chiude per oltre un anno.

Dopo l’8 settembre 1943 il locale riapre con il nuovo nome di cinema Alpi. All’epoca - e anche oggi, seppure con maggiori difficoltà, causa palazzi e inquinamento - da quella zona della città nelle giornate limpide si vedono distintamente le Alpi, arrivando a identificare Monte Rosa, Monviso e Grigna. Probabilmente l’affascinante panorama ivi visibile ha determinato la scelta del nuovo nome del locale.
Invece il cambiamento di nome appare poco chiaro nelle sue motivazioni. Durante la Rsi viene bandito ogni riferimento ai Savoia, considerati traditori della nazione: numerosi sono i cinema che  mutano nome per questa ragione (tra gli altri il Savoia e il Reale). Il nome di un santo nella titolazione del cinema poteva risultare parimenti ingombrante solo in quanto il Papato aveva sempre tenuto una linea pacifista nonché ostile all’entrata in guerra dell’Italia. La trasformazione del nome del locale di via Ricciarelli va intesa (probabilmente) come una prudenziale presa di distanza dalla politica vaticana negli anni tormentati, dogmatici e assai pericolosi del fascismo repubblicano.
Il cinema Alpi è una sala popolare, dotata di platea e galleria, con una capienza complessiva di 1300 posti. La programmazione del locale - che si colloca stabilmente tra le terze visioni - inizia ad apparire nelle pagine degli spettacoli dei quotidiani milanesi fin dagli esordi. La scelta delle pellicole privilegia i film d'azione, avventurosi e western, inoltre i film di genere "kaiju eiga", scadenti pellicole giapponesi di mostri emuli di Godzilla.
Gli spettacoli del cinema Alpi non sono mai presenti sui flani o sui tamburini dei quotidiani. La gestione è curata dall'Aristea, che, nel corso degli anni controllerà molti cinema milanesi: Plinius, Corallo, Ariston, Corso, Rivoli, Zenit, Adriano, Splendor e Lux.
Tra le pellicole più interessanti proiettate all’Alpi ricordiamo: Ordine sigillato (K. Anton, 1938) nel 1943, Rita da Cascia (Leonviola, 1942) nel 1944, Avventura di lusso (Meyer, 1942) nel 1945, Tre ragazze in gamba crescono (Koster, 1939) nel 1946, Partita d’azzardo (Marshall, 1939 con Marlene Dietrich e James Stewart) nel 1947, Zingari (Crabtree, 1946) e L’urlo della montagna (Farkas, 1942) nel 1948, Gli allegri naviganti (Lubin, 1941) e Fifa e arena (Mattoli, 1948 con Totò) nel 1949, Beau Geste (Wellman, 1939 con Gary Cooper), Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943) e Arco di trionfo (Milestone, 1948 con Ingrid Bergman) nel 1950, Il capitano di Castiglia (King, 1947 con Tyrone Power), Campane a martello (Zampa, 1949 con Edoardo de Filippo e Gina Lollobrigida) e L’incendio di Chicago (H. King, 1937) nel 1951, Labbra avvelenate (Marin, 1948), Gianni e Pinotto tra le educande (Yarbrough, 1945), Gianni e Pinotto contro l’uomo invisibile (Lamont, 1951), Il comandante Johnny (Hathaway, 1951 con Gary Cooper), La corte di Re Artù (Garnett, 1949) e Ai confini del delitto (Kevin, 1951) nel 1952, Operazione Cicero (Mankiewicz, 1952), Clandestino a Trieste (Salvini, 1951), Tre settimane d’amore (W. Lang, 1941) e Mariti su misura (Cukor, 1951), quest’ultimo rimane in cartellone per quasi tutto il mese di dicembre del 1953,
nel 1954: Magia verde (Napoletano,1953), Le nevi del Kilimangiaro (King, 1952), Dan il terribile (Boetticher, 1952), Le avventure di Mandrin (Soldati, 1951), Licenza premio (Neufeld, 1951), Traversata pericolosa (Newman, 1953), Destinazione Mongolia (Wise, 1953)
nel 1955:
Canzoni, canzoni, canzoni (Paolella, 1953 con Alberto Sordi), L’isola dell’uragano (Landers, 1951), L’ammutinamento del Caine (Dmytryck, 1954 con Humphrey Bogart), Ballata Selvaggia (Fregonese, 1953 con Gary Cooper e Barbara Stanwich), Condannatelo (Capuano), La tigre sacra (Bennett, 1952), Ancora e sempre (Hall, 1953) e Il figlio di Kociss (Sirk, 1954)
nel 1956:
Capitan Fantasma (Zeglio, 1953), Accadde al commissariato (Simonelli, 1954 con Walter Chiari e Alberto Sordi), Canzone d’amore (Simonelli, 1954), Il cantante misterioso (Girolami, 1954), E’ nata una stella (Cukor, 1954) e Quando la moglie è in vacanza (Wilder, 1955 con Marilyn Monroe)
nel 1957:
Il principe coraggioso (Hathaway, 1954), L’avventuriero di Hong Kong (Dmytryk, 1955) e L’amore è una cosa meravigliosa (King, 1955 con Jennifer Jones), I senza Dio (Lewis, 1955) e Queste maledette vacanze (Vernay, 1955)
nel 1958:
Il ferroviere (Germi, 1955), Il leone africano (Algar, 1955), Il prezzo della gloria (Musu, 1956), Sfida alla città (Haskin, 1956) e Fuoco verde (Marton, 1954)
nel 1959:
I piombi di Venezia (Callegari, 1952), Vacanze a Portofino (Deppe, 1957), Le donne hanno sempre ragione (Johnson , 1957), Il sole sorgerà ancora (King, 1957) e Il padrone delle ferriere (Majano, 1959)
La bambola cinese (Borzage, 1958) nel 1960, Caterina Sforza leonessa di Romagna (Chili, 1959 con Virna Lisi) e Annibale e la vestale (Sidney, 1955) nel 1961, Battaglia in Indocina (Grissell, 1952), Brevi amori a Palma di Maiorca (Bianchi, 1959 con Alberto Sordi), La mia terra (King, 1959), Il grande impostore (Mulligan, 1960) e Crimen (Camerini, 1961 con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Nino Manfredi) nel 1962, La valanga sul fiume (Tourneur, 1959), Lo sceriffo implacabile (Portillo, 1960) e Pugni, pupe e... dinamite (Grimblat, 1962) nel 1963, Taras il magnifico (Lee Thompson, 1962), Una faccia piena di pugni (Nelson, 1962) e Il brigante Musolino (Camerini, 1950 con Amedeo Nazzari, Silvana Mangano) nel 1964, Le avventure di Scaramouche (Isasi Isasmendi, 1963), Il muro della paura (Siodmak, 1962), Solo contro tutti (Del Amo, 1964) e Questo pazzo pazzo mondo della canzone (B. Corbucci e Grimaldi, 1965) nel 1965, I due parà (Fulci, 1966), Una pistola per Ringo (Tessari, 1965 con Montgomery Wood alias Giuliano Gemma), Kiss kiss…bang bang (Tessari, 1966 con Giuliano Gemma) e Sangue blu (Hamer, 1949 con Alec Guinness) nel 1966
nel 1967:
Clint il solitario (Balcazar Granda, 1967), La lama nel corpo (Scardamaglia, 1966) e Femmine a prezzo fisso (De Givray, 1964)
C’era una volta (Rosi, 1967), I giorni dell’ira (Valerii, 1967 con Giuliano Gemma e Lee Van Cleef) e La calda notte dell’ispettore Tibbs (Jewison, 1967 con Sidney Poitier) nel 1968, Sissignore (di e con Ugo Tognazzi, 1968) e Barbarella (Vadim, 1967 con Jane Fonda e Ugo Tognazzi) nel 1969,
nel 1970:
Agente 007 – Al servizio segreto di sua maestà (Hunt, 1969), Agente 777 missione Summergame (Freda, 1966), Mille peccati... nessuna virtù (S. Martino, 1969), Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole (Annakin, 1969), L’astronave fantasma (Ota e Mervin, 1961), Testa o croce (Newman, 1961), Dove vai tutta nuda? (Campanile, 1969, con Vittorio Gassman), La stella del Sud (con Orson Welles e Ursula Andress), Patton, generale d’acciaio (Schaffer, 1970) e L’alibi (di e con Adolfo Celi, Luciano Lucignani, Vittorio Gassman) nel 1970,
nel 1971:
Temps des loups, tempo di violenza (Gobbi, 1970), Dossier 212: destinazione morte (J. Delannoy, 1970), Sandokan contro il leopardo di Sarawak (Captano, 1964), C’è Sartana… venditi la pistola e comprati la bara! (Carnimeo 1970), Mediterraneo in fiamme (Dadiras, 1970), Arabesque (Donen, 1966) e Venga a prendere il caffè da noi (Lattuada, 1970 con Ugo Tognazzi)
nel 1972:
Angelica (Borderie, 1964), Le novizie (Casaril, 1970 con Brigitte Bardot, Annie Girardot), Il merlo maschio (Campanile, 1971 con Lando Buzzanca), Soldato blu (Nelson, 1970), Angelica (Borderie, 1964), Senza via d’uscita (Sciumé, 1971), La grande battaglia (Ozerov, 1969), Amico stammi lontano almeno un palmo.. (Lupo, 1971), Chato (Winner, 1971 con Charles Bronson), Tre passi nel delirio (Roger Vadim, Louis Malle, Federico Fellini, 1967), In nome del popolo italiano (Risi, 1971 con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman), Il treno (Frankenheimer, 1964 con Burt Lancaster)
nel 1973:
Frenzy (Hitchcock, 1972), Il braccio violento della legge (Friedkin, 1971), Notte sulla città (Melville, 1972), Sbatti il mostro in prima pagina (Bellocchio, 1972) e Taking Off (Forman, 1971)
nel 1974:
Ciao Pussycat (Donner, 1965; con Peter Sellers), L’amante giovane (Pialat, 1972), Il ponte sul fiume Kwai (Lean, 1957) e L’uomo in basso a destra nella fotografia (N. Trintignant, 1973 con Jean Louis Trintignant)
I guerrieri (Hutton, 1970), L'uomo terminale (Hodges, 1974), Quella sporca ultima meta (Aldrich, 1974) e Profumo di donna (D. Risi, 1974) nel 1975, Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro (Hamilton, 1974 con Roger Moore) e Un uomo, una città (Guerrieri, 1974) nel 1976, Dimmi che fai tutto per me (Campanile, 1976), Una sera c’incontrammo (con Johnny Dorelli), Cattive abitudini (Lindsay-Hogg, 1976), Mr. Klein (Losey, 1976, con Alain Delon) e Los Angeles, quinto distretto di polizia (Butler, 1973) nel 1977, Padre padrone (P. e V. Taviani, 1977) nel 1978.
Come si nota, la programmazione punta su un cinema largamente popolare in cui prevalgono film avventurosi americani e commedie italiane. Il cinema d’autore è quasi del tutto assente, perfino in quegli anni (1968-75) in cui era diventato un bene “di largo consumo” anche se non mancano le pellicole di qualità.
Nella seconda metà degli anni settanta, rimasta una sala povera per tutta la durata della sua attività, l’Alpi è ancora dotato di vecchie sedie in legno e con un impianto audio e video ormai obsoleti; in assenza di adeguati investimenti il cinema non è più in grado di competere con la crescente offerta televisiva. Non volendo passare alla luce rossa, unica alternativa rimasta, l’Alpi cessa l’attività nella seconda metà del 1978.
Dopo anni di oblio la vecchia sala cambia destinazione d'uso e viene trasformata, a metà anniottanta, nella discoteca Cosmo, che cambierà il nome in Le Cinéma, così da richiamare la vecchia funzione. La platea diventa la sala da ballo mentre la galleria rimane intatta con le poltrone che fungono da "sala privè". Nonostante l'ubicazione periferica la discoteca è piuttosto frequentata e conosciuta, ma dal settembre 1994 cambia gestione e nome in The Factory , con un palco di 40 metri quadri e una capienza di 1500 persone, diventando un punto di riferimento per la musica rock, i concerti metal e le serate a tema. Tra i concerti più importanti ospitati in questa fase: Jimmy Page & Robert Plant, Faith No More, Therapy?, Van Halen e Ligabue.
Con la fine degli anni novanta anche la discoteca fa il suo tempo e nel 2001 l'ex cinema viene riconvertito in sala bingo, seguendo, purtroppo, una nuova moda proveniente dagli Stati Uniti. Dopo alcuni anni chiude anche in queste vesti.
Attualmente (estate 2011) l'ex cinema, con i finestroni murati, è soggetto a lavori di ristrutturazione.

 

Il cinema Alpi intorno al 1946 (da www.skyscrapercity.com, su gentile segnalazione di Marco Ferrari)
Via Caccialepori e l’edificio del cinema                                                     foto*

Il cinema Alpi intorno al 1948 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Via Ricciarelli e l’edificio del cinema                                                          foto 1* foto 2*

Lo stabile dell’ex cinema Alpi nel settembre 2008
La facciata                                                                                  foto 1 foto 2foto 3
Il lato su via Caccialepori                                                                         
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Il lato su via Ricciarelli, verso via Dolci                                                     
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Vista aerea del’ex cinema Alpi nel 2010                                            foto

Lo stabile dell’ex cinema Alpi nel giugno 2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
La facciata                                                                                              foto 1foto 2
Il lato su via Caccialepori                                                                         
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L’interno in demolizione                                                                            
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Clint il solitario - 9 giu 1966                                                                    immagine

Mappa di Milano (piazza De Angeli)
Posizione del cinema                                                                                
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* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

si ringraziano Andrea Martinenghi e Stefano Petrella per le informazioni fornite

 

 

si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte