cinema Franco Belga - cinema Monza - cinema Argo

il cinema Argo intorno al 1982

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Al civico 75 di viale Monza è attivo dagli inizi degli anni venti fino al 1928 circa il cinema Franco Belga.
Nel 1928
il locale cambia nome (e civico) e diviene il cinema Monza. Il cinema, ubicato sul viale omonimo al civico 79, è una sala periferica situata sulla direttrice che congiunge Monza e Sesto San Giovanni alla circonvallazione milanese, non troppo distante da piazzale Loreto.
Si tratta di una sala popolare – dotata di platea e galleria, con una capienza complessiva di 1500 posti - aperta nella seconda grande fase di espansione dei cinema al di fuori del centro storico, che si sviluppa lungo le grandi vie di comunicazione, con una particolare concentrazione lungo le arterie che partono da piazzale Loreto.
Dalla seconda metà del 1930, la sala è attrezzata con impianto audio; inizialmente vengono proiettate pellicole sincronizzate sincronizzati tramite apparecchio della Vivophone Electric e dal 1931, a seguito di un rinnovo degli impianti, il cinema è in grado di proiettare normalmente film sonori.
Nei primi anni d’attività, la sala è connotata come rionale e la programmazione – che spesso abbina proiezioni cinematografiche a spettacoli di rivista - viene pubblicizzata attraverso l’affissione dei manifesti tipografici nella zona.
La sala inizia ad apparire nelle pagine degli spettacoli dei quotidiani milanesi nel 1936.
A partire dalla seconda metà degli anni trenta il cinema propone spesso due film al giorno oppure l’abbinamento film e rivista. A volte i manifesti tipografici riportano l’intera programmazione settimanale anziché giornaliera; si tratta di una tecnica adottata con varia intensità dalle sale “povere” di periferia per contenere le spese di gestione; un cartellone settimanale anziché giornaliero consente alla gestione un risparmio sulle imposte di bollo pari a 0,60 lire ad affissione.
Durante la seconda guerra mondiale, il cinema Monza continua la regolare programmazione, spesso offrendo due film al prezzo di uno, fino a quando viene colpito dai bombardamenti alleati, probabilmente quelli della notte tra il 12 e il 13 agosto 1943.
Tra le pellicole più interessanti proiettate al cinema Monza ricordiamo:
nel 1930
La signora dalle camelie (t.or Camille, F. Niblo 1926), Terra senza pace (t.o. Brennende Grenze, E. Washneck, 1927), L’eroe del velocipede (t.o. Homesick, H. Lehrman, 1928), Crepuscolo d’amore (t.o. Outcast, W. Seiter, 1928)
nel 1931
Tempeste sul Monte Bianco (t.o. Sturme uber dem Mont Blanc, A. Fanck, 1930)
nel 1932
Il fantasma di Parigi (t.o. The Phantom of Paris, J. Roberts, 1931)
nel 1933
Come tu mi vuoi (t.o. As You Desire Me, G. Fitzmaurice, 1932 con Greta Garbo e Erich von Stroheim), Ritorno (t.o. Letty Lynton, C. Brown 1932)
Ingratitudine (C. Brown, 1932) nel 1934, Nanà (1934) nel 1935, Serenata di Schubert (Tinling, 1934), Scampolo (Steinhoff, 1932) e Distruzione (Wellmann, 1934) nel 1936, Luciano Serra pilota (Alessandrini, 1938) e Bisbetica innamorata (W. Lang, 1936) nel 1939,
nel 1940:
L’isola dei coralli (Gleize, 1938), Una stella s’innamora (Santley, 1934), Batticuore (Camerini, 1939) e Tormento (Malasomma, 1938)
E’ sbarcato un marinaio (Ballerini, 1940) e Torna caro ideal (Brignone, 1939) nel 1941
nel 1942:
I mariti (Mastrocinque, 1941), La nave bianca (Rossellini, 1941) e Mamma (Brignone 1941)

Dopo un lungo periodo di chiusura (a partire dalla seconda metà del 1943) dovuto quasi certamente ai bombardamenti alleati (il cinema si trova nelle vicinanze del tracciato ferroviario e non lontano dalla Stazione Centrale), il locale riapre nella seconda metà del 1947 con il nome di cinema Argo. La scelta del nome che, ispirandosi alla mitologia greca, riprende quello della nave che condusse gli argonauti di Giasone verso la conquista del vello d’oro, appare quanto mai indovinata; in fondo anche il racconto per immagini (quello visto nel buio di una sala cinematografica) propone viaggi enigmatici ed appassionanti.
Il progetto di ricostruzione è dell’architetto Mario Cavallé; ora la capienza della sala è stata ridotta a 950 posti.
La programmazione della sala predilige commedie americane, la cui disponibilità sul mercato è abbondante.
Nel 1954 l’Argo chiude per due mesi: il locale viene rinnovato in arredi e impianti e attrezzato per la proiezione in Cinemascope. Riapre a fine novembre con in cartellone il film La tunica (Koster, 1953), appunto in Cinemascope. Per l’occasione, eccezionalmente la programmazione dell’Argo è presente in un tamburino nelle pagine degli spettacoli. Da questo momento in avanti, la qualità delle pellicole in cartellone migliora, forse per una maggiore disponibilità da parte dei distributori, visto il locale rinnovato.
E’ probabile che la gestione del cinema in quegli anni sia di tipo familiare, con un forte radicamento nel quartiere: la sala è inserita nel pieno del popolare e popoloso bacino di utenza dell’area Greco-Gorla-viale Monza-viale Padova, che fornisce di per sé una base di pubblico sufficiente. In zona ci sono anche ABC, Aramis, Loreto, Padova e Zodiaco.
Agli inizi di marzo 1962, l’Argo ha in cartellone il film Ben Hur, in contemporanea con i cinema Padova e Zodiaco. Per l’occasione, le tre sale reclamizzano l’evento sui quotidiani con un tamburino congiunto. E’ curioso notare da un lato quanto fosse forte il richiamo per la prima visione di zona di quel film, dall’altro quanto fosse elevata la frequentazione cinematografica degli abitanti del quartiere, al punto da avere la pellicola in cartellone in tre sale della stessa zona.
Nel 1963 il cinema Argo chiude; probabilmente lo stabile che ospitava il vecchio cinema viene abbattuto. Al suo posto viene costruita una nuova palazzina residenziale di otto piani. A livello strada, sempre al civico 79, è presente l’ingresso (a sinistra del numero civico, in corrispondenza delle tre vetrine con insegna blu nelle sottostanti foto del maggio 2008) del nuovo cinema Argo: una volta entrati nel piccolo atrio, sulla destra si trova la cassa; una rampa di scale discendenti - posta alla sinistra della cassa - conduce ad un corridoio; sulla sinistra, una doppia porta consente l’accesso alla platea, che si trova quindi al di sotto del livello stradale. La capienza del locale è stata ancora ridimensionata: ora il cinema è dotato di sola platea, per un totale di circa 700 posti.
Il 3 novembre 1966, con il film Le stagioni del nostro amore (Vancini), riapre il nuovo cinema Argo: la sala è classificata tra le terze visioni cittadine per poi passare - dopo un inizio degli anni settanta che ha visto un salto qualitativo della programmazione - tra le seconde visioni nel 1974.
Negli annunci della seconda metà degli anni sessanta annunci, pubblicati sui quotidiani, campeggia l’indicazione: metropolitana fermata Rovereto. La sala (come peraltro il vicino cinema Abc) si trova infatti in corrispondenza di una delle stazione della prima linea del metrò milanese (la cosiddetta linea rossa) inaugurata nel 1964.
Tra le pellicole più interessanti proiettate all’Argo ricordiamo: Il libro della jungla (Korda, 1942) nel 1947, I gangsters (Siodmak, 1946 con Burt Lancaster e Ava Gardner) e Il ritorno dell’uomo invisibile (May, 1940 con Vincent Price) nel 1948, Il cobra (Siodmak, 1944), Le spie (Walsh, 1943) e La fonte meravigliosa (King Vidor, 1949 con Gary Cooper e Patricia Neal) nel 1950, Carmen (Christian-Jaque, 1943), Domani è un altro giorno (Moguy, 1951) e Terrore sul Mar Nero (Foster, 1942, con Joseph Cotten e Orson Welles) nel 1951, Sansone e Dalila (De Mille, 1949 con Hedy Lamarr), Il conquistatore della Sirte (Price, 1950) e Normandia (Seiler, 1950) nel 1952, Un americano a Parigi (Minnelli, 1951 con Gene Kelly) e Nevada Express (de Toth, 1952) nel 1953, Perdonami (Costa, 1953), Da quando sei mia (Hall, 1952), La tunica (Koster, 1953) e Trono nero (Haskin, 1953 con Burt Lancaster) nel 1954,
nel 1955: Mogambo (Ford, 1940 con Clark Gable, Ava Gardner, Grace Kelly), Storia di tre amori (Reinhardt, 1952), I fratelli senza paura (Thorpe, 1953), Ulisse (Camerini, 1954 con Kirk Douglas e Silvana Mangano), Sinuhe l’egiziano (Curtiz, 1954) e Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1953 con Randolph Scott)
nel 1956: L’ultima volta che vidi Parigi (Brooks, 1954 con Elizabeth Taylor), Rullo di tamburi (Daves, 1954), Siluri umani (Leonviola, 1954) e Via col Vento (Fleming, 1939 con Clark Gable e Vivien Leigh)
nel 1957: Il cigno (Vidor, 1956 con Grace Kelly, Alec Guinness), Il ferroviere (Germi, 1955), Picnic (Logan, 1955), Moby Dick la balena bianca (Huston, 1956 con Gregory Peck e Orson Welles) e L’uomo dal vestito grigio (Johnson, 1956 con Gregory Peck) 
Hollywood o morte (Tashlin, 1956) nel 1958, Un pugno di polvere (Dunne, 1958 con Gary Cooper), Il giro del mondo in 80 giorni (Anderson, 1956), Il sentiero della violenza (Karlson, 1958) e Noi siamo due evasi (Simonelli) nel 1959, A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959, con Marilyn Monroe, Jack Lemmon e Tony Curtis) nel 1960,
nel 1961:
I dannati e gli eroi (Ford, 1960), Il mattatore (Risi, 1960) e I canadesi (Kennedy, 1961),
nel 1962:
Ben Hur (Wyler, 1959 con Charlton Heston), Il Federale (Salce, 1961, con Ugo Tognazzi) e Il giudizio universale (De Sica, 1961),
Sodoma e Gomorra (Aldrich, 1962) e Rapsodia (Vidor, 1954 con Elizabeth Taylor, Vittorio Gassman) nel 1963, Le stagioni del nostro amore (Vancini, 1966 con Enrico Maria Salerno, Anouk Aimée, Gian Maria Volonté) nel 1966, La trappola scatta a Beirut (Kohler, 1966) e …E divenne il più spietato bandito del Sud (Buchs) nel 1967, Il coraggioso, lo spietato, il traditore (Marchal e Mulargia, 1967), I dieci comandamenti (De Mille) e Inchiesta pericolosa (Douglas, 1968 con Frank Sinistra) nel 1968, Barbarella (Vadim, 1967 con Jane Fonda), Viva! Viva, Villa! (Kulik, 1968), Non si maltrattano così le signore (Smight, 1968) e Z – L’orgia del potere (Costa-Gavras, 1969 con Yves Montand) nel 1969
nel 1970:
Ucciderò Willie Kid (Polonsky, 1969 con Robert Redford), Fiore di cactus (Saks, 1969 con : Ingrid Bergman e Walter Matthau), Il clan dei siciliani (Verneuil, 1969 con Jean Gabin, Alain Delon, Lino Ventura), Un uomo da marciapiede (Schesinger, 1969 con Jon Voight), Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1970 con Richard Harris), Contestazione generale (Zampa, 1970 con Nino Manfredi, Alberto Sordi, Vittorio Gassman), Metello (Bolognini, 1970), Passeggiata sotto la pioggia di primavera (Green, 1970 con Anthony Quinn e Ingrid Bergman) e Dramma della gelosia (Scola, 1970 con Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Giancarlo Giannini)
nel 1971:
L’amante infedele (Christian-Jaque, 1966), Lo chiamavano Trinità (E.B.Clucher/Enzo Barboni, 1970 con Terence Hill e Bud Spencer), Non è più tempo d’eroi (Aldrich, 1970 con Michael Caine), La maschera di Frankenstein (Fisher, 1957 con Peter Cushing) e L’uomo che venne dal Nord (Yates, 1971)
nel 1972: Il giorno dei lunghi fucili (Medford, 1971), Viva la muerte... tua (Tessari, 1971), Unico indizio una sciarpa gialla (Clement, 1971), Agente 007 – Una cascata di diamanti (Hamilton, 1971 con Sean Connery), L’organizzazione sfida l’ispettore Tibbs (Medford, 1971 con Sidney Poitier), Grissom Gang (Aldrich, 1971), Uomo bianco va’ col tuo dio! (Sarafian, 1971), Don Camillo e i giovani d’oggi (Camerini, 1972), Una cavalla tutta nuda (Rossetti, 1971 con Barbara Bouchet), Sfida senza paura (Newman, 1971)
La jena dalle zanne d’acciaio (Cheng  Li, 1971), I figli di Zanna Bianca (Pradeaux, 1974) e La polizia chiede aiuto (Dallamano) nel 1974,
nel 1975:
La polizia è al servizio del cittadino? (Guerrieri, 1973), Conviene far bene l’amore (Festa Campanile, 1975), Inchiesta pericolosa (Douglas, 1968; ried.); Stavisky il grande truffatore (Resnais, 1974), Zardoz (Boorman, 1974)
nel 1976:
Che stangata… ragazzi! (Hofbauer, 1975), La caduta degli dei (Visconti, 1969); La proprietà non è più un furto (Bolognini, 1975), La casa dalle finestre che ridono (Avati, 1976), 4 mosche di velluto grigio (Argento, 1971) e Il gatto a nove code (Argento, 1971)
nel 1977:
Tutti gli uomini del presidente (Pakula, 1976 con Robert Redford e Dustin Hoffman,), Il sipario strappato (Hitchcock, 1966), Il padrone e l’operaio (Steno, 1975), La gatta sul tetto che scotta (R. Brooks, 1958; ried.), L’ultima follia di Mel Brooks (M. Brooks, 1976), La pretora (Fulci, 1976 con Edwige Fenech) e La banda del Gobbo (Lenzi, 1977 con Tomas Milian) 
Tre colpi che frantumano (Tak, 1973) nel 1978.
Sul finire degli anni settanta la gestione del cinema è del sig. Oldani che segue anche Aramis, Alexander e Piccadilly.
Nonostante la promozione, il locale non si salva dalla crisi delle sale di fine anni Settanta, e dall’esplosione dell’offerta cinematografica sulle tv private. L’Argo chiude nell’estate 1978.
Il 26 ottobre 1981
, dopo quasi due anni di chiusura, riapre il nuovo cinema Argo, specializzato, fin dal primo giorno, in programmazione a luci rosse. Rispetto alla sala inaugurata nel 1966 non sono stati fatti lavori di rinnovo sostanziali e il locale ha un’aria piuttosto obsoleta.
Siamo ancora negli ultimi anni del boom dei cinema a luce rossa, tant’è che l’Argo si trova a soli 22 numeri civici di distanza dall’Eros (ex-ABC), anch’esso specializzato nel genere hard.
Nei primi anni per le proiezioni vengono utilizzate le pellicole e un proiettore 35mm
marca Pio Pion, mentre a partire dal 1989 si utilizza prevalentemente la video-proiezione. Peculiarità della cabina di proiezione è di essere completamente piastrellata in nero, questo per mantenere una completa oscurità e per evitare rifrazioni di luce in sala.
Curiosamente, nel novembre 1982, nell’ambito della rassegna “Naskira Club” – rassegna semi-permanente sempre di genere hard che durerà fino a fine 1983 - l’Argo ha in cartellone il film Viridiana (Bunuel, 1961), per esattezza il venerdì 12.
Negli anni novanta il numero di sale a luci rossa inizia a ridursi significativamente causa la concorrenza dell’home video e il pubblico dell’Argo, come delle altre sale rimaste, cambia: il locale è sempre meno frequentato da curiosi e appassionati del genere e diventa luogo di incontri, spontanei o mercenari.
Tra i titoli nel periodo a luce rossa, ricordiamo: Luxure – la lingua ingorda e Orgasmo pornografico (Trambaree, 1980) e Orgasmo nero (J. D’Amato) nel 1981, The fire women (Anake) e Viridiana (Bunuel, 1961) nel 1982, Sexy perversion nel 1983, Moana e Marina ingorde di sesso nel 1987, Folli notti di piacere nel 1991
Intorno alla metà degli anni novanta gli incassi delle sale a luci rosse precipitano per le mutate abitudini nel consumo di film hard, ormai prevalentemente domestico: il declino della sala si fa rapido e inesorabile e l’Argo chiude nel 2001.
Attualmente gli spazi dell’ex-cinema sono occupati da un esercizio commerciale e da una banca.

 

8 manifesti tipografici del cinema Monza (fonte: Cineteca Italiana www.lombardiabeniculturali.it)
1930
La signora dalle camelie                                                          
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Manifesto con programmazione settimanale dal 3 al 6 marzo 1930:  
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                 L’eroe del velocipede – il 3 e 4
                 Terra senza pace – il 5 e 6
Crepuscolo d’amore – dal 7 al 9 marzo                                      
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1931
Tempeste sul Monte Bianco – dal 10 dicembre                           
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1932
Il fantasma di Parigi                                                               
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1933
Come tu mi vuoi                                                                          
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Ritorno – dal 3 al 5 novembre                                                   
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1935
Nanà – il 31 maggio                                                                    
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La sala del cinema Argo nel 1967 (su gentile segnalaz. di Stefano Petrella)     foto*

Il cinema Argo intorno al 1982 (Archivio Corriere della Sera)      
In programmazione La carne infuocata di Jezebel (Blanski, 1979)
foto 1 - foto 2*

Lo stabile dell’ex cinema Argo nel maggio 2008
La facciata e l’edificio complessivo                                               foto 1foto 2
Lo stabile verso piazzale Loreto                                                    
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Lo stabile verso Sesto San Giovanni                                             
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Vista aerea dell’ex cinema Argo nel 2010                               foto

Annunci pubblicitari su quotidiani – Cinema Argo
La tunica – tamb. il 25 nov. 1954                                                  immagine
Ben Hur
in contemporanea con Padova e Zodiaco, tamb. il 2 mar. 1962  immagine
Le stagioni del nostro amore – tamb. il 3 nov. 1966 –
in occasione dell’apertura del Nuovo Cinema Argo                        
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Luxure – la lingua ingorda – riapertura del cinema Argo,
come luce rossa, 26 ott 1981
(per gentile concessione di Marco Ferrari)       immagine

Mappa di Milano (viale Monza)
Posizione del cinema                                                                    
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si ringrazia Willy Salveghi e Raffaele Fioretto per le notizie fornite

* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse

testo scritto nell’agosto 2011; ultimo aggiornamento: ott.2014

 

 

si invitano i  numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso  con semplici copia/incolla) a citare la fonte