testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Nel 1909, in viale Romana 55 (dopo la prima guerra mondiale viale Monte Nero), nelle vicinanze di piazza Cinque Giornate, è già attivo il
cinema Savoia. Si tratta di una sala periferica di seconda visione tra le più antiche e longeve della città. Tra le pellicole più significative ospitate dal locale, in questa prima fase, ricordiamo: nel 1921
Cavalleria rusticana (Folena, 1916; con la cantante monzese Gemma Bellincioni; ried.); Il prncipe mascherato (V. De Stefano, 1920); La ladra di fanciulli(C. Simoneschi, 1920), I morti ritornano (R. Scotti, 1920), Il cadavere imbellettato (E. De Dillon, 1921)
nel 1922 Il monastero di Sandomir (t. o. Klostret i Sendomir, v. Sjostrom, 1920), 7 anni di guai (t.o. Seven Years Bad Luck, M. Linder, 1921) nel 1923 Il ritorno al paradiso terrestre (Back to the God’s Country, D. Hartford, 1919), La Cenerentola (G. Ricci, 1920), Terra (E. Testa, 1920), La ferita (R. Roberti, 1920; con Francesca Bertini), Il
mio bambino (t.o. My Boy, A. Austen, 1921; con Jackie Coogan), Atlantide (J. Feyder, 1921), e Il castello del terrore (Zamboni, 1922) nel 1924 Ciceruacchio (E. Ghione, 1915), Il volto della Medusa (A. de Antoni, 1920), Il segreto dei 4 (t.o. The Secret Four, A. Russell, 1921), La nave dei miliardi (M. Guaita, 1922), I due Foscari (M. Almirante, 1923)
nel 1925 La seconda moglie(A. Palermi, 1922) nel 1926 I pionieri (t.o. The Covered Wagon, J. Cruze, 1923); Il mio piccolo Robinson Crusoe (E. Cline 1924; con Jackie Coogan)
Nei manifesti pubblicitari i colori sono il bianco, il rosso e il blu (come in quelli del cinema Franco - Americano) e fanno riferimento alle popolari bandiere degli alleati italiani nella recente Grande Guerra.
All'inizio dell'attività il Savoia offre spettacoli di cinema e varietà al prezzo irrisorio di 10 centesimi, con grande rischio per i 300 spettatori che affollano il piccolo locale. Dal 1910, dopo un incendio scoppiato al
Cinema Centrale di Piazza Duomo(*) vengono introdotte nuove e più severe norme di sicurezza per la tutela degli spettatori.
Nel 1937 il cinema Savoia “trasloca” in viale Cassiodoro 12 (in seguito cinema Tiziano), dalle parti del complesso della Fiera Campionaria mentre la sala di via Monte Nero riapre solo
nei primi mesi del 1940 con il nome di cinema Regina. Tra i film proiettati in questa fase ricordiamo: Terra di fuoco (Ferroni, 1939) nel 1940, L’amore bussa tre volte (N. McLeod, 1938; uno dei pochi film americani presenti nelle sale negli anni del conflitto) nel 1942, Batticuore (Camerini, 1939) nel marzo 1943 e Le
sorprese del vagone letto (K. Anton, 1933) nel maggio 1943.
Dopo l’8 settembre 1943 i gestori devono abbandonare ogni riferimento ai Savoia (come noto considerati traditori dai dirigenti della RSI) e optano per un più neutro
cinema Alberti. Tra i pochi film rilevanti proiettati in questo periodo ricordiamo Tempi moderni (Chaplin, 1936) nel 1946.
Nei primi mesi del 1947 il locale cambia ancora nome e diventa il cinema Astoria (400 posti), nome
che mantiene nei decenni successivi fino alla recente chiusura. La sala si colloca ora tra i locali di terza visione. Tra le molte pellicole significative citiamo Duello al sole (Vidor, 1946) e Il fiume rosso (Hawks, 1948) nel 1949, Nata ieri (Cukor, 1950) nel 1952, Processo alla città (Zampa, 1952), Vacanze
romane (Wyler, 1953) nel 1954, Giungla d’asfalto (Huston, 1951) e Pane, amore e gelosia (Comencini, 1954) nel 1955, Roma città aperta (Rossellini, 1945) nel 1956, Eliana e gli uomini (Renoir, 1956) nel 1957, La grande guerra (Monicelli, 1959) nel 1960, Tutti a casa (Comencini, 1960) nel 1961, Lezione d’amore (Bergman, 1954), La giumenta verde (Autant-Lara, 1959) e Il
posto (Olmi, 1961) nel 1962, La valle dell’Eden (Kazan, 1955) nel 1963, L’ape regina (Ferreri, 1963), Il sorpasso (Risi, 1962) e I fuorilegge del matrimonio (Taviani, 1963) nel 1964, Deserto
rosso (Antonioni, 1964) nel 1965, Io la conoscevo bene (Pietrangeli, 1965) e La gatta sul tetto che scotta (R. Brooks, 1958) nel 1966, A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959) nel 1968, Grazie zia (Samperi, 1968), Il dottor Stranamore (Kubrick, 1963) nel 1969, La battaglia di Algeri (Pontecorvo, 1966),
La caduta degli dei (Visconti, 1969), Un uomo da marciapiede (Schlesinger, 1969) e Ultimo domicilio conosciuto (Giovanni, 1970) nel 1970, Signore e signori (Germi, 1966) e Zabriskie Point (Antonioni, 1970) nel 1971, Una vita difficile (D. Risi, 1961),
Il mucchio selvaggio (Peckinpah, 1969), La ragazza del bagno pubblico (Skolimovski, 1970), I diavoli (Russell, 1971), Messaggero d’amore (Losey, 1971), La classe operaia va in paradiso (Petri, 1971) e Cane di paglia (Peckinpah, 1972) nel 1972, Il buono, il brutto, il cattivo (Leone, 1966), Metti una sera a cena (Patroni Griffi, 1969), Questa specie d’amore (Bevilacqua, 1971) e A
Venezia… un dicembre rosso shocking (Roeg, 1973) nel 1974, Teorema (Pasolini, 1968) nel 1975, L’ultimo spettacolo (Bogdanovich, 1971), Le mele marce (Collinson, 1974) e L’ultima corvé (Ashby, 1973) nel 1976, Bella di giorno (Bunuel, 1967) e Il Decameron (Pasolini, 1971) nel 1977.
A partire dai primi anni sessanta e fino alla fine degli anni ottanta, la gestione della sala è della famiglia Bruciamonti, gestori fin dagli anni Trenta che, attraverso tre generazioni hanno seguito numerose sale di
Milano, tra le quali ricordiamo Alcione, Astra, Ariosto, Donizetti, Maestoso, Magenta. In particolare, nel periodo di gestione dell’Astoria, la famiglia Bruciamonti aveva in gestione anche l’Ariosto. Caratteristica del
cinema Astoria, è la presenza nell’atrio di un manifesto riproducente la piantina di Milano, con indicati in evidenza tutti i cinema della città, ciascuno accompagnato dall’immagine dell’edificio: un pezzo rarissimo, andato
perduto dopo la chiusura del locale. Il cinema Astoria, dotato di una programmazione qualitativamente superiore a quella di qualunque altra sala di terza visione, approda naturalmente al circuito d’essai intorno alla fine
degli anni settanta e vi rimane fino al 1986, illudendosi di poter resistere da un lato alla temibile concorrenza televisiva degli anni ottanta, dall’altro alla concorrenza della neonata multisala Colosseo. Nel 1987 entra
(solo per alcuni mesi) a far parte delle sale di “proseguimento prime” (l’era dei cinema d’essai è agli sgoccioli, essendo tramontato il cinema dell’impegno civile e non);
nell’autunno 1987 la sala cambia gestione: alla famiglia Bruciamonti subentra Nicolino Matera con il quale l’Astoria passa al circuito delle luci rosse. Il cinema Astoria chiude nel 2007. A partire dal novembre
2008 la sala, opportunamente ristrutturata, diventa lo Spazio Astoria, un open space che ospita differenti manifestazioni di carattere culturale e artistico.
Manifesti del cinema Savoia (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1920 I vampiri – nov. immagine 1921 Cavalleria rusticana – gen. immagine La ladra di fanciulli – apr immagine Il cadavere imbellettato – giu. immagine I morti ritornano – ago immagine Jack lupo di mare – set immagine Il prncipe mascherato – dic immagine 1922 Il messaggero della morte – mar immagine 7 anni di guai – mag. immagine Il monastero di Sandomir – dic immagine 1923 La Cenerentola, Dall’odio all’amore; Terra- feb immagine Il cavalieri della notte – mar. immagine La casa del crisantemo; La Maddalena; La ferita – mag immagine Il mio bambino - giu. immagine Il ritorno al paradiso terrestre - ago. immagine Il castello del terrore - set. immagine 1924 Atlantide - gen immagine I due Foscari – mar. immagine L’articolo 391 del codice penale – mag. immagine Il mago Ridolini – giu. immagine Il segreto dei 4 – set. immagine Ciceruacchio; Il volto della Medusa – nov. immagine La pattuglia di mezzanotte – nov. immagine La nave dei miliardi – dic immagine 1925 La seconda moglie – gen. immagine Il re dei monti – mar. immagine 1926 Il mio piccolo Robionson Crusoe – dic. immagine I pionieri; Il dominatore della tempesta – dic immagine
Il cinema Astoria chiuso nel novembre 2007 (foto di Davide Bassi) L’ingresso foto
L’insegna e uno spazio pubblicitario foto 1 – foto 2
Il cinema Astoria nella seconda metà del 2007 (per gentile concessione di Willy Salveghi) La facciata foto 1 – foto 2*
Lo Spazio Astoria nell’estate 2008 Visione frontale foto
La sala verso piazza Medaglie d’oro foto 1 – foto 2
La sala verso piazza Cinque Giornate foto 1 – foto 2
Vista aerea dell’ex cinema Astoria nel 2010 foto
Biglietto del cinema (1983; per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Mappa di Milano (zona est)
Posizione del cinema immagine
si ringrazia Willy Salveghi per le informazioni fornite
(*): vedasi relativa scheda
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
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