testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Nei primi mesi del 1929 al civico numero 13 di via Masolino da Panicale, all’angolo con piazza Mario Asso (nella zona nord ovest di Milano) è già attivo il cinema Donizetti. La piazza in realtà nasce con il nome di “Prealpi” (in coerenza con molti altri toponimi della zona: via Monte Generoso, via Mottarone, via Grigna), ribattezzata in seguito “Mario Asso” che combattè e morì al fianco di d’Annunzio, nel cosiddetto Natale di Sangue (24-29 dicembre 1920) e fu all’epoca considerato un eroe meritevole di un riconoscimento come l’intitolazione di una piazza. Nel 1946 la piazza riprenderà il suo nome originale.
E’ interessante notare che il cinema, pur non avendo mai mutato sede, fino agli anni sessanta verrà quasi sempre indicato come ubicato in piazza Mario Asso/Prealpi, per poi vedersi attribuire l’indirizzo di via Masolino da
Panicale, evidentemente meno nota al pubblico potenziale. Si tratta di una sala popolare dotata di platea e galleria, aperta nella seconda grande fase di espansione dei cinema al di fuori del centro storico, che si sviluppa
intorno alle grandi vie di comunicazione: il locale si trova in prossimità sia di via Mac Mahon, sia di viale Monte Ceneri; Inoltre, l’apertura in zona del villaggio popolare Campo dei Fiori nel 1919-1920 crea un bacino
potenziale di spettatori molto interessante in un’area all’epoca ancora scarsamente popolata da cinematografi. Va poi ricordato che il Donizetti si trova a poche centinaia di metri dal cinema Trieste/Sempione (ubicato nella
vicina via Pacinotti ed operante dal 1912). Il nome della sala riprende quello del noto operista bergamasco e completa il quadro dei cinque massimi autori di melodrammi dell’Ottocento (Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, e
Puccini), tutti presenti nelle denominazioni di sale cinematografiche e teatrali milanesi. Nel secondo dopoguerra il sensibile calo di interesse del grande pubblico per il teatro lirico porta ad una graduale scomparsa di queste
titolazioni: negli anni cinquanta rimangono i cinema Rossini, Donizetti e Puccini; negli anni novanta il Donizetti è l’ultimo sopravvissuto. Oggi nessuno di questi cinque prestigiosi nomi rimanda a un cinema milanese. Il
locale è dotato anche di palcoscenico agibile e negli anni venti la programmazione offre spesso spettacoli di rivista in abbinamento al film. Nell’aprile 1932 la sala ha in cartellone il film La segretaria privata (Alessandrini, 1931), una delle pellicole di maggiore successo della stagione cinematografica milanese, distribuito dalla Società Anonima Pittaluga e interpretato da Elsa Merlini, Nino Besozzi e Sergio Tofano, quest’ultimo autore e disegnatore de “Il Signor Bonaventura” pubblicato sul Corriere dei Piccoli.
Dopo un cambio di gestione e una solenne riapertura (marzo 1933; vedi manifesto del film Mamma), il cinema comincia ad apparire nelle pagine degli spettacoli dei quotidiani milanesi nel 1934. In quegli anni, il
Donizetti apre alle ore 14 e prosegue la regolare programmazione durante i primi anni della seconda guerra mondiale, anche se l’orario delle proiezioni viene ridotto: nella prima metà del 1943 l’ultimo spettacolo è alle 21:15.
Poi i bombardamenti dell’agosto 1943 distruggono la sala: rimangono in piedi solo i muri, che verranno riutilizzati nel dopoguerra per la ricostruzione del cinema. Nel dopoguerra il progetto di ricostruzione è
affidato all’architetto Mario Cavallé, che ricostruisce la platea rettangolare nella medesima posizione della precedente e inserisce la galleria a sbalzo nella struttura muraria esistente. L’orditura della galleria è costituita
da una trave a “T” di 15,40 metri, sulla quale insistono quattro tralicci triangolati, finalizzati a sorreggere i gradoni. La sala è lunga 34 metri, larga 15 ed occupa un’area di 510 metri quadri per un volumi di 5100 metri
cubi e in inverno è riscaldata mediante termosifoni. I posti in platea sono 750, quelli in galleria 350, per un totale di 1.100. E’ presente ancora un palcoscenico agibile, che però verrà raramente utilizzato nel secondo
dopoguerra. Il tempo di riverberazione è stato definito in 1,10 secondi, la superficie assorbente è di 740 metri quadri, quella riflettente di 250 metri quadri. Le uscite di sicurezza sono ubicate sul lato destro del
cinema, l’unico utilizzabile in quanto gli altri confinano con vecchi edifici rimasti in piedi dopo il conflitto. La copertura del locale è fatta a capriate di ferro, con orditura comune e tegole marsigliesi. L’esterno è
dipinto di verde chiaro, colore che caratterizzerà il locale per tutta la sua attività. Il nuovo Donizetti riapre i battenti nei primi mesi del 1949; a seguito della revisione della toponomastica che ha cancellato le
denominazioni di stampo fascista e nazionalista, la piazza ha cambiato nome, tornando all’originario: Prealpi. L’indirizzo del cinema ora è piazza Prealpi; il locale è raggiungibile con i seguenti mezzi pubblici: tram 1 o 12
oppure con il filobus 90/91. Negli anni cinquanta la programmazione del Donizetti si concentra soprattutto su commedie italiane e film d’avventura hollywoodiani (frequente la presenza di pellicole interpretate da Gregory
Peck, caratteristica che si protrarrà anche negli anni sessanta); il cinema, pur rivolgendosi soprattutto al pubblico del quartiere, diventato nel frattempo piuttosto popoloso, a partire dal 1953-54 allarga il bacino d’utenza
potenziale ed inizia ad essere spesso presente sui quotidiani cittadini con piccoli annunci promozionali (tamburini). Nella seconda metà degli anni cinquanta, il Donizetti - come molti altri locali milanesi – a volte
propone il doppio spettacolo, abbinando la proiezione di un film alla diretta di una partita di calcio o di un programma televisivo di grande richiamo. Ad esempio, il 26 aprile 1956 è in cartellone il film Racconti romani (Franciolini, 1955 con Vittorio De Sica e Totò), seguito alle 21:00 da Lascia o Raddoppia.
Curiosamente, quella sera la trasmissione - ultima puntata della stagione - era in contemporanea su schermo anche in altre 26 sale milanesi: Abanella, Abanera, Abel, Abruzzi, Alce, Alcione, Ambrosiano, Argentina, Ariosto,
Astoria, Augusteo, Aurora, Diamante, Durini, Filodrammatici, Fossati, Garibaldi,, Gloria, Ideal, Odeon, Olimpo, Orfeo, Pace, Poliziano, Puccini, Rialto. Negli anni cinquanta e ancora nei primi anni sessanta, il Donizetti si
rivolge soprattutto al pubblico del quartiere, con limitata presenza di annunci (tamburini) sui quotidiani: spesso in quegli anni il cinema ha in cartellone lo stesso film che altre sale di terza visione promuovono attraverso
tamburini, ad esempio Argentina e Delle Stelle. E’ probabile che la gestione del cinema sia ancora di tipo familiare, slegata dai mini-circuiti milanesi costituiti da più sale aventi in comune lo stesso gestore oppure la stessa
società che ne cura la programmazione. Unica eccezione, nel 1964, in occasione della programmazione del film Prendila è mia (Koster, 1963 con James Stewart), in contemporanea con il cinema Aurora di via Paolo Sarpi, viene pubblicato un flano con le due sale abbinate.
In questi anni la sala è classificata tra le terze visioni cittadine. A partire dalla metà degli anni sessanta, si assiste ad un deciso peggioramento della qualità della programmazione, dove trovano sempre più spazio film
di serie B, prevalentemente commedie all’italiana di second’ordine - tra le quali si annoverano diversi film interpretati da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia - oppure pellicole western, fantascienza o epiche che si rifanno a
titoli di successo. Nell’autunno del 1969 la sala riprende slancio: il Donizetti viene promosso a seconda visione e la sua programmazione viene seguita da una società che cura anche quella dei cinema Roma (*) e
Embassy (*) e sui quotidiani il nome della sala appare anche nei flani. La cooperazione dura però poco tempo e già nel 1970 le tre sale hanno una programmazione indipendente. In quegli anni il Donizetti ha frequentemente in
cartellone pellicole italiane del genere spaghetti-western, che evidentemente riscuotono un discreto successo presso il pubblico del quartiere, e film del genere poliziesco interpretati da Charles Bronson. Saltuariamente la sala ospita prime visioni di film secondari come nel caso di E vennero in quattro per uccidere Sartana (Fidani; 13 dic. 1969)., programmato insieme ad Alexander, Arcobaleno, e Roma.
Nel 1972, con l’introduzione della categoria di sale “proseguimenti prime visioni”, il cinema viene nuovamente retrocesso a terza visione, per poi passare tra le seconde visioni nell’autunno del 1974. A partire dal 1981,
nel tentativo di garantirsi una redditività sostenibile in un mercato in forte contrazione, la gestione del Donizetti alterna la programmazione di film porno nei giorni feriali, a quella di pellicole di seconda visione il
sabato e la domenica. Tra le pellicole più interessanti proiettate al cinema Donizetti ricordiamo: nel 1931 Il pellegrino (t.o. The Pilgrim, C. Chaplin, 1923), Confine violato (t.o. Wyoming, Van
Dyke II, 1928), La casa del boia (t.o. Hangman's House, J. Ford, 1928), La collana della regina (t.o. L’Affaire du collier de la reine, G. Ravel, 1929 con Diane Karenne) nel 1932 Arcipelago in fiore (t.o. Isle of Escape, H. Breterthon, 1930), Rinascita (t.o. The Man Who Came back, R. Walsh, 1931), La segretaria privata (Alessandrini, 1931 con Elsa Merlini, Nino Besozzi e Sergio Tofano), Jenny Lynd (t.o. idem, S. Franklin, 1929), Passione di mamma (t.o. Born to Love, P.Stein, 1931), Rivelazione (t.o. Lone's Wolf Daughter, A.Rogell, 1929)
nel 1933 Come tu mi vuoi (t.o. As You Desire Me, G. Fitzmaurice, 1932 con Greta Garbo e Erich von Stroheim), Ritorno (t.o. Letty Lynton, C. Brown 1932), Mamma (t.o. Over the Hill, H. King, 1932), Camicia nera (Forzano, 1933),
nel 1934 La bolgia dei vivi (Seitz, 1931) abbinato a rivista, Le tigri del Pacifico (Hawks, 1932 con Edward G. Robinson) L’isola del tesoro (Fleming, 1934) e Uomini in bianco (t.o. Men in White, R. Boleslawski, 1934 con Clark Gable e Mirna Loy) nel 1935, Il piccolo colonnello (Butler, 1935 con Shirley Temple) e Scarpe al sole (M. Elter, 1935) nel 1936, Desiderio (t.o. Desire, F. Borzage, 1936), Gelosia (Brown, 1936 con Clark Gable, Jean Harlow e James Stewart) nel 1937, Furia (Lang, 1936 con Spencer Tracy) nel 1938
nel 1939 Mille dollari al minuto (Scotto, 1935), Locomotiva n. 2423 (Howard, 1935), Il mistero di Cambridge (Lee, 1937), Il sepolcro indiano (Eichberg, 1938) e L'ultima recita (Stahl, 1938)
nel 1940 L’albergo degli assenti (Matarazzo, 1939) in doppia programmazione con Tempeste sull’Asia (noto anche come Il discendente di Gengis Khan, Pudovkin, 1928), Torna caro Ideal (Brignone, 1939) e La squadriglia degli eroi (Wellman, 1928 con Gary Cooper)
Tosca (Koch, 1941 con Massimo Girotti) in doppia programmazione con Il peccato di papà (Marischka e Walter, 1940) nel 1941, La famiglia Brambilla in vacanza (Boese, 1942 con Massimo Girotti e Paolo Stoppa,) nel 1942, L’amante casta (Tourjansky, 1940) e Cuor di regina (Froelich, 1940) nel 1943, Passione Selvaggia (Korda, 1947 con Gregory Peck) e
Scarpette rosse (Powell, Pressburger, 1948) nel 1949, In questa nostra vita (John Huston, 1942) e Il richiamo della foresta (Wellman, 1935) nel 1950, nel 1951 Accadde in settembre (Dieterle, 1950), Capitan Cina (Foster, 1949), Il cucciolo (Brown 1946 con Gregory Peck), Il capitano nero (Pozzetti e Ansoldi, 1950) e Il padre della sposa (Minnelli, 1950)
nel 1952 L’avamposto degli uomini perduti (G. Douglas, 1951 con Gregory Peck), Anna (Lattuada, 1952 con Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Raf Vallone), David e Betsabea (H. King, 1951), Altri tempi (Blasetti, 1952) e Operazione Cicero (Mankiewicz)
nel 1953 Il grande gaucho (Tourneur, 1952), Santa Maria (McCarey, 1945), Totò e le donne (Monicelli, 1952), Le chiavi del Paradiso (Stahl, 1944 con Gregory Peck), L’amante di ferro (G. Douglas, 1952) e Il tesoro del Fiume Sacro (Foster, 1951) che registra una lunga tenitura, restando in cartellone per tutto il mese di dicembre
nel 1954 La guerra dei mondi (Haskin, 1953), Destinazione Mongolia (Wise, 1953), Un tram che si chiama desiderio (Kazan, 1951, con Marlon Brando e Vivien Leigh), Il principe coraggioso (Hathaway, 1954), Via col vento (Fleming, 1939 con Clark Gable e Vivien Leigh) - con tre spettacoli al giorno, alle ore 13, 17 e 21 - e Gente di notte (Johnson, 1954 con Gregory Peck)
nel 1955 Il prigioniero della miniera (Hathaway, 1954 con Gary Cooper), I cavalieri della tavola rotonda (Thorpe, 1953), Sabrina (Wilder, 1954 con Audrey Hepburn, Humphrey Bogart, William Holden), Tanganika (de Toth, 1954), Marcellino pane e vino (L. Vajda, 1955)
nel 1956 Oltre il destino (Bernhardt, 1955), La donna più bella del mondo (Leonard e Pierotti, 1955 con Gina Lollobrigida e Vittorio Gassman), Mister Roberts (John Ford e Mervyn LeRoy, 1955), Racconti
romani (Franciolini, 1955 con Vittorio De Sica e Totò), L’uomo dal vestito grigio (Johnson, 1956 con Gregory Peck) nel 1957 Moby Dick, la balena bianca (Huston, 1956 con Gregory Peck e Orson Welles), Come
le foglie al vento (Sirk, 1956 con Lauren Bacall), Poveri ma belli (Risi, 1956), Le avventure e gli amori di Omar Khayyam (Dieterle, 1957), Le notti di Cabiria (Fellini, 1957) e Londra chiama Polo Nord (Coletti, 1956)
nel 1958 Vacanze a Ischia (Camerini, 1957 con Vittorio De Sica), Guerra e Pace (K. Vidor, 1955 con Audrey Hepburn), Nata di Marzo (Pietrangeli, 1957) e Sayonara (Logan, 1957 con Marlon Brando)
nel 1959 L’albero della vita (Dmytryk, 1957), I vichinghi (Fleischer, 1958), Tutti innamorati (Orlandini, 1959 con Marcello Mastroianni), Il sergente York (Hawks, 1941 con Gary Cooper), Il moralista (Bianchi, 1959 con Alberto Sordi e Vittorio De Sica), Vacanze d’inverno (Mastrocinque, con Alberto Sordi e Vittorio De Sica) e Il generale Della Rovere (Rossellini, 1959 con Vittorio De Sica)
nel 1960 Soldati a cavallo (Ford, 1959 con John Wayne), A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959 con Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon), La regina delle Amazzoni (Sala, 1960), Alt alla delinquenza (Bromberger, 1959)
nel 1961 Sfida agli inglesi (Baker, 1958), Vacanze alla baia d’argento (Ratti, 1961), Cinque pistole (Cahn, 1960) nel 1962 Madame Sans Gene (Christian-Jaque, 1961 con Sophia Loren), Mani in alto (Bianchi, 1961), Il
figlio di Spartacus (Corbucci, 1962), La bellezza di Ippolita (Zagni, 1962 con Gina Lollobrigida), Caccia di guerra (Sanders, 1961) e L’uomo che uccise Liberty Valance
(Ford, 1962 con John Wayne, James Stewart) nel 1963 Hatari (Hawks, 1962), Taras il magnifico (Lee Thompson, 1962), Il fuorilegge della valle solitaria (Carreras, 1962), 90 notti in giro per il mondo (Mino Loy, 1963) e Le vergini di Roma (Cottafavi e Bragaglia, 1961)
nel 1964 Prendila è mia (Koster, 1963 con James Stewart), Il mio amore con Samantha (Shavelson, 1963), Taur il re della forza bruta (Leonviola, 1963), Il marmittone (Marshall, 1957), Totò Sexy (Amendola, 1963), Jerry 8 e ¾ (Lewis)
Soldati e caporali (Amendola, 1965), I gialli di Edgar Fallace n. 4 (Villiers e Tronson, 1961) e Taggart 5000 dollari vivo o morto (R. Springsteeen, 1964) nel 1965, L’affare Blinfold (Dunne,
1965), Il crollo di Roma (A.M. Dawson alias A. Margheriti, 1963), La caccia (Penn, 1966 con Marlon Brando), My Fair Lady (Cukor, 1964) e L’avventuriero di Re Artù (Juran, 1963) nel 1966, Kriminal (Lenzi, 1966), Se sei vivo spara (Questi, 1967), A Ghenthar si muore facile (Klimovsky, 1967) nel 1967
nel 1968 Agente 007 si vive solo due volte (Gilbert, 1967 con Sean Connery), Brutti di notte (Grimaldi, 1968 con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), I tre che sconvolsero il West (E. G. Castellari alias E. Girolami, 1969), Il cervello da un miliardo di dollari (K. Russell, 1967 con Michael Caine) e Chiedi
perdono a Dio, non a me (Musolino, 1968) nel 1969 Il suo nome gridava vendetta (Caiano, 1968), Poor Cow (Loach, 1967 con Terence Stamp), La notte dell’agguato (Mulligan, 1969; con Gregory Peck), Franco, Ciccio e il pirata Barbanera (Amendola, 1969 con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), L’incredibile furto di Mr. Girasole (Paris,
1968 con E.G. Robinson), Femina Ridens (Schivazappa, 1969), I magliari (Rosi, 1959), Rapporto a quattro (Cukor), E vennero in quattro per uccidere Sartana (Fidami, 1969; in prima visione)
nel 1970 Zorro il dominatore (merino, 1969), Il divorzio (Romolo Guerrieri alias Romolo Girolami, 1970 con Vittorio Gassman), Arizona si scatenò e li fece fuori tutti (S. Martino), Metello (Bolognini), Adios
gringo (G. Finley alias Giorgio Stegani, 1965 con Giuliano Gemma) e Dracula il vampiro (Fisher, 1958 con Christopher Lee e Peter Cushing) nel 1971 Lo irritarono… e Sartana fece piazza pulita (Marchent, 1970), Io sono la legge (Winner, 1970 con Burt Lancaster), L'asino
d'oro: processo per fatti strani contro Lucius Apuleius cittadino romano (Spina, 1970), Lo chiamavano Trinità (E.B. Clucher alias Enzo Barboni, 1970 con Terence Hill e Bud Spencer), I magnifici sette (Sturges, 1960), Stanza
17-17, Palazzo delleTasse, ufficio Imposte (M. Lupo, con Ugo Tognazzi), Le svedesi si confessano e…(Höglund, 1968), Basta guardarla (Salce, 1971), La supertestimone (Giraldi, 1971 con Ugo Tognazzi, Monica Vitti), Lo
scudo dei Falworth (Maté, 1954), Un’anguilla da 300 milioni (Samperi, 1971), Il silenzio si paga con la vita (Wyler, 1970) nel 1972 Il merlo maschio (P.F. Campanile, 1971), I diavoli (Russell, 1970), L’evaso (Granier-Deferre, 1971), La texana e i fratelli Penitenza (Kennedy, 1972 con Raquel Welch), L’etrusco uccide ancora (Crispino, 1972), Gli aristogatti (Reitherman, 1970 cartoni animati Disney), Il caso Mattei (Rosi, 1972 con Gian Maria Volonté),
C’era una volta il West (Leone, 1968), Via col vento (Fleming, 1939 con Clark Gable e Vivien Leigh), Fratello Sole, Sorella Luna (Zeffirelli, 1972), Gli orrori del castello di Norimberga (Bava, 1972), La polizia ringrazia (Steno alias Stefano Vanzina, 1972), Il
West ti va stretto amico…è arrivato Alleluia (Carminio, 1972), La spia che vide il suo cadavere (L. Johnson, 1972), Joe Kidd (Sturges, 1972 con Clint Eastwood), Le figlie di Dracula (Hough, 1971), Viva la muerte..tua! (Tessari, 1971 con Franco Nero, Eli Wallach)
nel 1973 Mimì metallurgico ferito nell'onore (Wertmüller, 1972) e Agli ordini del Fuhrer e al servizio di Sua Maestà (Young, 1966) nel 1974 L’assassino di pietra (Winner, 1973 con Charles Bronson), Da Bangkok con ordine di uccidere (Shaw Fung, 1972), L’arbitro (D’Amico, 1974), Paolo il freddo (C. Ingrassia, 1974 con Franco Franchi), A muso duro (Fleischer, 1974 con Charles Bronson)
nel 1975 Agente 007 dalla Russia con amore (Young, 1963), Giù la testa (Leone, 1971) e Il prigioniero della seconda strada (Frank, 1975), Profondo rosso (Argento 1975) nel 1976
Il mistero delle dodici sedie (M. Brooks, 1970), Di che segno sei? (Corbucci, 1975), Soldato Blu (Nelson, 1970 con Candice Bergen), Bambi (Hand, 1942 cartoni animati Disney), Flic story (Deray, 1975, con Alain Delon), Rollerball (Jewison, 1975), Anno 2000, la corsa della morte (Bartel,
1975) e La casa dalle finestre che ridono (Avati, 1976) Candidato all’obitorio (Lee Thompson, 1976 con Charles Bronson), Barry Lyndon (Kubrick, 1975), Salò o le 120 giornate di Sodoma (Pasolini, 1975), Attenti a quei due l’ultimo appuntamento (Dearden 1972 con Roger Moore e Tony Curtis) nel 1977, Io ho paura (Damiani, 1977 con Gian Maria Volonté) e Agente 007, vivi e lascia morire (Hamilton, 1973) nel 1978, Inferno (Argento, 1980), Café Express (Loy,1980), Amore al primo morso (Dragoti, 1979) e L’incredibile Hulk (K. Johnson, 1977) nel 1980, Asso (Castellano e Pipolo, 1981 con Adriano Celentano) nel 1981.
Nel 1985, schiacciato dallo strapotere della concorrenza televisiva, con un mercato cinematografico in cui il passaggio in sala si fatto sempre più breve, non lasciando più spazio alle seconde visioni, la gestione del
Donizetti si arrende e la storica sala passa completamente al genere hard. In totale antitesi, il vicino cinema Sempione in via Pacinotti 6 (*) dalla fine anni settanta si è specializzato nel genere d’essai. Si evidenzia in
ogni caso la necessità di specializzazione delle sale per mantenere una propria identità nell’offerta cittadina in piena trasformazione. Tra i titoli nel periodo a luce rossa, ricordiamo: Doppio sesso incrociato (Hudson, 1980) nel 1981, Dolcezze erotiche nel 1983, Biancheria intima per signora nel 1986, Viril sexy games nel 1987, Teneri ma duri nel 1988, Desideri inconfessabili nel 1989, Arsura bionda, Ecologisti del sesso e Istinti bestiali di una serva nel 1991, Fino all'ultima goccia nel 1996, Constance
- Corpo fragrante nel 1997. Dopo alcuni anni di discreti incassi – nel 1990 il prezzo del biglietto del Donizetti è ben di 7.000 lire, con solo 1.000 lire di differenza rispetto alle sale di prima visione (8.000 lire) -
intorno alla metà degli anni novanta gli incassi delle sale a luci rosse precipitano per le mutate abitudini nel consumo di film hard, ormai prevalentemente domestico; in aggiunta a ciò, a partire dal 1999, il Donizetti subisce
la concorrenza del Sempione, nel frattempo passato anch’esso al circuito a luce rossa. Il declino della sala si fa rapido e inesorabile e il Donizetti chiude nel 2001. Attualmente (2011) lo stabile dell’ex-cinema, che
ha mantenuto la facciata verde chiaro, è parzialmente occupati da uno studio dentistico.
Veduta aerea di piazza Mario Asso nei primi anni venti (dal sito www.vecchiamilano.com su gentile segnalazione di Marco Ferrari) foto
Via Masolino da Panicale vista da p. Mario Asso intorno al 1925 Lo stabile in costruzione sulla destra è probabilmente il cinema Donizetti foto 1 - foto 2
Piantine del cinema Donizetti post ricostruzione (1949) (da: Mario Cavallé, "Tecnica delle costruzioni di cinema e teatri" - su gentile segnalazione di Marco Ferrari): Pianta della platea immagine* Pianta della galleria immagine* Pianta orditura della galleria immagine
Sezione longitudinale schematica
immagine* Disegno del portale A-B immagine
Disegno del portale C-D immagine
Il cinema Donizetti nella seconda metà degli cinquanta (per gentile concessione di Marco Ferrari): L’edificio del cinema, in mezzo a due edifici più alti, sul lato sinistro
di via Masolino da Panicale foto 1 – foto 2*
Il cinema Donizetti intorno al 1960 (per gentile concessione di Willy Salveghi): Via Masolino da Panicale verso via Monte Generoso foto 1 – foto 2*
Il cinema Donizetti intorno al 1970 (foto di Dario Benvenuti; su gentile segnalazione di Willy Salveghi): Via Masolino da Panicale verso piazza Prealpi foto*
Stabile dell’ex cinema Donizetti nel 2007 (per gentile concessione di Willy Salveghi) La facciata dove era presente l’entrata (è stato conservato in parte
il colore verde originale) foto
Il lato che ospitava le uscite di sicurezza foto
Stabile dell’ex cinema Donizetti nell’aprile 2008 La facciata foto 1 – foto 2 Le uscite laterali foto
L’edificio verso p. Prealpi foto L’edificio verso via Pacinotti foto
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010
foto
11 manifesti tipografici (fonte: Cineteca Italiana www.lombardiabeniculturali.it) 1931 La collana della regina; Confine violato – dal 17 al 23 set. (nel manifesto viene indicato come indirizzo di via Masolino da Panicale, 13) immagine La casa del boia; Il pellegrino – dal 19 al 22 nov immagine
1932 Passione di mamma – dal 26 al 29 ago. immagine Rivelazione – dal 6 al 8 set immagine Rinascita; Arcipelago in fiore – dal 22 al 29 set immagine Jenny Lynd ovvero Pagina d’amore – il 13 e 14 dic. immagine 1933 Mamma –11 mar immagine Camicia nera immagine 1935 Uomini in bianco dal 5 al 9 apr. immagine 1936 Scarpe al sole- dal 17 al 21gen immagine Desiderio - 3 dic immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani Anna – tamb. 3 apr. 1952 immagine Il tesoro del Fiume Sacro - tamb. 25 dic. 1953 immagine La guerra dei mondi - tamb. 3 apr. 1954 immagine Un tram che si chiama desiderio - tamb. 1 nov. 1954 immagine Il principe coraggioso - tamb. 18 nov. 1954 immagine Via col vento - tamb. 25 nov. 1954 immagine I cavalieri della tavola rotonda - tamb. 2 apr. 1955 immagine Come le foglie al vento – tamb. 6 apr. 1957 immagine Guerra e Pace – tamb. 5 apr. 1958 immagine Prendila è mia – tamb. 1 mar. 1964 (in contemporanea con il cinema Aurora) immagine L’incredibile furto di Mr. Girasole – tamb. 8 nov. 1969
(in contemporanea con i cinema Arcobaleno, Alexander, Roma e Embassy) immagine E vennero in quattro per uccidere Sartana – 13 dic. 1969 (in contemporanea con i cinema Arcobaleno, Alexander, Roma e Embassy) immagine
Mappa di Milano (v. Cenisio)
Posizione del cinema immagine
si ringrazia Willy Salveghi per il informazioni fornite
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
scheda creata nel nov.2011; ultimo aggiornamento set.2015
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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