La nuova disposizione di largo Cairoli, attuata intorno al 1892, vede sorgere di fronte al Castello due imponenti edifici gemelli e simmetrici, posti l’uno di fronte
all’altro. Nell’edificio posto a sinistra (ponendoci con le spalle a via Dante) viene aperto il Caffè-Concerto Eden, la cui magnifica pensilina in stile liberty è tuttora al suo posto. Nei primi decenni del Novecento
ospita teatro di rivista e teatro di prosa, tra cui anche la prima assoluta di Bellavita, atto unico di Pirandello nel maggio 1927.
Nell’edificio gemello, invece, si trova il teatro Olimpia (uno dei più autorevoli della metropoli). Il cinema è operativo dal 1932 quando si intitola Cineteatro Eden e abbina frequentemente spettacoli teatrali
e film. Dall’estate 1943 il cineteatro scompare, quasi certamente gravemente danneggiato dai bombardamenti alleati che distrussero numerosi quartieri della città, e riapre negli ultimi mesi del 1947. Il nuovo
locale (1000 posti), eliminati la rivista e il teatro, occupa solo in parte lo spazio del vecchio caffè-concerto che si apriva non solo su via Beltrami, ma anche su largo Cairoli. Ora la sala si affaccia solo su via Beltrami
n.1 e appare radicalmente ridimensionata anche perché al suo fianco è attivo - a partire dai primi mesi del 1949 - il Piccolo Eden (350 posti): entrambe le sale sono destinate dapprima al ristretto circuito di prima visione (fino all’aprile 1953 l’Eden, fino all’autunno 1953 il Piccolo Eden),
poi alla seconda visione (o se si preferisce, al “proseguimento prima”) e solo in rare occasioni ospitano
prime visioni, generalmente di film minori o commercialmente poco promettenti. Sotto la pensilina liberty invece, tra gli anni sessanta e ottanta, i milanesi si sono dissetati con i frullati della gelateria Viel. In seguito
- a partire dalla seconda metà del 1967 - l’Eden entra a far parte stabilmente del circuito di prima visione, mentre il Piccolo Eden vi accede solo nel 1974, dopo alcuni lavori di restauro. L’Eden si caratterizza come locale
che ospita soprattutto film di largo richiamo popolare laddove il Piccolo Eden – forse giocando anche sulla somiglianza del nome con quello del vicino Piccolo Teatro di Strehler – ospita prevalentemente film di qualità, spesso
vero e proprio cinema d’autore. La programmazione di questa sala, soprattutto negli anni sessanta e settanta, somiglia molto a quella di un cinema d’essai. Una particolarità del Piccolo Eden è quella di essere è la prima
sala italiana a dotarsi del sistema di retro-proiezione: la macchina viene posta dietro lo schermo e la pellicola viene proiettata alla rovescia in trasparenza, in modo da apparire agli spettatori nel verso corretto. Il sistema
non ottiene però all'epoca un grande successo data la scarsa luminosità con i film che sullo schermo risultano piuttosto bui. Attualmente questo sistema viene utilizzato on tecniche più moderne nella sala 6 del Plinius. La
gestione delle due sale dapprima è di Angelo Corridoni, che segue anche il Diana, in seguito passa al circuito Spiaggia che segue anche: Italia di P.le Lodi, Ambrosiano, Astra, America e Metropol.
Tra i film più rilevanti, proiettati all’Eden, ricordiamo La guardia del corpo (t.o. Her Bodyguard, W. Beaudine, 1933) nel 1934, Il bimbo rapito (Hall, 1934) nel 1935, Strettamente confidenziale (Capra,
1934) nel 1936, Re di denari (Guazzoni, 1936), La maschera eterna (Hochbaum, 1935) nel 1937, Joshiwara (Ophuls,1937) nel 1938,
nel 1939: Il barbiere di Siviglia (Perojo, 1938), Il messaggio (Rouleau, 1938) e Deserto rosso (Gleize, 1938) nel 1940 Rose scarlatte (De Sica, 1940), La notte delle beffe (Campogalliani, 1939), Amami Alfredo (Gallone, 1940)
Maddalena zero in condotta (De Sica, 1940) e La maschera di Cesare Borgia (Coletti, 1941) nel 1941, nel 1942: I promessi sposi (Camerini, 1941), Una storia d’amore (Cmerini, 1942) e Fric Frac (Autant Lara, 1939)
Il vincitore (Rabenalt, 1941) nel maggio 1943, La settima croce (Zinnemann, 1944) e Per chi suona la campana (Wood, 1943) nel 1948, I pompieri di Viggiù (Mattoli, 1949), 47 morto che parla (Bragaglia, 1950)
nel 1951: Il ragazzo dai capelli verdi (Losey, 1948), Gli inesorabili (Mastrocinque, 1950), Il tradimento (Freda, 1951), La campana del convento (Sirk, 1951), Giovanna d’Arco (Fleming, 1948)
nel 1952: Quattro rose rosse (Malasomma, 1952), Il sogno di Zorro (Soldati, 1952), Totò e le donne (Steno, Monicelli, 1952), Adolescenza torbida (Bunuel, 1950) nel 1953,
nel 1954: Villa Borghese (Franciolini, 1953), La romana (Zampa, 1954) e Maddalena (Genina, 1954), Ulisse (Camerini, 1954) nel 1955: Senso (Visconti, 1954) Totò e Carolina (Monicelli, 1955) e Pane amore e gelosia (Comencini, 1954)
Tempo d’estate (Lean, 1955) e Tempi moderni (Chaplin, 1936; ried.) nel 1956, Il monello (Chaplin, 1921; ried.) nel 1957, Sorrisi di una notte d’estate (Bergman, 1955) nel 1958, A
qualcuno piace caldo (Wilder, 1959), Il generale Della Rovere (Rossellini, 1959), Genitori in blue jeans (Mastrocinque, 1960), nel 1962: Spartacus (Kubrick, 1960), La dolce ala della giovinezza (R. Brooks, 1962), Cronaca familiare (Zurlini, 1962)
nel 1963: I cinque volti dell’assassino (Huston, 1963), Hud il selvaggio (Ritt, 1963), La marcia su Roma (Risi, 1962) nel 1963, nel 1964: Tom Jones (Richardson, 1963), Liolà (Blasetti, 1963), Il treno (Frankenheimer, 1964), Italiani
brava gente (De Santis, 1964), L’idolo di Acapulco (Thorpe, 1963), Sedotta e abbandonata (Germi, 1964), La cripta e l’incubo (Mastrocinque, 1964), Agente 007 Licenza di uccidere (Young, 1962; ried.) e Il compagno Don Camillo (Comencini, 1965) nel 1965, Io, io, io... e gli altri (Blasetti, 1966),
nel 1967: L’arcidiavolo (Scola, 1966), I selvaggi (Corman, 1966), Incompreso (Comencini, 1966), L’immorale (Germi, 1967) Criminal Story (Chabrol, 1967) nel 1968,
nel 1969: La bambola di Satana (Casapinta, 1969), Beatrice Cenci (Fulci, 1969), nel 1970: Isabella, duchessa dei diavoli (B. Corbucci, 1970), L’uomo venuto dalla pioggia (Clement,
1970; tiene cartellone per due mesi) nel 1971: Homo eroticus (Vicario, 1971), Topkapi (Dassin, 1964; ried.), La controfigura (Guerrieri, 1971) nel 1972 Corvo rosso non avrai il mio scalpo (Pollack, 1972), Gli orrori del castello di Norimberga (Bava,
1972), La mala ordina (Di Leo, 1972) Il padrino (Coppola, 1972) nel 1973, nel 1974: Innocenza e turbamento (Dallamano, 1974), Il caso Thomas Crown (Jewison, 1968; ried.), Una
calibro 20 per lo specialista (Cimino, 1974), Emmanuelle (Jaeckin, 1973) Il braccio violento della legge n.2 (Frankenheimer, 1975), Novecento e Novecento atto II (Bertolucci, 1976; l’atto II tiene cartellone per oltre 3 mesi), Ultimi bagliori di un crepuscolo (Aldrich, 1977), Al di là del bene e del male (Cavani, 1977), La ragazza dal pigiama giallo (Mogherini, 1977) nel 1978, I guerrieri della notte (W. Hill, 1979), Il cappotto di Astrakan (Vicario,,
1980), This is Elvis (Leo, 1981), Nessuno è perfetto (Festa Campanile, 1981), I predatori dell’arca perduta (Spielberg, 1981) nel 1982, Tenebre (Argento, 1982), Wargames (Badham 1983), La
discoteca (Laurenti, 1984), Histoire d’O - Ritorno a Roissy (Rochat, 1984) nel 1985, Ritorno al futuro (Zemeckis, 1985), Commando (M. Lester, 1985) nel 1986.
Tra le pellicole più interessanti ospitate dal Piccolo Eden ricordiamo Il prezzo dell’inganno (Rapper, 1946) nel 1949, nel 1950: Occupati d’Amelia (Autant-Lara, 1949) nel 1950, Taxi di notte (Gallone, 1950), L’amore
segreto di Madeleine (Lean, 1950) La gente mormora (Mankiewicz, 1951) nel 1952, Ragazze da marito (De Filippo, 1952), Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943) e Scarpette rosse (Poweel, Pressburger, 1948), nel 1953,
nel 1954: Moulin Rouge (Huston, 1952), Gli uomini preferiscono le bionde (Hawks, 1953), La ragazza del secolo (Cukor, 1954), Le avventure di Peter Pan (Disney, 1953), La spiaggia (Lattuada, 1954), Carosello napoletano (Giannini, 1954)
nel 1955: Giulietta e Romeo (Castellani, 1954), La contessa scalza (Mankiewicz, 1954), Marty (D. Mann, 1954) e Hobson il tiranno (Lean, 1953) Caccia al ladro (Hitchcock, 1955) nel 1956,
nel 1957: Quel treno per Yuma (D. Daves, 1957), Viale del tramonto (Wilder, 1950), Poveri ma belli (Risi, 1957), Eliana e gli uomini (Renoir, 1956) nel 1958: Il grido (Antonioni, 1957), La ragazza del peccato (Autant-Lara, 1958) e La donna del destino (Minnelli, 1957), I soliti ignoti (Monicelli, 1958),
Ascensore per il patibolo (Malle, 1958) e Mio zio (Tati, 1958) nel 1959, Les amants (Malle, 1959), Hiroshima mon amour (Resnais, 1959), nel 1960: L’avventura
(Antonioni, 1960), In pieno sole (Clement, 1959), La strada della vergogna (Mizoguchi, 1956), M Il mostro di Dusseldorf (Lang, 1931; uscita italiana nel 1960) La notte (Antonioni, 1961), Il posto (Olmi, 1961),
Jules e Jim (Truffaut, 1962), nel 1964: Le ore nude (Vicario, 1964), Il terrorista (De Bosio, 1964), Gli indifferenti (Maselli, 1964), La notte dell’iguana (Huston, 1964),
Il deserto rosso (Antonioni, 1964) nel 1965: Matrimonio all’italiana (De Sica, 1964), Per il re e per la patria (Losey, 1964), Giulietta degli spiriti (Fellini, 1965) Oggi, domani, dopodomani (Ferreri, De Filippo, Salce, 1965), Modesty Blaise (Losey, 1966),
nel 1967: La Cina è vicina (Bellocchio, 1967), Bella di giorno (Bunuel, 1967), Un uomo, una donna (Lelouch, 1965; tiene cartellone per tre mesi), nel 1969: Teorema (Pasolini, 1968), Amanti (De Sica, 1968), Una su 13 (Gessner, 1969) e Se… (L. Anderson, 1968),
nel 1970: Zabriskie Point (Antonioni, 1970; tiene cartellone per oltre due mesi), Anonimo veneziano (Salerno 1970; tiene cartellone per un anno tra il novembre 1970 e il novembre 1971,
probabilmene il record assoluto di tenitura in un cinema di Milano), Senza sapere niente di lei (Comencini, 1969), L’amica (Lattuada, 1969), Fiore di cactus (Saks, 1969) Love Story (Hiller, 1971)
nel 1972: 4 mosche di velluto grigio (Argento, 1971), La corsa della lepre attraverso i campi (Clement, 1972), Roma (Fellini, 1972), Arancia meccanica (Kubrick, 1971), Gli ordini sono ordini (Giraldi,
1972), Il violinista sul tetto (Jewison, 1971), Il maestro e Margherita (Petrovic, 1972) nel 1973: Vogliamo i colonnelli (Monicelli, 1973), Film d’amore e d’anarchia (Wertmuller, 1973), Sono
stato io (Lattuada, 1973), La stangata (Roy Hill, 1973) nel 1974, Amici miei (Monicelli, 1975; tiene cartellone per oltre 4 mesi), Una romantica donna inglese (Losey, 1975), nel 1976: Novecento atto I (Bertolucci, 1976), I racconti immorali di Borowczyck (1974), Scandalo (Samperi,
1976), Il comune senso del pudore (Sordi, 1976; tiene cartellone per oltre due mesi), L’innocente (Visconti, 1976) Un borghese piccolo, piccolo (Monicelli, 1977), Quell’oscuro oggetto del desiderio (Bunuel,
1977), Kramer contro Kramer (Benton, 1979) nel 1980, Brubaker (Rosenberg, 1980) nel 1981, Excalibur (Boorman, 1981; tiene cartellone per oltre due mesi), Commedia sexy in una notte d’estate (Allen, 1981) nel 1982, Il verdetto (Lumet, 1982) nel 1983, Gorky Park (Apted,
1983) nel 1984, Claretta (Squitieri, 1984), nel 1985: Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (Monicelli, 1984), Piccoli fuochi (Del Monte, 1985) e I due carabinieri (Verdone, 1984), 007 bersaglio mobile (Glen, 1985)
Tutta colpa del Paradiso (Nuti, 1985) e L’onore dei Prizzi (Huston, 1985) nel 1986. Eden e Piccolo Eden chiudono il 27 aprile 1986 per trasformarsi in una discoteca.
Gli ultimi film programmati furono, rispettivamente, Il Bi e il Ba (Nichetti) e Agnese di Dio (Jewison, 1985). Alla chiusura, le macchine automatiche, prese in leasing, finirono al Plinius, allora ancora una
monosala. Oltre un secolo dopo, invece, lo spazio dell’antico Caffè-Concerto Eden è tornato ad essere una realtà unitaria: vi si trova ora il Ristorante Farinella.
Il Caffè-Concerto Eden in largo Cairoli agli inizi del Novecento foto
Piazza Cairoli intorno al 1900 - si noti l’assenza della torre del castello (1905);
nell’edificio gemello risalta il teatro Olympia, dedito al teatro di prosa foto*
Il teatro Eden foto
Piazza Cairoli intorno al 1910
foto
Il teatro Eden foto
Differente immagine - si noti a sinistra il teatro Dal Verme foto
Il teatro Eden foto Differente immagine (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Il cinema Eden alla fine degli anni trenta Largo Cairoli e il cinema (a sinistra, dietro gli alberi) foto 1 - foto 2 Dettaglio: in programmmazione c’è Sotto due bandiere (F. Lloyd, 1936) foto
Il teatro Eden negli anni venti
(per gentile concessione di Marco Ferrari) La sala foto*
Il cineteatro Eden intorno al 1935 (su gentile segnalazione di Stefano Petrella)
La sala foto*
Il cinema Eden e Piccolo Eden nel marzo 1970 In programmazione c’è L’uomo venuto dalla pioggia (R. Clement, 1969) foto*
Il cinema Eden e Piccolo Eden nell’ottobre 1973 In programmazione c’è Io la schiava ce l’ho e tu no (G. Capitani) foto
Il cinema Eden nel gennaio 1974 –in primo piano manifestazione abortista in programmazione c’è Quando l’amore è sensualità (De Sisti, 1973)
foto 1 – foto 2
Il cinema Eden e Piccolo Eden nel marzo 1975 foto 1 - foto 2
L’ingresso del cinema nello stesso periodo foto
Piazza Cairoli intorno al 1975 Immagine notturna; a sinistra le luci dei due cinema foto
Eden e Piccolo Eden nel novembre 1976 (su gentile segnalazione di Marco Ferrari e Willy Salveghi; foto di Gregorio Moscati)
in programmazione Novecento atto I e atto II foto 1 - foto 2*
Il cinema Eden intorno al 1980 foto
La nuova insegna foto
Il cinema Eden nell’aprile 1986 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
in programmazione Il Bi e il Ba e Agnese di Dio foto
Articolo del Corriere della Sera immagine
Eden e Piccolo Eden chiusi alla fine degli anni ottanta (su gentile segnalazione di Marco Ferrari)
foto
La gelateria Viel
foto
Medesimo spazio urbano nel dicembre 2007 L’edificio nel suo complesso foto
Ex ingressi di Eden e Piccolo Eden foto 1 – foto 2 – foto 3
L’ingresso del ristorante (spazio ex Eden - ex Viel) foto 1 – foto 2 – foto 3
Vista aerea dell’ex cinema e del teatro Dal Verme nel 2010 foto
Manifesto pubblicitario del Caffè-Concerto Eden (1900 circa) (per gentile concessione di Willi Salveghi) immagine
Manifesti pubblicitari del cinema Eden (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1935 La guardia del corpo – mag immagine 1936 Re di danari - (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani - Eden La settima croce – 4 gen.1948 immagine I pompieri di Viggiù – 28 apr. 1949 immagine* Il ragazzo dai capelli verdi – 4 gen. 1951 immagine Il tradimento – 12 set. 1951 immagine La campana del convento – 8 nov. 1951 immagine Quattro rose rosse – 7 mar. 1952 immagine Totò e le donne – 23 nov. 1952 immagine Adolescenza torbida – 30 apr. 1953 immagine I cinque volti dell’assassino – 29 nov. 1963 immagine L’idolo di Acapulco - 17 apr. 1964 immagine Italiani brava gente - 19 nov. 1964 immagine I selvaggi - nov 1967 immagine Criminal Story – 1 mar. 1968 immagine Isabella, duchessa dei diavoli – giu. 1970 immagine* La bambola di Satana – estate 1969 immagine Beatrice Cenci – 20 nov 1969 immagine Homo eroticus – ott. 1971 immagine Rapporto sul comportamento sessuale delle studentesse (Hofbauer, 1970)
(per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine Corvo rosso non avrai il mio scalpo – 1972 immagine Novecento - 3 set 1976 immagine* Novecento atto 2° - 25 set 1976 immagine* Tenebre – 14 nov. 1982 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine Femme publique - 15 dic. 1984 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani – Piccolo Eden Taxi di notte – 15 nov. 1950 immagine Le ore nude - 18 nov. 1964 immagine Bella di giorno – 30 nov. 1967 immagine Anonimo veneziano – mar. 1971 immagine La corsa della lepre attraverso i campi – ott. 1972 immagine Amici miei - 25 ott 1975 immagine Il verdetto – mar. 1983 (su gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Annunci pubblicitari per le strade Gli ammutinati (Nigh, 1939) – Galleria Vittorio Emanuele, 1948 Le persone sono in coda per l’olio (su gentile segnalazione di Marco Ferrari) foto 1 - foto 2
Biglietti del cinema (1966) (per gentile concessione di Anna Maria Fiocchi) immagine (1977)
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Mappa di Milano (Duomo - p. Scala - via Manzoni)
La posizione del cinema immagine
si ringrazia Willy Salveghi per la collaborazione
* l’asterisco segnala foto e materiale di aprticolare interesse
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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