cinema Impero

il cinema intorno al 1930

 testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Al civico 10 di via Vitruvio, tra corso Buenos Aires e la Stazione Centrale, nei primi mesi del 1929 viene inaugurato il Gran Cinema Teatro Impero; si tratta di una sala di 1350 posti dotata di platea e galleria, che viene costruita su progetto dell’architetto Mario Cavallè.
L’Impero al suo esordio è già attrezzato per il sonoro: è la prima sala nella capitale lombarda ad ospitare proiezioni sperimentali con la nuova tecnica (l’avvento ufficiale del sonoro a Milano avviene il 26 aprile 1929 al cinema Corso con Il cantante di jazz).
Negli anni trenta e quaranta il locale alterna proiezioni cinematografiche a spettacoli di varietà. In questo periodo l’Impero è però prevalentemente un teatro: durante la guerra è uno dei principali cineteatri della città, insieme a Cristallo, Supercinema (Alcione) e Smeraldo.
I bombardamenti dell’aviazione inglese tra i 14 e il 20 agosto 1943 danneggiano il locale che però viene restaurato nei mesi successivi. Il 26 marzo 1944 il cinema è già operativo ed ha in cartellone il film svedese Vicini al peccato (S. Bauman, 1939).
A volte l’attività teatrale viene sostituita dalla rivista; ad esempio il 15 febbraio 1945 viene rappresentato lo spettacolo Cosa succede a Porta Venezia?, nel quale si esibiscono Gorni Kramer, Luciano Taioli e il Quartetto Cetra.
Negli anni cinquanta la sala si converte all’esclusiva attività cinematografica, mantenendo tuttavia sia il palco, sia la buca orchestrale.
Da questo momento il cinema Impero non riesce più a recuperare i fasti di un tempo: nonostante le dimensioni e la bella struttura architettonica, esso rimane una sala di proseguimenti prime visioni, senza mai riuscire a fare il salto di qualità verso le prime visioni; conseguentemente anche le pellicole in cartellone finiscono per essere seconde scelte o comunque film proiettati in contemporanea con le sale del centro.
La programmazione cinematografica è generalmente di buon livello; essa propone cinema di qualità italiano ed americano e, non di rado, anche film di interesse culturale ospitando pellicole di Keaton, Kubrick, Kurosawa, Lean, Welles, Camerini, De Sica, Lattuada, Leone, Visconti. La sala ospita saltuariamente prime visioni di film secondari come nel caso dell’Invasione degli astro-mostri (Honda, 1970) nel luglio 1970
Negli anni settanta la gestione del cinema fa capo alla E.C.I. e poi alla GE.AD (che gestisce anche Giardini e Cielo).
Tra le pellicole più interessanti proiettate all’Impero ricordiamo:
Il cameraman (Keaton, 1928) nel 1929, Il talismano della nonna (Grandma’s Boy; F. Newmeyer, 1922; con Harold Lloyd) e Cinque settimane all’altro mondo (Thiele, 1928) nel 1930, Amoroso convegno (Lloyd, 1929) nel 1932, Sui mari della Cina (Garnett, 1935 con Clark Gable) nel 1936,
nel 1938:
Olimpia (Riefenstahl, 1938), Chi è più felice di me? (Brignone, 1937) e Una notte all’opera (Wood, 1935; con i fratelli Marx);
Rivalità senza rivali (Grine, 1935) e Primo amore (Stevens, 1935) in doppia programmazione nel 1939,
nel 1942:
Arrivederci Francesca (Käutner, 1941), Se io fossi onesto (Bragaglia, 1942);  La bella addormentata (Chiarini, 1942; con Amedeo Nazzari)
nel 1943:
Il birichino di papà (Matarazzo, 1943), Malombra (Soldati, 1942), Giacomo l’idealista (Lattuada, 1943)
nel 1944:
E’ caduta una donna (Guarini, 1941), Campo de’ fiori (Bonnard, 1943), Enrico IV (Pastina, 1943), I nostri sogni (Cottafavi, 1943), L’usuraio (Hasso, 1943) e Ossessione (Visconti, 1943)
nel 1945:
Aeroporto (P. Costa, 1944) e Il fidanzato di mia moglie (Bragaglia, 1943)
La freccia nel fianco (Lattuada, 1945) nel 1946; La febbre del petrolio (Conway, 1940, con Clark Gable e Spencer Tracy) nel 1947, Amleto (Olivier, 1948), Salomè (Lamont, 1945) e Quarto potere (Welles, 1941) nel 1949, Il brigante Musolino (Camerini, 1950), Monsieur Verdoux (Chaplin, 1947) nel 1951, Rashomon (Kurosawa, 1950) e Totò e i re di Roma (Steno, 1952) nel 1952,
nel 1953:
Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1952), Adolescenza torbida (Bunuel, 1950), Il ritorno di Don Camillo (Duvivier, 1953), Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1953), Il sole splende alto (Ford, 1953) e Gli occhi che non sorrisero (Wyler, 1952)
nel 1954:
Il grande caldo (Lang, 1953), Giuseppe Verdi (Matarazzo, 1953) e La gang dei falsari (O’Keefe e Tully, 1954)
L’oro di Napoli (De Sica, 1954) e L’ultimo apache (Aldrich, 1954) nel 1955,
nel 1956:
L’uomo che sapeva troppo (Hitchcock, 1956), Quando la moglie è in vacanza (Wilder, 1955)
nel 1958:
Testimone d’accusa (Wilder, 1958), Belle ma povere (Risi, 1957), Il commissario Maigret (Delannoy, 1957)
nel 1959:
A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959), Il generale Della Rovere (Rossellini, 1959), Dracula il vampiro (Fisher, 1958), Vacanze d’inverno (Mastrocinque, 1959)
nel 1960:
Audace colpo dei soliti ignoti (Loy, 1959) e Il mattatore (Risi, 1960), Gli inesorabili (Huston, 1960)
Psyco (Hitchcock, 1960) nel 1961,
nel 1962:
L’uomo che uccise Liberty Valance (Ford, 1962), Colazione da Tiffany (Edwards, 1961), Operazione terrore (Edwards, 1962), L’affittacamere (Quine, 1962)
nel 1963:
I racconti del terrore (Corman, 1962), Hud il selvaggio (Ritt, 1963; con Paul Newman), I cinque volti dell’assassino (Huston, 1963), I due colonnelli (Steno, 1962)
nel 1964:
Lawrence d’Arabia (Lean, 1962), Ieri, oggi, domani (De Sica, 1963 con Sofia Loren e Marcello Mastroianni), La mia signora (Brass, Comencini, 1964) e Gli indifferenti (Maselli, 1963)
Baciami stupido (Wilder, 1964) nel 1965, Un dollaro bucato (Ferroni, 1965),
nel 1966:
I nostri mariti (D’Amico, Risi e Zampa, 1966), El Cjorro (Fregonese, 1966), La caduta delle aquile (Guillermin, 1966), Le piacevolie notti (Crispino, 1966)
nel 1967:
I professionisti (Aldrich, 1966), La Bibbia (Huston, 1966) e Un uomo, una donna (Lelouch, 1966)
nel 1968:
L’angelo sterminatore (Bunuel, 1963), Indovina chi viene a cena (Kramer, 1967), Gli occhi della notte (Young, 1967) e I giorni dell’ira (Valerii, 1967)
nel 1969:
C’era una volta il West
(Leone, 1968), L’uomo di Kiev (Frankenheimer, 1969) e Amanti (De Sica, 1968) nel 1969,
nel 1970:
Il clan dei siciliani (Verneuil, 1969), Isabella,  duchessa dei diavoli (B. Corbucci, 1970), Una su 13 (Gessner, 1969), Contestazione generale (Zampa, 1970), Amore mio aiutami (Sordi, 1969), Agente 007 al servizio segreto di sua maestà (Hunt, 1969), L’uccello dalle piume di cristallo (Argento, 1970), Dramma della gelosia (Scola, 1970), I guerrieri (Hutton, 1970), Gli orrori del liceo femminile (Serrador, 1970)
nel 1971:
La figlia di Ryan (Lean, 1970), Io non vedo, tu non parli, lui non sente (Camerini, 1971), Lawrence d’Arabia (Lean, 1962), Per grazia ricevuta (Manfredi, 1971), La supertestimone (Giraldi. 1970), Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (Kramer, 1963; ried.), Gli ammutinati del Bounty (Milestone, 1962; ried.), La grande corsa (Edwards, 1965; ried.)
nel 1972:
Soffio al cuore (Malle, 1971), Arancia meccanica (Kubrick, 1971), Che? (Polanski, 1972), Lo scopone scientifico (Comencini, 1972), Il caso Carey (Edwards, 1972), La Betia (De Bosio, 1971), Bello, onesto, emigrato Australia... (Zampa, 1971), Bianco, rosso e... (Lattuada, 1972) e La violenza quinto potere (Vancini),
nel 1973:
Ipcress (Furie, 1965; ried), La caccia (Penn, 1966; ried.) e Che? (Polanski, 1972)
nel 1974:
Pane e cioccolata (Brusati, 1973), Milano odia: la polizia non può sparare (Lenzi, 1974) e Sessomatto (Risi, 1973),
nel 1975:
Romanzo popolare (Moniceli, 1974), Gente di rispetto (Zampa, 1975), Conviene far bene l’amore (P. Festa Campanile, 1975)
nel 1976:
Milano violenta (Caiano, 1976), L’eredità Ferramonti (Bolognini, 1976), Il texano dagli occhi di ghiaccio (Eastwood, 1976), Cattivi pensieri (Tognazzi, 1976), Il padrone e l’operaio (Steno, 1975), Todo modo (Petri, 1976), L’uomo di Rio (Broca, 1964; ried.), Arancia meccanica (Kubrick, 1971),
Corvo Rosso, non avrai il mio scalpo (Pollack, 1972) e Casanova (Fellini, 1976) nel 1977, Sono stato un agente C.I.A. (Guerrieri, 1978) e A chi tocca, tocca… (Baldanello e Golan, 1978),
nel 1979:
Il dottor Zivago (Lean, 1966; ried.), Il cacciatore (Cimino, 1978), Zombie 2 (Fulci, 1979)
Il merlo maschio (Festa Campanile, 1971)
Proprio le dimensioni e gli elevati costi di gestione alla fine degli anni settanta impongono alla gestione di orientarsi verso soluzioni più remunerative: nella seconda metà del 1980 l’Impero diventa una sala a luce rossa.
Tra i titoli di questo periodo citiamo Le porno killer (Mauri, 1980), Tentazioni di una moglie infedele (Pierson, 1984), Olinka una bestia in calore e Sesso sfrenato nel 1989.
Nei primi anni questa scelta consente al locale di sopravvivere; ma nella seconda metà del decennio, il massiccio avvento dell’home-video con  il conseguente incremento del consumo casalingo di film hard e il corrispondente declino dei locali a luce rossa, porta alla chiusura definitiva del cinema nell’estate 1989.  Le macchine Cinemeccanica Victoria 8 vengono traslocate nel non lontano Astor (vedi).
L’ampio spazio occupato dalla sala, opportunamente ristrutturato, ospita ora (2012) un parcheggio per auto di dieci piani, sei interrati e quattro fuori terra; nelle vetrine esterne, invece, vengono esposti oggetti di differenti esercizi commerciali.

 

Il Cinema Teatro Impero negli anni trenta (per gentile concessione di Willy Salveghi)
L’edificio e l’ingresso                                                                          immagine*

La sala nel 1937 (per gentile concessione di Stefano Petrella)                         foto*

Il Cinema Impero intorno al 1940 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Via Vitruvio verso la Stazione Centrale                                                foto 1 - foto 2*

Il Cinema Impero negli anni quaranta:
Indicazione segnaletica stradale, su corso Buenos Aires                        immagine

L’ex cinema Impero nel maggio 2008
L’edificio complessivo e l’ingresso                                                      foto 1foto 2
L’edificio verso corso Buenos Aires                                                   
foto
L’edificio verso la Stazione Centrale                                                   
foto

Vista aerea dell’ex cinema nel 2010                                             foto

Manifesti del cinema Impero: (fonte: Cineteca Italiana –  www.lombardiabeniculturali.it)
1929
Il cameraman o Io... e la scimmia                                                    
immagine
1930
Il talismano dela nonna -8-9 dic                                                       
immagine

Annunci pubblicitari su quotidiani:
Hud il selvaggio – 1 nov. 1963                                                          immagine
I cinque volti dell’assassino – 29 nov. 1963                                     
immagine
I nostri mariti – 30 ott. 1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi)         immagine
El Cjorro (Fregonese, 1966) – 30 ott. 1966
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                     immagine
Gli indifferenti - 19 nov 1964                                                            
immagine
L’angelo sterminatore – 29 nov. 68                                                  
immagine
Isabella – duchessa dei diavoli – 11 giu. 1970                                   immagine
Milano violenta - 9 apr. 1976                                                           
immagine

Incendio al cinema Impero - marzo 1981 (per gentile concessione di Marco Ferrari)
Articolo del Corriere della Sera - 29 mar. 1981                                    testo

Mappa di Milano (corso Buenos Aires)
Posizione del cinema                                                                          
immagine

Si ringraziano Willy Salveghi e Matteo Sisa per il materiale e le notizie fornite

* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

scheda creata nel set.2010; ultimo aggiornamento: set. 2015

 

 

si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte