testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Intorno al 1908 era già funzionante, al n. 7 di via Cristoforo Colombo (in prossimità della stazione di
porta Genova), il cinema Colombo. Il numero civico muterà in 15 negli anni venti e infine in 13 a partire dal 1933. Nel 1927, su progetto
dell’architetto tedesco Fritz Wilms, il cinema viene completamente ristrutturato. Dall’analisi dei manifesti tipografici degli anni venti e trenta si evince che nella
prima metà degli anni venti la sala viene definita “cinema teatro Colombo” sebbene l’attrazione principale di ciascuna serata sia costituita da una proiezione cinematografica. Il termine teatro permane in quanto suona più
illustre e meglio radicato nella tradizione. Nella seconda metà del decennio invece il locale viene definito “cinema Colombo teatro”: il passaggio in coda del sostantivo teatro definisce l’ormai acquisita centralità dello
spettacolo filmico. Negli anni trenta poi il termine teatro viene definitivamente eliminato e sui manifesti compare semplicemente “cinema Colombo”, sala di cui – sui medesimi affissi - si vantano gli aggiornamenti in fatto di
impianto sonoro (il locale passa al sonoro nel 1932). Con il passaggio al sonoro appare dunque evidente (perfino nei manifesti) che il cinema diviene una realtà più popolare del teatro (si vedano le analoghe considerazioni
relative ai manifesti del cinema Augusteo).. Tra i film ospitati nella sala ricordiamo nel 1921 La maschera di Venere (T. Ruggeri, 1919), Champagne Caprice (A. Consalvi, 1919) nel 1924
Charlot fa una cura (t.o. The Cure, C. Chaplin 1917), Charlot poliziotto (t.o. Easy Street, C. Chaplin 1917), Dai frantumi dell’idolo (U. Cocchi, 1921), Il mistero dell’uomo che sogna (R. Bacchini, 1921)
nel 1929 Artiglio nell’ombra (t.o. Romance of the Underworld, I. Cummings 1928), nel 1932 L’aiutante dello zar (t.o. Der Adjutant des Zaren, V. Strizhevsky 1929), Addio Madrid (t.o. In
Gay Madrid, R. Leonard, 1930), nel 1933 Preferisco l’ascensore (t.o. Safety Last!, F. Newmeyer, 1923 con H. Lloyd), Amore e mare (t.o. Across Singapore, W. Nigh, 1928), La piccola emigrante (t. o. Delicious, D. Butler, 1931), Arsenio Lupin (J. Conway, 1932)
Si tratta quindi di un cinema periferico di terza visione che interrompe la propria attività nella seconda metà del 1943 (forse colpito dai bombardamenti dell’estate).
Esso ritorna attivo nei primi mesi del 1945 con il nome di cinema Luna (700 posti). Negli anni cinquanta spesso propone due film al giorno. Nell’estate 1962 la sala viene ristrutturata e riapre in autunno come
cinema Jolly, mantenendo la propria vocazione di piccola sala periferica di terza visione. Tra le poche pellicole interessanti proiettate nella sala in questa seconda fase segnaliamo Il dr. Jekyll e Mr. Hyde (Fleming, 1941) nel 1948, Lettera da una sconosciuta (Ophuls, 1948) nel 1949, Rebecca (Hitchcock, 1940) nel 1953, Due soldi di speranza (Castellani, 1952) nel 1954, Il
massacro di Fort Apache (Ford, 1948) nel 1955, Johnny Guitar (N. Ray, 1954) nel 1956, Agente 007 si vive solo due volte (Gilbert, 1967) nel 1968, Ultimo domicilio conosciuto (Giovanni, 1969) nel 1970, Le
quattro piume (Korda, 1939 - riedizione) nel 1976, Missouri (Penn, 1976) nel 1977, Fuga di mezzanotte (Parker, 1978) nel 1981.
Nel 1981 il cinema Jolly cerca di sopravvivere, inserendosi nel circuito delle luci rosse La sala chiude alla fine del 1985 e si trasforma nel bar Jolly. L’ampio spazio della sala da proiezione diviene una magnifica
sala da biliardo. La pensilina si trasforma in un comodo balcone.
Manifesti tipografici del cinema Colombo (fonte: Cineteca It. www.lombardiabeniculturali.it) 1921 Champagne Caprice; La maschera di Venere - nov immagine 1922 Buffalo - apr immagine 1924 Charlot poliziotto; Charlot fa una cura - set immagine Dai frantumi dell’idolo; Il mistero dell’uomo che sogna - set immagine 1929 Artiglio nell’ombra - nov immagine 1932 Addio Madrid immagine L’aiutante dello zar – dic immagine 1933 Arsenio Lupin – mar immagine Amore e mare; Preferisco l’ascensore; La piccola emigrante –mag immagine
Il cinema Jolly nella primavera 1974 dal film Milano odia: la polizia non può sparare (U. Lenzi) imm.1 – imm.2
La sala da biliardo nel 2003
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Il bar Jolly nel marzo 2008 La facciata foto
Il bar verso la stazione di porta Genova foto 1 – foto 2
Il bar verso piazza Cantore foto 1 – foto 2
Vista aerea dell’ex cinema Jolly nel 2010 foto
Annunci pubblicitari su quotidiani: Le quattro piume- 10 gen. 1976 immagine
Biglietti del cinema - anni cinquanta (per gentile concess. di Giuseppe Tonna) imm 1 - imm 2
Mappa di Milano (sud ovest)
Posizione del cinema immagine
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