testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Intorno al 1915 al numero 23 di via Raffaello Sanzio, all’interno di una pregevole palazzina liberty, inizia l’attività il
cinema teatro Massimo. Si tratta di una sala rionale di 800 posti, dotata di sola platea, con programmazione mista, sia cinematografica, sia teatrale. In genere il Massimo propone la doppia programmazione, abbinando
pellicole cinematografiche a spettacoli di varietà. La promozione del locale avviene mediante manifesti appesi sui muri del quartiere. Nella prima metà degli anni venti la gestione sceglie i colori del bianco, del rosso e
del blu in omaggio alle bandiere dei paesi alleati all’Italia nel recente conflitto mondiale. Troviamo le stesse tinte nei manifesti di numerose altre sale come, ad esempio, il Franco Americano e il Savoia.
Negli anni venti, nella scelta delle pellicole prevalgono i titoli stranieri. Tra i film ospitati al cinema Massimo ricordiamo: nel 1920 La casa dell’odio (t.o. The House of Hate, G. Seitz 1918), Le lacrime del popolo (M. Roncoroni, 1918), Aquile umane (G. De Liguoro, 1919), I proscritti (t. or. The Outcasts of Poker Flat, J.
Ford, 1919), Il sotterraneo fatale (D. Gambino, 1920) nel 1921 Gli apache di Londra (t. or. El apache de Londres, J. Mestres, 1918), La cicala (G. Zorzi, 1919), La bambola e il gigante (E. Geymonat, 1920), Il re del circo (t.or. King of the Circus,
J. McGowan 1920) nel 1922 Giovanna d’Arco (U. Del Colle, 1913); Draga la principessa eroica (t.or. Konigin Draga, H. Lowenstein, 1920), Il mistero dell’asso di picche (M. Volpe, 1921)
nel 1924 La portatrice di pane (G. Vidali, 1916), I due mozzi (A. Mustacchi, 1920), Saltarello sfortunato; Saltarello e la casa incantata (t. or. Hard Luck; The Haunted House, B. Keaton, 1921), Saetta e il club dei ciuffi (M. Roncoroni, 1921), Passione di popolo (G. Sterni, 1921), Ridolini alla segheria (t.o The Sawmill, L. Semon 1922), La nave dei miliardi (M. Guaita-Ausonia, 1922), Theonis,
la donna dei faraoni (t.o. Das Weib des Pharao, E. Lubitsch, 1922), La fiamma dell'amore (t.o. Die Flamme, Lubitsch, 1923; con Pola Negri), Il giro del mondo in 18 giorni (t. o. Around
the Worldin Eighteen Days, R. Eason 1923), Il forzato dell’amore (P. Trinchera, 1923), Il barcaiuolo di Amalfi (T. Ruggeri, 1924) nel 1925 Lo sceriffo autoritario (t. or. Dead Shot Baker, W. Duncan 1917); L’isola del terrore (t.or Terror Island, J. Cruze 1920), Musotte (M. Corsi, 1920), Lo sceicco (t.or. The Sheik, G. Melford, 1921), Pietro il grande (t. or Peter der Grosse, D. Buchowetzki 1922) , La guida battagliera (t.o. The
Fighting Guide, D. Clark 1922); Gli spettri della fattoria (M. Guaita-Ausonia, 1923), La battaglia (t.o. La bataille, S. Hajakawa 1924) nel 1926 Ai tempi del terrore o Madame DuBarry (E.Lubitsch, 1919); Satanella bionda (P. Trinchera, 1920)
nel 1931 Feudalismo (t.or. The Night of Love, G. Fitzmaurice, 1927) quest’ultimo seguito dal varietà Scorzetta de limon (il sabato) e La sposa del sur Tobiselli (la domenica);
Nel 1932, con l’avvento del sonoro, il cinema chiude
per ristrutturazione; il Massimo riaprirà in corso San Gottardo (nel 1999 si trasformerà nell’Auditorium di Milano), mentre nella palazzina di via Sanzio viene inaugurato il Magenta.
Il nuovo cinema Magenta - dotato di impianto sonoro – apre nel 1935
e si caratterizza anch’esso come sala rionale, frequentata prevalentemente dagli abitanti del quartiere: nei primi anni d’attività la sua programmazione non è presente sui quotidiani milanesi e la promozione avviene attraverso l’affissione di manifesti nel quartiere stesso. In cartellone ci sono pellicole di terza visione, uscite diversi mesi prima e già passate in molte sale cittadine.
Il logo della sala, presente sui manifesti, è costituito dal disegno di un proiettore nero su sfondo rosso il cui fascio luminoso termina sullo schermo con la scritta "Cinema Magenta". Nel 1938 la
programmazione della sala inizia ad apparire nelle pagine degli spettacoli dei quotidiani milanesi, anche se il locale continua a promuovere la programmazione attraverso l’affissione di manifesti. Durante gli anni del conflitto
bellico, essa si incentra su commedie popolari, italiane e tedesche. Nel dopoguerra, il Magenta acquisisce una certa notorietà, tant’è che riesce spesso ad avere pellicole di seconda/terza visione prima di altre sale
limitrofe: la gestione sfrutta questa opportunità, pubblicizzando queste pellicole come “prima visione di zona”. A partire dal 1952 la sala inizia anche a farsi pubblicità sui quotidiani attraverso i tamburini.
Sempre all’inizio degli anni cinquanta, la programmazione del cinema a volte propone il doppio spettacolo, abbinando la proiezione di un film alla diretta di una partita di calcio. La proposta ottiene un grande successo nel
quartiere, tant’è che nella prima metà del decennio il Magenta è una delle sale milanesi che più frequentemente hanno in cartellone anche appuntamenti calcistici. Ad esempio, il 19 dicembre 1952 è in cartellone il film I quattro cavalieri dell’Oklahoma (Nazarro, 1951) seguito dalla diretta della partita Lazio-Inter, mentre il 4 novembre 1953 è in cartellone Warpath
- sentiero di guerra (Haskin, 1951) seguito dal derby Inter-Milan e il 25 dicembre dello stesso anno Il giuramento dei Sioux (Marshall, 1952 con Charlton Heston) seguito da ben due partite: Milan-Juventus e Novara-Inter
In questo periodo la programmazione predilige commedie e film drammatici; curiosamente, per una combinazione tra case distributrici e preferenze del pubblico, il Magenta ha molto spesso in cartellone film interpretati da
Tyrone Power, attore principe del genere drammatico-popolare. Negli anni cinquanta e sessanta il cinema è classificato tra le terze visioni, fatta salva una breve parentesi agli inizi del 1967, quando il locale passa tra le
seconde visioni, per poi ritornare tra le terze visioni sul finire del 1968. L’ubicazione della sala in un quartiere (all’epoca) estremamente popolare ne caratterizza anche il pubblico: il Magenta diventa il luogo di
aggregazione preferito degli abitanti della zona; la sala è sempre avvolta dal fumo e il pavimento pieno di residui di natura varia (sembra che il cinema venisse allora soprannominato “Pidocchino”, per la scarsa pulizia e per
la presenza frequente di lendini); a seconda dei giorni e delle fasce orarie, la platea è piena di ragazzini, militari, coppiette appartate nelle ultime file e, di domenica, soprattutto famiglie. Nel 1972 avviene un cambio
di gestione. Essendo mutate le abitudini cinematografiche, la nuova gestione ritiene opportuno rinnovare il locale e rilanciarne l’immagine: il Magenta chiude per circa un anno per una completa ristrutturazione e riapre come
Nuovo Magenta. Per alcuni mesi mantiene tale dicitura sui flani, per poi ritornare a chiamarsi semplicemente Magenta. La nuova gestione è della ditta Angione-Visaggio, che segue anche Atlas, Lux, Rialto e Jolly. Il
Nuovo Magenta viene classificato tra i proseguimenti prime visioni e migliora notevolmente la qualità delle pellicole poste in programmazione. Sul finire del 1976, a fronte di una nuova riclassificazione delle sale
cittadine, il Magenta viene annoverato tra i cinema di zona. Tra le pellicole più interessanti ospitate al cinema Magenta, ricordiamo: nel 1935 Rivalità eroica (t. or. Today We Live, H. Hawks 1933), Piccola mia (G. De Liguoro, 1933); Oceano (t.or. Below the Sea, A. Rogell, 1933), La signora di tutti (M. Ophuls, 1934); Il serpente a sonagli (R. Matarazzo, 1935)
nel 1936 Bombay Express (Marin, 1934), Lui e... l'altro (J.Parrott, 1933, con S.Laurel e O.Hardy), Carovane (E. Charell, 1934), La spia B 28 (K. Freund, 1934), Clò Clò (t.o. Die
Ganze Welt dreht sich um Liebe, V. Tourjanski 1935), Sequoia (Franklin e Marin, 1935 - docum.), Gondola delle chimere (A. Genina, 1936) nel 1938 La sonagliera della morte (t.o. Le juif polonais, J. Kemm 1931), La canzone di Magnolia (t.o. Shaw Boat, J. Whale, 1936), Alì Babà va in città (Butler, 1937) e La buona terra (Franklin, 1937 con Paul Muni) entrambi i film seguiti da un cartone animato di Topolino a colori
Assenza ingiustificata (Neufeld, 1939 con Amedeo Nazzari e Alida Valli) nel 1940, Kean (Brignone, 1940 con Rossano Brazzi) nel 1941, Un marito per il mese di aprile (Simonelli, 1940 con Arturo Bragaglia) e il famigerato Suss l'ebreo (V.Harlan, 1940) nel 1942, Ragazze da marito (Podmaniczky, 1941) e Le sorprese del vagone letto (Rosmini, 1939) nel 1943, Cantate con me (Brignone,
1940 con il tenore Giuseppe Lugo) nel 1944, Le adolescenti (Brauer, 1938), La vita è bella (Bragaglia, 1943) e Una magnifica avventura (Stevens, 1937 con Fred Astaire) nel 1945, La fidanzata di mio marito (Stahl, 1941) in “prima visione di zona” nel 1946, Suez (con Tyrone Power) e Casablanca (Curtiz, 1942 con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman) nel 1947, Prigionieri del destino (Siodmak, 1947) e Il delitto di Giovanni Episcopo (Lattuada, 1947) nel 1948, La croce di fuoco (Ford, 1947) nel 1949, Incatenata (Ripley, 1946) nel 1950, I migliori anni della nostra vita (Wyler, 1946) e Dagli
Appennini alle Ande (Quilici, 1950) nel 1951, L’uomo dell’Est (Hathaway, 1951 con Tyrone Power) e I figli dei moschettieri (Allen, 1952) abbinato al cinegiornale sulla vittoria di Fausto Coppi al Gran Premio
del Mediterraneo, I quattro cavalieri dell’Oklahoma (Nazarro, 1951) seguito dalla diretta della partita Lazio-Inter nel 1952, Don Lorenzo (Bragaglia, 1952 con Luciano Tajoli) in contemporanea con Argentina e Rialto nel 1953, Pane, Amore e Fantasia (Comencini, 1953),
nel 1954: Café Chantant (Mastrocinque, 1953), Il più grande spettacolo del mondo (Mattoli, 1953) e Il Colonnello Hollister (Heisler, 1950 con Gary Cooper) L’avventuriero della Luisiana (sic!) (Maté, 1953 con Tyrone Power) nel 1955, Tempo d’estate (Lean, 1955) e Caccia al ladro (Hitchcock, 1955 con Cary Grant e Grace Kelly) nel 1956, L’ultima
carovana (Daves, 1956) nel 1957, I vampiri dello spazio (Guest,1957), La tortura della freccia (Fuller, 1957) nel 1958, A qualcuno piace caldo
(Wilder, 1959 con Marilyn Monroe, Jack Lemmon, Tony Curtis) nel 1960, Sangue e Arena (Mamoulian, 1941, con Tyrone Power e Rita Hayworth) nel 1961, Ben Hur (Wyler, 1959 con Charlton Heston) in cartellone sia nel 1962 sia nel 1969, Il Gigante (Stevens, 1956 con James Dean) nel 1963, Cleopatra (Mankiewicz,
1963 con Elizabeth Taylor e Richard Burton) nel 1964, Sette uomini d’oro (Vicario, 1965), Ipcress (Furie, 1965 con Michael Caine) e My Fair Lady (Cukor, 1964, con Audrey Hepburn) nel 1966, nel 1967:
L’arcidiavolo (Scola, 1966 con Vittorio Gassman), A noi piace Flint (Douglas, 1967) e La Bibbia (Huston, 1966) I due pompieri (Corbucci, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia) - in contemporanea con Diamante, Meravigli e X Cine - nel 1968,
C’era una volta il West (Leone, 1968) nel 1969, nel 1970: I lunghi giorni delle aquile (Hamilton, 1969), Abbandonati nello spazio (Sturges, 1969), Quella notte inventarono lo
spogliarello (Friedkin, 1968) e Vedo nudo (Risi, 1969) nel 1971: L’uccello dalle piume di cristallo (Argento, 1970), Il dio serpente (Vivarelli) Un turco napoletano (Mattoli, 1953) nel 1972,
nel 1973: Una ragione per vivere e una per morire (Valerii, 1972), Uno sparo nel biuo (Edwards, 1965) e Il clan dei Marsigliesi (Giovanni, 1972) Il poliziotto è marcio (Di Leo, 1974), Tutto a posto e niente in ordine (Wertmüller, 1974), La
stangata (Roy Hill, 1973) nel 1974, nel 1975: Roma a mano armata (Lenzi, 1975), Bersaglio di notte (Penn, 1975), Shampoo (Ashby, 1975), Frankenstein junior (M. Brooks, 1974)
nel 1976: Lo zingaro (Josè Giovanni, 1975 con Alain Delon), Attenti al buffone (Bevilacqua, 1975) e La dottoressa del distretto militare (Cicero, con Edwige Fenech), Cadaveri eccellenti (Rosi, 1976), Irma la dolce (Wilder, 1963)
Le mele marce (Collinson, 1974), Via col vento (Fleming, 1939) e Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo (S.Kramer, 1963) nel 1978, Il detective con la faccia di Bogart (Day, 1980), Lo sconosciuto (Leroy, 1980 con Alain Delon), Il...belpaese (Salce, 1980), La collina degli stivali (Colizzi, 1969) nel 1980, Incontri ravvicinati del terzo tipo (Spielberg, 1977) e Quel pomeriggio d un giorno da cani (Lumet, 1975) nel 1981, Ormai sono una donna (Blier, 1981) nel 1982.
Con l’avvento degli anni ottanta e il dilagare dell’offerta di film in televisione, la programmazione da seconda visione non è più remunerativa. A partire dal 1981 il cinema inizia a mettere in cartellone anche film
pornografici; inizialmente in maniera sporadica, poi sempre più frequentemente: generalmente dal lunedì al venerdì film porno e nel fine settimana normale programmazione. Nel 1983
il Magenta cambia gestione e diventa a tutti gli effetti una sala a luce rossa. Questa scelta allunga considerevolmente la vita del locale: nei primi anni il cinema ottiene anche buoni incassi; poi, il massiccio avvento dell’home-video anche in quest’area porta ad un progressivo calo degli introiti. Gli ultimi tempi sono di mera sopravvivenza.
Tra i titoli del periodo a luce rossa si possono citare: Super Hard Core nel 1981, Dora delirio carnale nel 1982, Una vergine per l'impero romano (J. d’Amato, 1983) e Le seducenti nel 1984, Bambole
di carne nel 1989, Bocche viziose nel 1989, Godurie carnali nel 1991, Donne e animali nel 1992, Analità di una campagnola nel 1996. Nei primi anni novanta, la sala è di proprietà di due
anziane sorelle: c’è un interessamento da parte di un appassionato cinefilo per rilevare il cinema e riconvertirlo in sala d’essai, che però non si concretizza. Il cinema Magenta chiude i battenti nel 2001. Negli anni
successivi, l’ex-cinema viene sostituito da un pub-ristorante, l'Open Gallery Cafè, che però chiude già nel 2005; nel 2009 la bella palazzina liberty che lo ospitava viene purtroppo abbattuta per lasciare posto ad un condominio.
Al momento non siamo ancora riusciti a trovare una foto d’epoca del cinema Magenta in
attività. Invitiamo tutti i visitatori del sito, amici, cinefili, storici, milanesi, navigatori, curiosi ad aiutarci nella ricerca.
Manifesti tipografici del cinema Massimo: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1920 Aquile umane - gen immagine Il precipizio- gen immagine Le lacrime del popolo– mag immagine La casa dell’odio; Il sotterraneo fatale- giu immagine
I proscritti - ott immagine 1921 La bambola e il gigante - gen immagine La ladra di bambini - mar immagine Gli apache di Londra - mar immagine Jack lupo... di mare – mag immagine Il veliero dell’odio – mag immagine L’orfano della prateria – mag immagine Il re del circo- ago imm 1 – imm 2 La cicala- ago immagine Un’avventura marocchina – dic immagine 1922 Saetta e il club dei ciuffi - mar immagine Draga la principessa eroica - lug immagine Il mistero dell’asso di picche - ago immagine Giovanna d’Arco - dic. immagine 1923 Il selvaggio – mag immagine Ridolini ai bagni – set immagine 1924 I due mozzi; La fiamma dell'amore– gen immagine Ridolini alla segheria– gen immagine La portatrice di pane – mar immagine Il forzato dell’amore; Passione di popolo – giu immagine Il complotto di Genova – nov. immagine Saltarello sfortunato; Saltarello e la casa incantata - nov. immagine Il giro del mondo in 18 giorni - nov immagine La nave dei miliardi - dic. immagine Il barcaiuolo di Amalfi - dic. immagine Il corriere di Lione – dic immagine Theonis, la donna dei faraoni– dic immagine 1925 La battaglia immagine L’uomo senza nome - gen . immagine L’isola del terrore - feb . immagine Gli spettri della fattoria;Musotte - mar immagine Lo sceriffo autoritario- mar immagine Lo sceicco – mar immagine Pietro il grande – apr immagine La guida battagliera - mag immagine La figlia dell’aria- mag immagine 1926 Satanella bionda - mar immagine La prigioniera della jungla - dic immagine 1931 Feudalismo– set. immagine
Manifesti tipografici del cinema Magenta: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1935 Piccola mia – apr. immagine Rivalità eroica; Oceano – ago. immagine La signora di tutti; Il serpente a sonagli – dic. immagine* 1936 Bombay Express – gen. immagine Carovane – set immagine Gondola delle chimere; Clò Clò - dic immagine nel 1938 La sonagliera della morte; La canzone di Magnolia – lug immagine
L’ex cinema Magenta nell’ottobre 2008 La facciata foto 1 - foto 2
L’edificio verso piazza Buonarroti foto
L’edificio verso piazza De Angeli foto
Vista aerea dell’ex cinema nel 2008 foto
L’edificio abbattuto e gli scavi in corso nel novembre 2009 L’edificio “mancante” foto 1 – foto 2
Gli scavi nelle fondamenta e la parete che ospitava lo schermo sullo sfondo (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto 1 – foto 2
L’ex cinema Magenta nel periodo 2006-08: L’ex Open Gallery Cafè alla fine del 2006 (foto di Stefano Gusmeroli da www.milanofoto.it; su segnalazione di Willy Salveghi) immagine Il progetto di trasformazione dell'ex Open Gallery Cafè in condominio (feb. 2008) (dal sito www.skyscrapercity.com su segnalazione di Willy Salveghi) immagine
Il nuovo edificio residenziale nel febbraio 2012 (per gentile concessione di Willy Salveghi) L’edificio verso piazza Buonarroti foto
L’edificio verso piazza De Angeli foto
Annunci pubblicitari su quotidiani - Magenta: I figli dei moschettieri – tamb. 21 nov. 1952 immagine Don Lorenzo (in contemporanea con Argentina e Rialto) tamb. 6 mar. 1953 immagine Il giuramento dei Sioux – tamb. 25 dic. 1953 immagine Tempo d’estate – tamb. 30 mar. 1956 immagine La tortura della freccia – tamb. 8 mar. 1958 immagine Sangue e Arena – tamb. 1 nov. 1961 immagine Ben Hur – tamb. 30 mar. 1962 immagine I due pompieri – 22 nov. 1968 immagine La fabbrica delle mogli – 1976 immagine Roma a mano armata – tamb. 29 apr. 1976 immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani – Nuovo Magenta: Il poliziotto è marcio – 18 apr. 1974 immagine
Biglietti del cinema 1948 (per gentile concessione di Willy Salveghi foto 1 – foto 2*
1948 (per gentile concessione di Marco Ferrari) foto 1 – foto 2*
Mappa di Milano (zona nord-ovest)
Posizione del cinema immagine
Si ringrazia Willy Salveghi per il materiale e le notizie fornite
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
|