cinema Pathé - cinema Orfeo - Orfeo Multisala

il cinema nel 1963

testo scritto in collaborazione con Willy Salveghi

Nel 1896 i fratelli Pathé fondano a Vincenne (Parigi) la ditta Pathé. Si tratta di una casa di produzione e di distribuzione di film francesi, la più antica al mondo dopo la Gaumont, nonchè una casa discografica e di produzione di apparecchiature fono e cinematografiche. Nel 1909 la Pathé possiede circa 200 cinema tra Francia e Belgio. Nei primi anni del Novecento i fratelli Pathé aprono filiali in tutto il mondo. Per l’Italia la sede è a Milano, in via Settembrini 11 (angolo via Boscovich, non lontano dai cinema Impero, Modena e Arcobaleno). Ancora oggi, sull'imponente palazzo, è visibile il marchio della società (vedi foto palazzo e logo attuale).
Il cinema Pathé, situato in viale di Magenta 64a, viene inaugurato nel 1914; il numero civico muta in 100 a partire dall’estate del 1923. Il viale di Magenta, da non confondersi con corso Magenta, corrispondeva -già nella seconda metà dell’Ottocento – al tratto di corconvallazione che congiungeva porta Genova con Porta Magenta. Dal 1930 queste strade prenderanno il nome di viale Coni Zugna (con la parallela viale Papiniano) e viale di Porta Vercellina (con la parallela viale S. Michele del Carso); porta Genova diverrà Piazza XXIV Maggio e Porta Magenta si trasformerà in piazzale Baracca.
A partire dal 1931 ritroviamo infatti il cinema Pathé in via Coni Zugna n. 50. In realtà non si è mai mosso dalla propria ubicazione originaria.
Dal 1921 il Pathé è uno dei locali milanesi ad adottare  la formula del cinema-varietà.
Tra i film ospitati dal cinema Pathè ricordiamo:
nel 1920
Barriere umane (G. Zannini, 1915), La casa dell’odio (t.o. The House of Hate in 12 episodi, G. Seitz, 1918; film distribuito dalla Pathé), La Gerusalemme liberata (E. Guazzoni, 1918), Manon Lescaut (M Gargiulo, 1918)
nel 1921
Le avventure di un campione o La banda di Morel (t.o. Une aventure de Jack Johnson, champion de boxe toutes catégories du monde, H. Pouctal 1913), Il dramma di una notte (M. Caserini, 1918), Galeotto (t.o. Der Galeerenstrafling, R. Gliese, 1919), Nella stretta del mistero (G. Mayda, 1920), Maciste contro la morte e Il testamento di Maciste (C. Campogalliani, 1920), L’ombra del buon forzato (F. Elvezi, 1921)
nel 1922
Moreno invulnerabile contro Maschera Rossa (t.o. The Iron Test, R. Bradbury, 1918), Lupo urlante (t.o. Der Heulende Wolf, L. Laski, 1919), L’automobile 63-71-57 (S. Salvini, 1920); L’audace (t.o. Forbidden Trails, S. Dunlap, 1920), Gigolette (A. Masi, 1921)
nel 1923
La figlia del mare (t.o. The Daughter of the Sea, C. Seay, 1915), Maschera nera o Il predone dell’Arizona (t.o. The Gun Fighter, W. Hart, 1917), I lupi del West (t.o. Wolf Lowry, W. Hart, 1917), Pescicani (t.o. Requins, A. Hugon, 1917), Ridolini e la cassaforte (t.o. Rough Toughs and Roof Tops, L. Semon, 1917), Ridolini e i banditi (t.o. Boodle and Bandits, L. Semon, 1918); Le notti di New York (t.o. Eastward Ho!, E. Flynn 1919), Il romanzo dell’infaticabile cavaliere (t.o. Rough Riding Romance, A. Rosson, 1919; con Tom Mix), Il crollo (M. Gargiulo, 1920), I cavalieri della notte (t.o. The Moon Riders, R. Eason, 1920), Omicidio senza assassinii (t.o. Der Mord ohne Tater, E. Dupont, 1920), Il padrone delle belve (t.o. Der Herr der Bestien, C. Wendt, 1921), Il ritorno di Cayenna (t.o. Man to Man, S. Paton, 1922)
nel 1924
Ettore Fieramosca (D. Gaido, 1915), Il cavaliere dell’Arizona (t.o. Arizona di e con Douglas Fairbanks, 1918), Ridolini e le spie (t.o. Pluck and Plutters, L. Semon, 1918), Ridolini e la belva nera (t.o. Bears and Bed Men, L. Semon, 1918), Negli abissi del mare (t.o. Below the Surface, I. Willat, 1920), I.N.R.I. (t.o. Die Katastrophe eines Volkes, L. Beck, 1920), L’isola del tesoro (t.o. Treasure Island, M. Tourneur, 1920), Sepolto vivo (t.o. Das Begrabene Ich, L. Lasko 1921), La prova del fuoco (t.o. Vem domer, V. Sjostrom, 1922), Le tre Marie di Don Giovanni di Marana (t.o. Die Drei Marien der Herr von Marana, R.Schuenzel, 1922), Robin Hood (t.o. idem, A. Dwan, 1922), Dottor Mabuse (t.o. Dr. Mabuse, der spieler, F. Lang, 1922), Maria Antonietta (t.o. Marie-Antoinette, R. Meinert, 1922), Le vie del mare (T. Rolli, 1923), Saetta contro la ghigliottina (E. Vardannes, 1923)
nel 1925
L’isola delle spose (t.o. Island Wives, W. Campbell, 1922), Mascalzone dilettante (t.o. Die Närrische Wette des Lord Aldini, L. Borgnetto, 1923), La spilla nera (t.o. Petit Hotel a louer, P. Colombier, 1923), Scusi se le faccio mangiare polvere (t.o. Excuse My Dust, S. Wood, 1920), Il pane altrui (T. Ruggeri, 1924)
nel 1926
Il segreto della confessione (t.o. The Confession, B. Bracken, 1920), La prigione in fondo al mare (t.o. Das Gefangnis auf der Meeresgrund, H. Piel, 1920), Prigioniera della jungla, (t.o. The Jungle Princess, E. Martin, 1920), I misteri del Tibet (t.o. Das Verbotene Land, F. Feher, 1922), Due tipi di donna (t.o. Two Kinds of Women, C. Campbell, 1922)
nel 1932
Il fornaretto di Venezia (M. Almirante, 1923), Rottami (t.o. Driftwood, W. Cabanne, 1928), La spedizione Franchetti in Dancaglia (M. Craveri, 1929), Il club dei celibi (t.o. Bachelor’s Club, N. Smith, 1929), Il falco (t.o. Das Schicksal der Renate Langen, R. Walther-Fein, 1931), Roxi bar (t.o. Ihre Majestät die Liebe, J. May 1931), La crociera del delitto (t.o. Charlei Chan Carries On; H. MacFadden, 1931), Africa... che barba! (antologia con Stanlio e Ollio, 1932)
nel 1933
Gli ultimi giorni di Pompei (C. Gallone, 1926), Io... e la boxe (t.o. On Your Toes, F. Newmeyer, 127), Matrimonio al galoppo (t.o. Silver Comes Through, L. Ingraham, 1928), Imputato alzatevi! (t.o. The Power of Silence, W. Worsley, 1928), La casa del boia (t.o. The Hangman’s House, J. Ford, 1928); Femmine di lusso (t.o. Ladies of Leisure, F. Capra, 1930), Quel ragazzaccio di papà (t.o. Mon gosse de pere, J. de Limur, 1930), La tenerezza (t.o. La tendresse, A. Hugon 1930), Kriss (t.o. idem, A. Denis, 1931), Gli uomini, che mascalzoni (M. Camerini, 1932).
nel 1934
Tre uomini in frac (Bonnard, 1932), Fra' Diavolo (Roach, 1933, con Stan Laurel e Oliver Hardy)

Nel 1935 la Pathé fa bancarotta. In corrispondenza di tale evento, a Milano il nome della sala cambia e il cinema di via Coni Zugna si trasforma nel cinema Orfeo, su progetto degli architetti Cavallè e Rimini. Il nome richiama non solo un omonimo teatro esistito a Milano agli inizi del Novecento in Porta Venezia, ma soprattutto il personaggio della mitologia greca alla base della religione orfica, suonatore di cetra simboleggiante il divino potere della poesia e la vanità del sogno, al quale è dedicato un bassorilievo ancora oggi visibile sulla balconata (vedi foto). A differenza del cinema Pathé, fin dall’inizio il cinema Orfeo, appare sui quotidiani. Quasi certamente lo stabile viene danneggiato o distrutto dai bombardamenti del 1943 (anno in cui la programmazione si interrompe) e il cinema riapre solo nel 1949.
Il locale, nella versione del dopoguerra, conta circa 2500 posti ed è dotato di uno schermo gigantesco, probabilmente il più grande di Milano e certo uno dei più grandi in Europa. Vengono utilizzati proiettori della Prevost (oggi esposti al piano superiore).
A partire dai primi anni cinquanta la sala si colloca dapprima (per pochi anni) tra i locali di seconda visione, poi ritorna a far parte della vasta schiera di terze visioni. Dalla fine del 1959 l’Orfeo, opportunamente rinnovato, riguadagna definitivamente la propria collocazione tra i cinema di seconda visione.
Tra le pellicole di rilievo, ospitate nella grande sala, ricordiamo I ragazzi della Via Paal (Borzage, 1934) nel 1936, Febbre nera (S. Sylvan Simon, 1938) e Luciano Serra pilota (Alessandrini, 1938 con Amedeo Nazzari) nel 1939, Il ponte dei sospiri (Bonnard, 1940), Frenesia (Bonnard, 1939) nel 1940, Città cinese (Nigh, 1939, con Boris Karloff) abbinato a fuori programma di Topolino, nel 1941, Peccati d'amore (Von Bolváry, 1938) nel 1942, Riso amaro (De Santis, 1949), L'ereditiera (Wyler, 1949) e La città è salva (Windust, 1951, con Humphrey Bogart) nel 1951, Sensualità (Fracassi, 1952), Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1952), Scaramouche (Sidney, 1952), Il più grande spettacolo del mondo (C.B.De Mille, 1952) e Gli occhi che non sorrisero (Wyler, 1952) nel 1953, Il grande caldo (Lang, 1953) nel 1954, Sabrina (Wilder, 1954) e L'oro di Napoli (V.De Sica, 1954) nel 1955, Caccia al ladro (Hitchcock, 1955) e Lo scapolo (Pietrangeli, 1955) nel 1956, L’uomo che sapeva troppo (Hitchcock, 1956), Sfida all'O.K. Corral (Sturges, 1957) e L’invasione degli ultracorpi (Siegel, 1956) nel 1957, Nata di marzo (Pietrangeli, 1957) e Sayonara (Logan, 1957; in contemporanea con Ambrosiano, Gloria, Plinius e Tonale) nel 1958, La grande guerra (Monicelli, 1959), Dove la terra scotta (Mann, 1958, con Gary Cooper) nel 1959, Ombre rosse (Ford, 1939) nel 1961, Il federale (Salce, 1961), Una vita difficile (Risi, 1961) e A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959) nel 1962, La ragazza di Bube (Comencini, 1963) nel 1964, Agente 007 licenza di uccidere (Young, 1962) e My Fair Lady (Cukor, 1964) nel 1965, Una splendida canaglia (Kershner, 1966), Diabolicamente tua (Duvivier, 1968), La battaglia di El Alamein (Ferroni, 1969), Ben Hur (Wyler, 1959, riedizione) nel 1969, Cuori solitari (Giraldi, 1970), I tre della croce del sud (Ford, 1963) e La morte bussa due volte (Philipp, 1969) nel 1970, Colpo rovente (P. Zuffi, 1970), Splendori e miserie di Madame Royale (Caprioli, 1970), L'altra faccia del pianeta delle scimmie (Post, 1970), Il prigioniero di Zenda (Thorpe, 1952), e Comma 22 (Nichols, 1970) nel 1971, Il dottor Zivago (Lean, 1966) e Piccolo grande uomo (Penn, 1970) nel 1972, Il dio sotto la pelle (F.Quilici, 1974), Dillinger (Milius, 1973) nel 1974, Frankenstein junior (Brooks, 1974) nel 1975, Qualcuno volò sul nido del cuculo (Forman, 1975) e Il vento e il leone (Milius, 1975) nel 1976, L'isola del Dr. Moreau (Taylor, 1977, con Burt Lancaster) e Easy rider (Hopper, 1969) nel 1978,
Lo chiamavano Trinità... (E.Barboni, 1970, riedizione) nel 1981, Animal house (Landis, 1978) nel 1982, I predatori dell'arca perduta (Spielberg, 1981) nel 1984, Nove settimane e mezzo (Lyne, 1986).
Dal 1987 la grande sala viene promossa tra quelle di prima visione con la programmazione curata da Luigi De Pedys. Tra le non molte pellicole significative di questa nuova fase ricordiamo Angel Heart (Parker, 1987) nel 1988, La sirenetta (Clements e Musker, 1989) nel 1991, Giochi di potere (Noyce, 1992), Jurassic Park (Spielberg, 1993), Il quinto elemento (Besson, 1997), Nemico pubblico (T. Scott, 1998) e Guerre stellari (Lucas, 1977, riedizione) nel 1999, Mission to Mars (De Palma,2000) e Closer(Nichols,2004).
Raramente la sala ha ospitato film in prima visione, come nel caso di Queen Kong (Agrama, 1976).
Negli anni ottanta l'Orfeo offre una serrata attività: il locale, denominato Cinema Teatro Orfeo Music Hall, accanto a qualche spettacolo teatrale, offre importanti concerti pop e rock internazionali: Depeche Mode (1984), Ryuichi Sakamoto (1990), Ivano Fossati, Leonard Cohen e Tori Amos (2001). Ospita inoltre numerosi, importanti concerti jazzistici: tra gli altri vi suonano Gerry Mulligan con la sua orchestra (1980), Stan Getz (1981), il quartetto di Ornette Coleman con Don Cherry (1987) e John Lurie (1992, presente in sala Roberto Benigni).
Anche come proseguimento prime visioni l’Orfeo riesce a rimontare i tempi difficili dei primi anni Ottanta e nella stagione cinematografica 1986-1987 (dal 1 settembre 1986 al 31 maggio 1987), la sala si piazza al 28° posto nella classifica degli incassi lordi delle 78 sale della piazza di Milano, con un importo pari a 541.002.000 lire, davanti a grandi monosale quali Eliseo, Diana, Astor e alla centralissima Adria; l’incidenza dei giorni feriali sull’incasso è del 26,39%, tra le più basse tra i primi 45 cinema di Milano, ad indicare come la sala di viale Coni Zugna  si giochi tutto nei fine settimana.
Saltuariamente, all'Orfeo si tengono delle rassegne-maratone cinematografiche come l'annuale La notte dei Pubblivori e Cinema Elettrico (2011).
L'Orfeo chiude nei primi mesi del 2003 e si adatta ai tempi nuovi ristrutturandosi in multisala. Nell'occasione molti protestano indignati all'idea che l'ultima, monumentale monosala di Milano venga così smembrata, ma le logiche di mercato non lasciano scampo: o chiudere o attrezzarsi con le soluzioni più moderne. La nuova struttura – inaugurata nel dicembre 2004 - può contare sulla grande Sala Rossa (720 posti, ricavata dalla galleria, con schermo di m 19x8) cui si aggiungono la sala Blu e la sala Verde di eguali dimensioni (290 posti, ricavate dalla platea con schermi da m 9x4). L'Orfeo dispone di proiettori Cinemeccanica Victoria 5 automatici con suono Dolby Digital DTSS e EX-DTS EX con penta-amplificazione (sala Rossa), servizio per audiolesi, sala d'attesa per fumatori e delle più moderne tecnologie con proiezione digitale in 2k e Imax 3D con lo schermo della sala Rossa che rimane il più grande di Milano.
Nella serata d’esordio i tre film erano Tu la conosci Claudia? (Venier), Shrek 2 (Adamson) e Closer (Nichols).
Spesso in una delle sale dell'Orfeo viene adottata la formula della doppia programmazione dando spazio ad un primo, e, a volte, un secondo spettacolo per ragazzi con una pellicola a cartoni animati, mentre il resto della giornata viene proposto un altro film.
Tra le pellicole proiettate in quest'ultima fase ricordiamo: Memorie di una geisha (Marshall, 2005), King Kong (P.Jackson, 2005), Transformers (Bay, 2007), Bastardi senza gloria (Tarantino, 2009), Paranormal activity (Peli, 2007), Baciami ancora (G.Muccino, 2009), Avatar (Cameron, 2009, in 3D) e Benvenuti al sud (Miniero, 2010) nel 2010, Hereafter (Eastwood, 2010), Il cigno nero (Aronofsky, 2010) e Che bella giornata (Nunziante, 2011) nel 2011.
La multisala è gestita attualmente dalla Foreo S.R.L. ed è dotata di un proprio sito web www.orfeomultisala.it con la programmazione e i servizi offerti.
E’ tra i pochi locali storici sopravvissuti fino ai nostri giorni.

 

Ex sede della Pathé Frères nel luglio 2011(per gentile concessione di Willy Salveghi)
La facciata su via Settembrini                                                       foto 1 foto 2
L’ingresso su via Biscovich con il marchio Pathé                          
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Manifesti del cinema Pathè (fonte: Cineteca Italiana –  www.lombardiabeniculturali.it)
1920
La Gerusalemme liberata  - mag                                                 
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La casa dell’odio – mag                                                            
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Manon Lescaut; Barriere umane – lug                                       
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1921
Maciste contro la morte; Il testamento di Maciste - gen             
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Nella stretta del mistero - apr                                                     
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Il dramma di una notte – mag                                                    
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Le avventure di un campione o La banda di Morel- ago           
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L’ombra del buon forzato – ott                                                  
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Galeotto – dic                                                                           
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1922
Gigolette; Il ruggito del leone – mag                                        
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L’audace – lug                                                                           
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L’automobile 63-71-57; Lupo urlante – lug                                
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Le notti di New York - ago                                                         
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Moreno invulnerabile contro Maschera Rossa - nov                 
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1923
Il romanzo dell’infaticabile cavaliere – mag                             
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La figlia del mare – set                                                              
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Il padrone delle belve – set                                                        
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Ridolini e i banditi; Ridolini e la cassaforte ecc. – set               
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Maschera nera o Il predone dell’Arizona - set                         
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Il ritorno di Cayenna – ott                                                         
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Il crollo;Omicidio senza assassinii – ott                                    
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L’artefice della morte; Pescicani – ott                                        
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I lupi del West – dic                                                                    
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1924
Negli abissi del mare - gen                                                         
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Saetta contro la ghigliottina - gen                                              immagine
Ridolini e le spie; Ridolini e la belva nera – feb                         immagine
L’isola del tesoro – mar                                                             
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Robin Hood - apr                                                                         immagine
Dottor Mabuse- mag                                                                 
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Le tre Marie di Don Giovanni di Marana; Sepolto vivo - lug     immagine
Ettore Fieramosca; La prova del fuoco - nov                               immagine
I.N.R.I. - nov                                                                               immagine
Maria Antonietta - nov                                                               immagine
Il cavaliere dell’Arizona – dic                                                     immagine
Le vie del mare                                                                         
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1925
Mascalzone dilettante – gen                                                       
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Cirano; La spilla nera; Scusi se le faccio mangiare polvere – gen   
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Pane altrui; L’isola delle spose - mag                                        
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1926
Due tipi di donna -ott                                                                
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I misteri del Tibet  – dic                                                             
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Prigioniera della jungla – dic                                                   
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Il segreto della confessione; La prigione in fondo al mare – dic 
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1932
La spedizione Franchetti in Dancaglia; Il club dei celibi – gen  
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Rottami; La crociera del delitto - giu                                         
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Il fornaretto di Venezia - ago                                                      
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Africa... che barba! - dic                                                             
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Il falco - dic                                                                               
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Roxi bar - dic                                                                             
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Imputato alzatevi; Quel ragazzaccio di papà – gen                   
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Tenerezza  – gen                                                                         
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Gli ultimi giorni di Pompei; Femmine di lusso – gen                   
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Kriss - mar                                                                                 
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La casa del boia; Matrimonio al galoppo - apr                         
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Gli uomini, che mascalzoni - apr                                                
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Io... e la boxe- nov                                                                     
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Logo della società Pathé nel 2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi)   immagine

Da Mario Cavallé, "Tecnica delle costruzioni di cinema e teatri":
Il cinema Orfeo  nel 1949
(
su gentile segnalazione di Willy Salveghi)                                          
L'atrio e lo scalone                                                                       foto 1 - foto 2
La sala vista dalla galleria                                                            
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Pianta dello scalone                                                                    
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Il cinema Orfeo nel 1963
L’insegna e la pensilina illuminate su via Coni Zugna                      foto 1foto 2

Il cinema Orfeo nel 1989
(foto di Carlo Cerchioli; su gentile segnalazione di Willy Salveghi)
L'atrio                                                                                          foto
La cassa                                                                                     
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Il cinema Orfeo multisala nel giugno 2007
(
dal sito www.fanaticaboutcinema.com,  su segnalaz. di Willy Salveghi)
L'atrio                                                                                          foto
La cassa                                                                                    
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Il bar                                                                                          
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Il cinema Orfeo multisala intorno al 2005
(
dal sito www.milanonotte.it   su segnalaz. di Willy Salveghi)                         foto

La Multisala Orfeo nel giugno 2008
L’edificio verso piazzale Baracca                                                  foto 1, foto 2
L’edificio verso Porta Ticinese                                                     
foto 1, foto 2
L’ingresso                                                                                  
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L’atrio                                                                                         
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La sala rossa, la sala blu e la sala verde                                        
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La Multisala Orfeo nel luglio 2010 (per gentile concessione di Willy Salveghi)
Le scale interne con ritratti di attori e la balconata                         foto 1 - foto 2 - foto 3
L’ingresso della sala rossa e la balconata antistante                       
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Il bassorilievo di Orfeo al primo piano                                           
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I proiettori Prevost 35mm e 70mm in esposizione                           
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Vista aerea del cinema Orfeo nel 2010                                   foto

Manifesti del cinema Orfeo (fonte: Cineteca Italiana –  www.lombardiabeniculturali.it)
1952
Valzer d’amore                                                                        
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Annunci pubblicitari su quotidiani
Amleto - tamb. 31 mar. 1949 (per gentile concessione di Willy Salveghi)   immagine
San Giovanni decollato - tamb. 23 nov. 1950
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                               immagine
Il cavaliere della valle solitaria - tamb. 25 dic. 1953
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                                immagine
Sabrina - tamb. 2 apr. 1955 
(per gentile concessione di Willy Salveghi)     immagine
Caccia al ladro - tamb. 30 mar.1956
(per gentile conces. di Willy Salveghi)  immagine
L'uomo che sapeva troppo - tamb. 31 dic. 1956
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                 immagine
La grande guerra - tamb. 31 dic. 1959
(per gentile conces. di Willy Salveghi) immagine
Can can - 1 nov. 1961
(per gentile concessione di Willy Salveghi)               immagine
Mi vedrai tornare (Fizzarotti)- 1 apr. 1966                                    
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Viaggio allucinante – 26 nov. 1966                                            
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Barbagia (Lizzani) – novembre 1969                                            immagine
La morte bussa due volte (Philipp, 1969) nel 1970                       
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Colpo rovente – mag. 1970
(per gentile concessione di Willy Salveghi)       immagine
Queen Kong -  29 apr. 1977                                                         
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Sturmtruppen (Samperi ) – 14 set. 1982
(per gentile concessione di Marco Ferrari )                                                                immagine
La sirenetta - 19 gen. 1991
(per gentile concessione di Willy Salveghi)          immagine
Giochi di potere - 17 ott. 1992
(per gentile concessione di Willy Salveghi)   immagine
Jurassic Park  – 23 set. 1993
(per g. concess di Marco Ferrari )               immagine
Happy feet (Miller) - 2 dic. 2006
(per gentile conces. di Willy Salveghi)      immagine
Avatar - 30 gen. 2010 
(per gentile concessione di Willy Salveghi)               immagine
Green zone
(Greengrass) - 11 apr. 2010
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                 immagine
Predators(Antal)- 18 lug. 2010
(per gentile conces. di Willy Salveghi)          immagine
Hereafter - 16 gen. 2011  (per gentile concess. di Willy Salveghi)            immagine
Il cigno nero - 19 feb. 2011
(per gentile concess. di Willy Salveghi)          immagine
Source code (D.Jones, 2011) - 29 apr. 2011
(per gentile concess. di Willy Salveghi)                                                                     immagine

Volantino "Cinema elettrico" - rassegna alla Multisala Orfeo 5 mag. 2011
 (per gentile concessione di Willy Salveghi)                                             immagine

Articoli su quotidiani:
Maratona di spot all'Orfeo per la notte dei pubblivori
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Corriere della sera, 2-2-2001 (per gentile concessione di Willy Salveghi)     immagine

Biglietti del cinema  
                               (anni '70;
per gentile concess. di Giuseppe Tonna)    imm 1- imm 2
                         (1979; per gentile concess. di Marco Ferrari)           immagine
                               (1995)                                                        
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Biglietti della Multisala Orfeo
           (2009 sala rossa;
per gentile concessione di Willy Salveghi)           immagine

Logo della Multisala Orfeo nel 2011 (per gentile concessione di Willy Salveghi)   immagine

Mappa di Milano del 1884 (sud ovest)
Posizione del cinema Pathé                                                          
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Mappa di Milano (sud ovest)
Posizione del cinema Orfeo                                                          
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si ringrazia Marco Ferrari per le notizie fornite