Nel settembre 1939 in via Manzoni n. 23, viene inaugurato il cinema Reale.
La sala, che programma film di prima visione, a volte in contemporanea con importanti sale milanesi, arricchisce l’offerta cinematografica che, nella Monza degli anni trenta, poteva contare solamente sul Ponti, sul Centrale e sul Moderno (poi Astoria).
Le pellicole scelte per la settimana inaugurale sono il western inglese Uomini coraggiosi (M. Rosmer, 1937) e il dramma americano L’amaro tè del generale Yen (Capra, 1933).
In questa prima fase tra le opere più valide compare (inattesa) Rebecca. La prima moglie (Hitchcock, 1940), una delle pochissime pellicole che riescono ad aggirare le severe norme monopolistiche del settore che avevano, in sostanza, eliminato nella fase autarchica (a partire dal 1938) i film hollywoodiani dalle sale italiane.
Le note, tragiche vicende che prendono l’avvio dall’8 settembre portano il gestore del Reale a cambiare l’intestazione, ora poco gradita ai dirigenti della RSI e ai nazisti (il re è considerato un traditore… ), in
cinema Margherita. In ogni caso nel dopoguerra la sala “si sgancia” definitivamente dai riferimenti alla corona e opta per la più neutra intitolazione Astra (già dalla primavera 1946). Il cinema, che rimane un
caposaldo della vita cinematografica cittadina, conosce poi una radicale ristrutturazione. Infatti, la sala originaria comprendeva solo la platea mentre al piano sovrastante operava un nastrificio; il locale dunque chiude nei
primi mesi de1962, il vecchio stabile viene demolito e il più ampio cinema Astra, inaugurato il 1° dicembre 1964, comprende l’intero nuovo edificio (possiede ora anche posti in galleria). Per la riapertura viene scelta la
commedia americana La signora e i suoi mariti (Thompson, 1964). Tra le moltissime pellicole significative, proiettate nella sala di via Manzoni, ricordiamo L’uomo dal braccio d’oro (Preminger, 1956), Il colosso d’argilla (Robson, 1956), Il ponte sul fiume Kwai (Lean, 1958),
nel 1961: Il gobbo (Lizzani, 1960), Don Camillo monsignore ma non troppo (Gallone, 1961), e Ivan il terribile (Eisenstein, 1944) La mia signora (Bolognini, Brass, 1964),
nel 1965: Matrimonio all’italiana (De Sica, 1964), La decima vittima (Petri, 1965) e Il magnifico cornuto (Pietrangeli, 1964) Agente 007 Thunderball (Young, 1965) e La spia che venne dal freddo (Ritt, 1965) nel 1966,
nel 1967: Parigi brucia (Clement, 1966), 7 volte donna (De Sica, 1967) e Il padre di famiglia (Loy, 1967), nel 1968: Tre passi nel delirio (Fellini, Malle, Vadim, 1968), Straziami ma di baci saziami (Risi, 1968), Il
profeta (Risi, 1968), nel 1969: Rosemary’s Baby (Polanski, 1968), Butch Cassidy (Rpy Hill, 1969), Ardenne ‘44 un inferno (Pollack, 1969), L’amante di Gramigna (Lizzani, 1969), La caduta degli dei
(Visconti, 1969) e La bambolona (Giraldi, 1969) nel 1970: Easy Rider (Hopper, 1969), Così dolce... così perversa (Bresson, 1969), Il prof. dott. Guido Terzilli... (Salce, 1969), Agente 007 al servizio segreto di sua maestà (Hunt, 1969),
L’uccello dalle piume di cristallo (Argento, 1970), Rosolino Paternò soldato (Loy, 1970), e venne il giorno dei limoni neri (C. Bazzoni, 1970), Ultimo domicilio conosciuto (Giovanni, 1970), Temps
des loups, tempo di violenza (Gobbi, 1970), La spirale del terrore (Mattsson, 1965), Il clan degli uomini violenti (Granier Deferre, 1970), Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca (Scola, 1970), Omicidio al neon per l’ispettore Tibbs (Douglas, 1970), La morte risale a ieri sera (Tessari, 1970), L’uomo venuto da Chicago (Bisset, 1970), Gli orrori del liceo femminile (Serrador, 1969), Quando le donne avevano la coda (Festa Campanile, 1970)
nel 1971: Il gatto a nove code (Argento, 1971), I senza nome (Melville, 1970), Borsalino (Deray, 1970), La notte brava del soldato Jonathan (Siegel, 1970), Per grazia ricevuta (Manfredi, 1971), Topkapi (Dassin, 1964; ried.), La grande fuga (Sturges, 1963; ried.), L’assassino di Rillington Place n. 10 (Attenborough, 1970), Un’anguilla da 300 milioni (Samperi, 971), Sacco e Vanzetti (Montaldo,
1971), Una farfalla con le ali insanguinate (Tessari, 1971), Love Story (Hiller, 1971), Trastevere (Tozzi, 1971), L’evaso (Granier-Deferre, 1971) nel 1972: Detenuto in attesa di giudizio (Loy, 1971), Il merlo mascho (Festa Campanile, 1971), Africa ama (Guerrasio, 1971), Shaft il detective (Parks, 1971), Sole rosso (Young, 1971), In
nome del popolo italiano (Risi, 1971), Senza movente (Labro, 1971), Brivido nella notte (Eastwood, 1971), Per amore ho catturato una spia russa (D. Clement, 1971), Chi è Harry Kellerman e perchè
parla male di me? (Grosbard, 1971), I quattro dell’Ave Maria (Colizzi, 1968; ried.), Il vero e il falso (E. Visconti, 1972), Weekend a Zuydcoote (Verneuil, 1964), Il sipario strappato (Hitchcock, 1966; ried.), La casa che grondava sangue (Duffell, 1970), Mio caro assassino (Valerii, 1972), Da
qui all’eternità (Zinnemann, 1953; ried.), Quiller memorandum (M. Anderson, 1966; ried.), Alta infedeltà (Petri, Monicelli 1964; ried.), Camorra (Squitieri, 1972), La spia che vide il suo cadavere (l. Johnson, 1972), Joe Kidd (Sturges, 1972), Girolimoni (Damiani, 1972), Questa
specie d’amore (Bevilacqua, 1972), Il clan dei marsigliesi (Giovanni, 1972) nel 1973: Professione assassino (Winner, 1972), Un tram che si chiama desiderio (Kazan, 1951; ried.), Malizia (Samperi, 1973), Mordi e fuggi (Risi, 1972), Il dottor Stranamore (Kubrick, 1963; ried.)
Serpico (Lumet, 1973) e Il giustiziere della notte (Winner, 1974) nel 1974 nel 1975: Profumo di donna (Risi, 1974), Il poliziotto della brigata criminale (Verneuil, 1975) e Prima
pagina (Wilder, 1974), La stangata (Roy Hill, 1972; ried.), Le mele marce (Collinson, 1975), Tre amici, le mogli e affettuosamente le altre (Sautet, 1975), Colpo rovente (Zuffi, 1970; ried.), Gangster Story (Penn, 1968; ried.), Scene da un matrimonio (Bergman, 1975), Il
braccio violento della legge n. 2 (Frankenheimer, 1975) nel 1976: Complotto di famiglia (Hitchcock, 1976), Lo squalo (Spielberg, 1975), I tre giorni del condor (Pollack, 1976), Qualcuno volò sul nido del cuculo (Forman, 1976),
Barry Lyndon (Kubrick, 1975), Buffalo Bill e gli indiani (Altman, 1976), Novecento Atto II (Bertolucci, 1976), nel 1977: Il Casanova di Federico Fellini (1976) e Salò o Le centoventi giornate di Sodoma (Pasolini,
1975), Black Sunday (Frankenheimer, 1977), Incontri ravvicinati del terzo tipo (Spielberg, 1977), Grease (Kleiser, 1978) nel 1978, Ratataplan (Nichetti, 1979) nel 1979, American Gigolò (Schrader, 1980) nel 1980, Brubaker (Rosenberg, 1980) nel 1981
nel 1982: Blow Out (De Palma, 1982), California Dolls (Aldrich, 1981), Codice d’onore (Corneau, 1981) nel 1983: I guerrieri della palude silenziosa (W. Hill, 1981), The Blues Brothers (Landis, 1980), Yol (Guney, 1982)
Cento giorni a Palermo (Ferrara, 1983) e Gremlins (Dante, 1984) nel 1984 nel 1985: Omicidio a luci rosse (De Palma, 1984), Silverado (Kasdan, 1985), Reuben reuben (Ellis
Miller, 1983), Brazil (Gilliam, 1985), Il cavaliere pallido (Eastwood, 1985) nel 1987: Il diavolo in corpo (Bellocchio, 1986), The Untouchables (De Palma, 1987), Opera (Argento, 1987)
Wall Street (Stone, 1987) nel 1988, Betrayed (Costa Gavras, 1988) e Un’arida stagione bianca (Palcy, 1989) nel 1989, Il Padrino - Parte III (1990) nel 1990, J.F.K (Stone, 1991) nel 1992
Nonostante le notevoli migliorie, apportate dall’esercente nei primi anni duemila, la sala non riesce a sopravvivere alla concorrenza dei Multiplex e chiude nel gennaio 2005.
Cinema Reale nel novembre 1939. In programmazione (in contemporanea con l’Odeon di Milano) Montevergine - La grande luce (Campogalliani, 1939) con Amedeo Nazzari foto*
Annuncio dell’inaugurazione del cinema Reale(set. 1939) immagine
Cinema Astra intorno al 1950 (prima della ristrutturazione) foto
Cinema Astra intorno al 1960 (prima della ristrutturazione)
L’edificio foto*
La sala foto*
Cinema Astra nel 2002 La nuova sala foto*
Cinema Astra nel gennaio 2008 L’ingresso foto 1 – foto 2
L’edificio verso largo Mazzini foto
L’edificio verso via Cavallotti. In fondo si nota il teatro Manzoni foto
L’edificio verso via Italia foto
Annuncio pubblicitari su Il Popolo di Monza Uomini coraggiosi e L’amaro tè del generale Yen – settembre 1939 immagine Lo strano signor Vittorio (Grémillon, 1938) – marzo 1941 immagine Rebecca. La prima moglie – dicembre 1941 immagine*
Il Cittadino – dicembre 1964 Articolo relativo all’inaugurazione del rinnovato cinema Astra testo*
Biglietti del cinema (anni sessanta)
immagine (1995)
immagine
Mappa di Monza (centro)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto o materiale di particolare interesse
scheda creata nel set. 2008; ultimo aggiornamento feb. 2016
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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