Cinema Teatro Nazionale

il cinema intorno al 1950
il film in programmazione è Cielo di fuoco

testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari

Il teatro Nazionale - costruito su un progetto di Mario Borgato - viene inaugurato nella decentrata piazza Piemonte al n. 12, il 20 dicembre 1924 con La cena delle beffe (1908), poema drammatico di Sem Benelli. La scelta è più che indovinata poiché, pochi giorni prima, alla Scala è andata in scena la nuovissima, omonima versione operistica firmata da Umberto Giordano. Al Nazionale le poltrone in platea costavano L. 6,70 e un palco L 20.
Il teatro viene costruito in una zona allora del tutto periferica da Mauro Rota, storico gestore di sale milanesi,  il quale intuisce che la vicinanza della nuova Fiera di Milano (in piazza G. Cesare dal 1923) potrà catalizzare l’interesse intorno alla nuova sala.
Fin dal 1926 l’imponente sala (circa 2500 posti) rende secondaria la prosa e sceglie la programmazione cinematografica (inserita tra le terze visioni), abbinata ai consueti spettacoli di rivista. Sulle tavole di questo teatro passano così i maggiori talenti del settore, da Totò a Macario, da Tognazzi a Campanini.
La programmazione è molto attenta al cinema di qualità, soprattutto a partire dagli anni sessanta.
Dal 1966 il Nazionale viene promosso tra le seconde visioni: si tratta comunque di una sala popolare, molto frequentata. In questi anni è abitudine dell’ingegner Rota passare in sala e chiedere un aggiornamento sugli incassi degli ultimi due spettacoli; a fronte di una risposta in media del tipo “2000 biglietti staccati”, l’ingegnere abitualmente risponde “Anche oggi rella”, che in milanese significa “fiacca”. Siamo evidentemente in altri tempi.
Il locale ha un pavimento costituito da assi di legno; poiché al tempo è consentito fumare in sala, spesso capita che durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo qualche mozzicone acceso finisca tra due assi e continui a sollevare un filo di fumo. In quelle circostanze, è abitudine per le maschere, intervenire con un secchio pieno d’acqua e con quella spegnere la sigaretta, come se nulla fosse. Il fenomeno è particolarmente frequente nei giorni di pioggia, quando l’atrio viene cosparso di segatura, che poi finisce tra le assi in sala. Tuttavia non scoppiano mai incendi. Il fumo in sala è tale che ogni due anni è necessario cambiare lo schermo, che, per effetto della nicotina, si attacca alle mani degli addetti alla sostituzione.
Nel 1956 al Nazionale, al giovedì c’era la televisione che veniva trasmessa col sistema del telecinema. Questo sistema si diffuse dal 1954 in poi nei cinema e durò poche stagioni.
Avveniva tramite un cavo di antenna collegato ad un primitivo videoproiettore posto nelle prime file delle platee, o addirittura sul palco, ove esisteva. All'interno dell'apparecchio si formava un'immagine poi riflessa tramite prismi e ingrandita da obiettivo su piccolo schermo riflettente (di max 2 metri!). L'immagine era molto piccola ma il pubblico si accontentava. In seguito alla diffusione della televisione nei bar, questo genere di spettacoli fu abbandonato. Si abbinava la trasmissione ad un film, calcolando il tempo e lasciano una mezzora di pausa tra uno e l'altro e si pagava un unico biglietto. Si arrivava persino all'interruzione del film in corso per proiettare programmi come: Telematch, Lascia o raddoppia? e le partite di calcio più importanti.
Dal 1966 il Nazionale viene promosso tra le seconde visioni e nel 1976 tra i “proseguimenti prime”.
I film sono sempre seconde visioni, spesso appena smontati dai cinema del centro: si segnalano Rubacuori (Brignone, 1931) e Il velo dipinto (Boleslawski, 1934) nel 1935, Susanna (Hawks, 1938), Sono innocente (Lang, 1937) nel 1938, Mille lire al mese (Neufeld, 1938) nel 1939, Casa lontana (Meyer, 1939) nel 1940, L’assedo dell’Alcazar (Genina, 1940) e Scarpe grosse (Falconi, 1940) nel 1941, Il re si diverte (Bonnard, 1941) nel 1942, Non ti pago (Bragaglia, 1943), T’amerò sempre (Camerini, 1943) e Harlem (Gallone, 1943) nel 1944, Il fornaretto di Venezia (Coletti, 1939) nel 1945, Bernadette (King, 1943) e Paisà (Rossellini, 1946) nel 1947,
nel 1948:
Il giudice Timberlane (Sidney, 1947 con Spencer Tracy), Il romanzo di Mildred (Curtiz, 1945 con Joan Crawford) e Avorio nero (LeRoy, 1936)
In nome della legge (Germi, 1949), Fabiola (Blasetti, 1949), Napoli milionaria (De Filippo, 1950), I promessi sposi (Camerini, 1941) e L’ereditiera (Wyler, 1949) nel 1951, Miracolo a Milano (De Sica, 1951), Il ritorno di Don Camillo (Duvivier, 1953), Il cavaliere della valle solitaria (Stevens, 1952) nel 1953,
nel 1955:
L’oro di Napoli (De Sica, 1954), Pane, amore e gelosia (Comencini, 1954) e La contessa scalza (Mankiewicz, 1954), Ombre rosse (Ford, 1939), Vera Cruz (Aldrich, 1954), Don Camillo e l’onorevole Peppone (Gallone, 1955),
L’uomo che sapeva troppo (Hitchcock, 1956), Sfida all’OK Corral (Sturges, 1957), Il commissario Maigret (Delannoy, 1957) nel 1958, Arrangiatevi (Bolognini, 1959), Il vedovo (D. Risi, 1959), Sexy Girl (Boisrond, 1959) nel 1960, Kapò (Pontecorvo, 1960), Sabotaggio (Hitchcock, 1936) e Il vigile (Zampa, 1960) nel 1961, Cavalcarono insieme (Ford, 1961), La banda Casaroli (Vancini, 1962), Il giorno più lungo (Annakin, 1962) nel 1963, Per un pugno di dollari (Leone, 1964), Il gaucho (D. Risi, 1964), Italiani brava gente (De Santis, 1964), Agente 007 licenza di uccidere (Young, 1962), E venne il giorno della vendetta (Zinnemann, 1963), A 007 missione Goldfinger (Hamilton, 1963)  e Il treno (Frankenheimer, 1964) nel 1965, La caccia (Penn, 1966), Tre uomini in fuga (Oury, 1966) nel 1967, Metti una sera a cena (Patroni Griffi, 1969), La ragazza con la pistola (Monicelli, 1968) nel 1969
nel 1970:
I girasoli (De Sica, 1970), Nell’anno del Signore (Magni, 1969), Patton, generale d’acciaio (Schaffner, 1970), Metello (Bolognini, 1970), Gott mit uns (Montaldo, 1970), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Petri, 1970)
nel 1971:
L’armata degli eroi (Melville, 1969), Venga a prendere il caffè da noi (Lattuada, 1970), Di più. Ancora di più (tit. or. More, Schroeder, 1969), Una lucertola con la pelle di donna (Fulci, 1971), Un’anguilla da 300 milioni (Samperi, 1971), Confessione di un commissario di polizia a un procuratore della repubblica (Damiani, 1971)
nel 1972:
Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo (Siegel, 1971), Quiller memorandum (M. Anderson, 1966), Agente 007 Thunderball (Young, 1965), Senza famiglia (Gassman, 1972), Conoscenza carnale (Nichols, 1971) e Il braccio violento della legge (Friedkin, 1971), Sole rosso (Young, 1971), Unico indizio una sciarpa gialla (R. Clement, 1971)
nel 1973:
Improvvisamente un uomo nella notte (Winner, 1971), I corpi presentano tracce di violenza carnale (S. Martino, 1973), L’ultimo buscadero (Peckinpah, 1972), Tosca (Magni, 1973)
nel 1974:
American Graffiti (Lucas, 1973), Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo (De Broca, 1973) e Paolo il caldo (Vicario, 1973),
nel 1975:
Gli uccelli (Hitchcock, 1963), Ultimo tango a Parigi (Bertolucci, 1972) e Perché un assassinio (Pakula, 1974)
nel 1976:
Lenny (Fosse, 1974), Lo squalo (Spielberg, 1975), I tre giorni del condor (Pollack, 1975), L’ultima corvée (Ashby, 1973), Il giorno della locusta (Schlesinger, 1975) 
Barry Lyndon (Kubrick, 1975) nel 1977.
Durante gli anni settanta la sala - dotata prima di proiettori Cinemeccanica e poi Prevost - appare trascurata; inoltre si opta già - in anticipo sui tempi -  per la programmazione solo serale. Intorno alla fine del 1972, la sala viene aperta solo per metà causa lavori di ampliamento, in quanto al centro viene creato un "fossato" per la realizzazione di una sorta di rialzamento per aumentare il numero dei posti.
Dopo numerosi decenni dedicati principalmente al cinema e alla rivista (ma non è mancato qualche incontro di boxe), il Nazionale torna a essere un teatro e, in questa nuova veste, viene inaugurato nel marzo 1979 con lo spettacolo Anche i bancari hanno un’anima (Terzoli, Vaime, 1977). In ogni caso per alcuni anni ancora continuerà ad alternare spettacoli di prosa e film.
Tra questi ultimi ricordiamo in particolare A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959) nel 1980, Zardoz (Boorman, 1973) e Incontri ravvicinati del terzo tipo (Spielberg, 1977) nel 1981.
Il teatro Nazionale, attivo fino alla prima metà del 2006, chiude per oltre tre anni (vedi foto 2008) e affronta una radicale ristrutturazione, l'ennesima della sua lunga esistenza, che mantiene originali solo le facciate. Il Nazionale riapre il 2 ottobre 2009 con la prima nazionale de “La Bella e la Bestia”.

 

 

 Il cineteatro Nazionale in costruzione nel 1924
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                                        foto*

Il cineteatro Nazionale nella seconda metà degli anni venti
spettacolo con Annibale Ninchi (per gentile concessione di Willy Salveghi)       foto*

Manifesto pubblicitario davanati al cineteatro Nazionale intorno al 1926
in programmazione Maremma (S. Aversano, 1924)
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                      foto*

La sala nel 1926 durante una proiezione per le scolaresche
(per gentile concessione di Stefano Petrella)                                                     foto*

Il cineteatro Nazionale nel 1933
spettacolo Rataplan ideato e diretto da Cluberti                                    foto*

Il cinema Nazionale intorno al 1950
il film in programma è Cielo di fuoco (King, 1949)                               foto*

Il cinema Nazionale nel 1960
il film in programma è La ballata di un soldato (Cuchraj, 1959)          foto 1 - foto 2*

Piazza Piemonte e cinema Nazionale intorno al 1960
La piazza                                                                                            foto*
Il cinema                                                                                           
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Il cineteatro Nazionale intorno agli anni '60
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                        foto

Teatro Nazionale nel marzo 1979-80
La facciata                                                                                        foto 1foto 2
La sala                                                                                             
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Il teatro Nazionale in ristrutturazione nel febbraio 2008
L’edificio complessivo                                                                         foto
L’ingresso                                                                                        
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Le insegne e la facciata                                                                      
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Il fianco su via Cuneo                                                                        
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Il fianco opposto                                                                               
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Il teatro Nazionale di nuovo attivo nel novembre 2009
L’edificio complessivo e il fianco sinistro                                              foto 1 - foto 2
L’ingresso                                                                                        
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La sala nel 2009
(su gentile segnalazione di Willy Salveghi; dal sito www.musical.it)                                 foto

Vista aerea del teatro e dell’ex cinema Zenith intorno al 2000       foto

Vista aerea del teatro nel 2010                                                       foto

Il proiettore Prevost utilizzato nel teatro
(per gentile concessione di Willy Salveghi)                                                       foto

Annunci pubblicitari su quotidiani
La cena delle beffe – inaugurazione del teatro, dicembre 1924             immagine*
La caccia – 3 nov. 1966                                                                   
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Patton, generale d’acciaio - 1970                                                    
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I corpi presentano tracce di violenza carnale 12 apr 1973         
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Manifesto rassegna Marilyn Monroe – giu 1980
(
per gentile concessione di Marco Ferrari)                                                      immagine*

Biglietti del cinema
               (1947-48;
per gentile concessione di Willy Salveghi)                    immagine*
             (1948; 1981;
per gentile concessione di Marco Ferrari)                 imm 1* - imm 2

Mappa di Milano (zona nord-ovest)  
Posizione del cinema                                                                      
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* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse

ultimo aggiornamento lug. 2013

Si ringraziano Willy Salveghi per le informazioni fornite e Aldo Negri per le precisazioni tecniche sul telecinema

 

 

si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte