testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Nel 1897 a Porta Genova, all’angolo tra piazza Cantore e via Cicco Simonetta, sostanzialmente nella stessa area dove sta per sorgere un nuovo palazzo comprendente un "teatro-birraria", debutta
il primo, improvvisato cinematografo milanese, denominato Casino di Meneghino e Cecca della Reale Cinematografica, che avrà vita molto breve. Il nome fa riferimento alle due principali maschere milanesi
della commedia dell'arte. Si tratta di un piccolo edificio munito di torretta panoramica fatto costruire in occasione della Fiera di Porta Genova da Italo Pacchioni, un gestore che proiettava scene riprese con
un’attrezzatura da lui stesso realizzata. L'apparecchio utilizzato per le proiezioni è un Lumière e la proprietà è Rinaldi-Pacchioni-Ronzoni.
Tra i cinematografi milanesi la Guida Savallo del 1909 annovera il cinema Vittoria in via Vittoria (successiva via De Amicis) al civico 1, all’angolo con via Olona. Si
tratta di una pionieristica sala rionale facente parte della primissima ondata di aperture spesso improvvisate: di questo locale precursore se ne perde traccia già negli anni dieci. Si tenga conto che nel 1909 Milano contava
62 sale, scese a 48 nel 1911. Spesso si trattava di imprenditori alle prime armi che fallivano od erano comunque costretti a chiudere in poco tempo.
Nel 1898, all’angolo tra corso di Porta Genova e piazza Cantore, su progetto dell’architetto Sebastiano Locati, viene costruito un grande edificio multifunzione di sei
piani conosciuto come Casa Reininghaus (dal nome del proprietario, un produttore di birra austriaco), comprendente il Teatro Birraria Stabilini, café-chantant strutturato su tre piani, di proprietà di Emilio Suvini e Luigi
Zerboni. L'imponente edificio ospita anche negozi, un ristorante e una sala da biliardo (al piano ammezzato), ed abitazioni ai piani superiori. Il retro del palazzo guarda su via Cicco Simonetta, dove sorgeva la prima
pioneristica sala precedentemente citata. Il locale diventa in breve tempo un punto di riferimento per le compagnie di prosa e di rivista che desiderano esibirsi in città. Frequentato da un pubblico più popolare e grossolano
rispetto ad altri locali cittadini, lo Stabilini diventa noto anche per le ballerine particolarmente discinte che vi si esibiscono. La sala ha una forma quasi quadrata, con un palcoscenico di forme ridotte e può ospitare circa
duecento persone sedute, anche intorno ai tavolini. Nel locale vengono allestite saltuariamente commedie in dialetto da parte di compagnie note quali Rozen-Parenti, Ferravilla, Davide Carnaghi e Francesco Grossi.
Pietro Reininghaus vende lo stabile nel 1913. Nella prima metà degli anni dieci - si hanno notizie certe per il periodo 1911-14 - la sala prende il nome di cineteatro Alfieri
ed ospita sia spettacoli teatrali, sia film. Nel 1914, tra i numerosi film che vengono proiettati nella sala, ricordiamo Smarrito nell’ombra (con Itala Almirante-Manzini, 1914), Danze di ieri e di oggi, Il conquistatore di Parigi, L’assassina
del ponte di Saint Martin (Roberti, 1913), La monella (N. Oxilia, 1914), Capriccio di miliardario (Cines, 1914), Saturnino Farandola (M. Fabre, 1914), I due sergenti (U. Del Colle, 1913).
Negli anni immediatamente successivi alla fine della grande guerra, il locale ricomincia ad ospitare film e - nell’euforia connessa all’esito positivo (per l’Italia) del conflitto - prende il significativo nome di
Gran cinema - teatro della Vittoria. Il locale è operativo dal 1920. Si tratta di una sala semi-centrale, ubicata al limite della circonvallazione esterna, con una programmazione di terza visione basata su
pellicole generalmente in ritardo di un anno rispetto alla loro uscita sul mercato. Negli anni venti i film del cinema Vittoria non compaiono sui quotidiani milanesi; pertanto la promozione si basa sull’affissione di manifesti
per le strade del quartiere. Dal decennio seguente invece la sala è presente sul Corriere della Sera mentre i manifesti diradano, fino a scomparire nella seconda metà degli anni trenta. Nel periodo 1930-31 il Vittoria non è
ancora attrezzato per i film sonori, tant’è che la programmazione è ancora incentrata su film muti. Ormai però le mutate esigenze del pubblico costringono i gestori delle sale ad una scelta: adeguarsi o uscire dal mercato. Nei
primi mesi del 1932 la sala appare finalmente attrezzata per il sonoro ed infatti nell’agosto di quell’anno su numerosi manifesti si avvisa il pubblico che il film è “parlato in italiano”. La grafica dei manifesti
tipografici degli anni venti e trenta offre la possibilità di una datazione piuttosto precisa sulla base delle specifiche caratteristiche degli affissi (le date non sono di per sé sufficienti, risultando quasi sempre prive del
riferimento al giorno settimanale). Si noterà quindi che negli anni 1920-21 la gestione opta per un manifesto in cui il nome della sala figura in caratteri snelli ed eleganti (vagamente liberty); dall’autunno 1921 si passa ad
una scritta più massiccia (probabilmente più efficace sui muri cittadini) in cui il nome della sala figura tra virgolette. A partire dall’autunno 1923 vengono lasciate cadere le virgolette mentre nella seconda metà del decennio
compaiono stabilmente, in basso, informazione relative ai prezzi dei biglietti. Negli anni trenta viene modificata sia l’intestazione, sia la grafica con cui compare il nome della sala: essa passa da “Gran cinema teatro della
Vittoria” al più semplice “Cinema Vittoria Teatro”. Dall’autunno 1932 si avrà infine l’essenziale e definitiva dizione “Cinema Vittoria. Riguardo alla programmazione della prima metà degli anni venti, va rilevata la radicale
preferenza per pellicole italiane; i titoli stranieri sono realmente pochissimi in questa fase. Il nazionalismo insito nel nome della sala (il riferimento alla vittoria nel recente conflitto mondiale) prosegue, con un certa
coerenza, nel tipo di offerta cinematografica. Nel secondo dopoguerra il cinema Vittoria è sempre una sala di terza visione con una programmazione particolarmente incentrata su pellicole d’avventura - con una curiosa
concentrazione di pellicole dirette dall’americano Richard Thorpe - a volte proposte anche in doppia programmazione. La collocazione nell’allora popolare e popoloso quartiere di Porta Genova fa sì che il cinema non necessiti di
promozione sui quotidiani cittadini, attingendo il proprio pubblico dagli abitanti della zona. La gestione è
affidata a Mauro Rota, storico gestore milanese e creatore del cineteatro Nazionale (1924) che controlla anche Dumont, Patria, Moderno -Via F-Filzi-, Loreto, Mondial, Colombo, Broletto, Poliziano, Parco, Palace, Aurora, Nuovo
Cine, Porpora, Roma, Durini, Umbria, Gloria, Augusteo -V.le Vittoria, Farini, Meravigli, Commenda e Cantù. Tra le pellicole più interessanti proiettate al Vittoria ricordiamo: nel 1920 Frou Frou (A. De Antoni, 118), La casa d’oro (t.o. The House of Gold, E. Carewe, 1918), L’amante della luna (A. Consalvi, 1919), Anna di San Celso (Brignone, 1919), La maestrina (E.
Rodolfi, 1919), Toro selvaggio (G. Zaccaria, 1919), Il castello di bronzo: 13 di notte (E. Ghione, 1920), La farina del diavolo (L. Borgnetto, 1920) nel 1921 La signorina Arlecchino (M. Caserini, 1918), Il rifugio (G. Antamoro, 1918), Adriana Lecouvreur (U. Falena, 1919), Leggerezza e castigo (G. Zambuto, 1918), Debito d’odio (A. Genina, 1920; replicato nel 1922), I due crocefissi (Genina, 1920), Colei che si deve sposare (C. De Riso, 1920), Nellina (G. Serena, 1920), Mezzo milione e un marito (G. Zaccaria, 1921)
nel 1922 Il bacio dell’arte (regista sconosciuto, 1917), La cavalcata dei fantasmi (G. Zannini, 1918), Io ti uccido! (G. Antimoro, 1919), La principessa Zoe (reg. sconosciuto, 1919), La dama dal guanto nero(t.o. Die Dame mit dem schwarzen Handschuh, M. Curtiz, 1919), La Gibigianna (L.
Maggi, 1919), La fabbrica dell’imprevisto (E. Piergiovanni, 1920), Il mostro di Frankenstein (E. Testa, 1920), Marion artista da caffé-concerto (R. Roberti, 1920), La vita che fugge (reg. sconosciuto, 1921), L’inafferrabile (M. Almirante, 1922)
nel 1923 Histoire d’un Pierrot (B. Negroni, 1914), Odette (G. De Liguoro, 1916), L’onore (t.o. Die Ehre; J. May, 1917), La sinfonia del mare (G. Vassallo, 1919), La lettera chiusa (G. Zorzi, 1920), La
principessa Giorgio (R. Roberti, 1920), L’altro pericolo (B. Negroni, 1920), La donna e il cadavere (Genina, 1920), La liana spezzata (G. Bellincioni Stagno, 1922), Il leone di Venezia (t.o. Der Loewe von Venedig, P. Stein, 1923)
nel 1924 Cajus Julius Caesar (E. Guazzoni, 1914), La contessa Arsenia (E. Pasquali, 1916), Amleto (E. Ridolfi, 1917), La storia di un peccato (C. Gallone, 1917), Lo strano caso di Eva Poker (E.
Ridolfi, 1919), Ridolini prende moglie (t.o. Scamps and Scandals, L. Semon, 1919); La vita e la leggenda (G. Serena, 1919), Martirio (G. Moreau, 1920), L’ultimo dei Borgia (A. Carbone, 1920), La contessina Chimera (P. Trinchera, 1920); Il mistero dell’auto in fiamme (G,. Pezzinga, 1921), La
notte dell’anima (A. Carbone, 1920), La bicocca rossa (t.o. The Red Lane, L. Reynolds, 1920), Amore stanco (E. Fontana, 1920), Il pirata dell’aria (t.o. Die Luftpiraten, H. Piel, 1920), Il giglio del monte San Michele(t.o. La lys du Mont Saint-Michel, J. Sheffer, 1920), Una manicure nel Far West (t.o. The Misfit Wife, E. Mortimer, 1920), I diabolici (A. Genina, 1921), Mia
moglie si è fidanzata (G. Zambuto, 1921), Fiore selvaggio (G. Serena, 1921), Il filo d’Arianna (M. Caserini, 1921), Gli ultimi filibustieri (G. De Stefano, 1921), I figli di nessuno (U. M. Del Colle, 1921), Tentazioni di moglie (t.o. A Wonderful Life, P. Scardon, 1922), Peccatrice senza peccato (A.
Genina, 1922), Nei lacci dell’amore (regista sconosciuto, prod. universal, 1923), Largo alle donne (G. Brignone, 1924), International Grand Prix (A. Palermi, 1924) nel 1925 La signora dalle camelie (G. Serena, 1915), Come le foglie (G. Righelli, 1917), Scrollina (G.
Zambuto, 1920), Piero e Teresa (M. Caserini, 1920), La catena (A. Rosenfeld, 1920), La borsa e la vita (M. Corte, 1920), La Madonna errante (G. Ravel, 1921), Saetta contro l’oco di Marcouf f(D.
Gambino, 1921); Il figlio del celeste impero (t.o. The First Born, C. Campbell.1921), nel 1926 Crucifige (t.o. Kreuziget See!, G. Jacoby, 1917), Il monello
(t.o. The Kid, C. Chaplin, 1921), Moglie... senza marito (t.o. Nelly, Die Frau ohne Mann, F. Zelnik, 1923), Maschietta (t.o. Manhandled, A. Dwan, 1924), Guardiamarina (t.o. The Midshipman, W. Cabanne, 1925) La
principessa delle aringhe (t.o. Pension Groonen, R. Wiene, 1925) nel 1929 Un marito da vendere (t.o. Love’s Blindness, J. Dillon, 1929), Le più belle gambe di Berlino (t.o. Die Schönste Beine von Berlin, W. Wolff, 1927); Abbasso gli scapoli (t.o. A Single man,
H. Beaumont, 1929; da notare, sul manifesto, l’insolito divieto ai minori di 16 anni) nel 1930 Viva lo sport (Newmeyer, 1925 con Harold Lloyd), Il giardino di Allah (t.o. The Garden of Allah, R. Ingram, 1927), Amori di un’attrice (Lee, 1928 con Pola Negri), Donna che ama (t.o. The
Single Standard, J. Robertson, 1929) e El Caballero (La Cava, 1927), Luna Park (t.o. Rutschbahn, R. Eichberg, 1928), L’attrice (t.o. The Actress, S. Franklin, 1928) nel 1932 Oriente (t.o. Orient - Die Tochter der Wüste, G. Righelli, 1924), Madame Recamier (t.o. id, G. Ravel, 1927), Danubio bleu; poi Vienna, amori e donne (vers. sonora; t.o. id, P. Sloane, 1928), Miss
Saxofon (t.o. Saxophone-Susy, C. Lamac, 1928), La grande rinuncia (t.o. Hrichy lasky, C. Lamac, 1929), La principessa del caviale (t.o. Die Kaviarprinzessin, C. Lamac, 1929), La moglie
n. 66 (G. Zaccaria, 1931), La segretaria privata (G. Alessandrini, 1931), Gli uomini, che mascalzoni! (Camerini, 1932) nel 1933 La bodega (B. Perojo, 1930), nel 1934 Il piccolo lord (Green, 1921 con Mary Pickford), Passaporto giallo (Walsh, 1931)
nel 1936 Dopo quella notte (Archainbaud, 1933) in doppia programmazione con Figlio conteso (Ludwig, 1935); nel 1939 Incantesimo (Cukor, 1938) in doppia programmazione con Accadde una notte (Capra, 1934);
nel 1940 Manon Lescaut (Gallone, 1940) nel 1941 Avventuriera (Lamont, 1939) in doppia programmazione con Casa lontana (J. Meyer, 1939); Un bimbo in pericolo (Joannon, 1939) in doppia programmazione con Frankenstein (Whale, 1931); Cuori nella tormenta (Campogalliani, 1940)
nel 1942 Manon Lescaut (Gallone, 1940), Addio giovinezza (Poggioli, 1940) Grand Hotel Astoria (Leonard, 1945) nel 1947, Maria Antonietta (Van Dyke, 1938), Serenata a Vallechiara (Humberstone, 1941) nel 1948, Amore sotto zero (Seiter, 1945) nel 1949, Danubio
rosso (Sidney, 1949), Malesia (Thorpe, 1949) nel 1950, nel 1951 Forzate il blocco (Leonard, 1942), Il giardino segreto (Wilcox, 1949), Domani è un altro giorno (Moguy, 1951), Signorinella (Mattoli, 1949)
nel 1952 Primavera di sole (Thorpe, 1948), Nancy va a Rio (Leonard, 1949) Il bacio di mezzanotte (Taurog, 1949), Il diavolo in convento (Malasomma, 1951), Due settimane d’amore (Rowland, 1950), Condannate (Landers, 1938)
nel 1953 Bionda incendiaria (Marshall, 1945), Uomini coraggiosi (Judin, 1950), Mezzogiorno di fuoco (Zinnemann, 1952 con Gary Cooper e Grace Kelly), La furia di Tarzan (Endfield, 1952), La
rivincita del Capataz (C. Jaque, 1950 con Fernandel), Un turco napoletano (Mattoli, 1953 con Totò) nel 1954 Europa ’51 (Rossellini, 1952), Sua altezza si sposa (Donen, 1950), Ivanhoe (Thorpe, 1952), Mani
sporche (Rivers, 1951), Operazione Z o Un minuto all’ora zero (Garnett, 1952), Il temerario (N. Ray, 1952), Divertiamoci stanotte (Lang, 1951) nel 1955 Gli uomini preferiscono le bionde (Hawks, 1953), Parata di splendore (Leisen, 1953), Sangue
sul fiume (L. King, 1953), Il prigioniero di Zenda (Thorpe, 1952), Il piacere (Ophüls, 1952), Gli eroi di mille leggende (Jason, 1952) nel 1956 Berretti rossi (Young, 1954), Rigoletto (Gallone, 1946) in doppia programmazione con Il
bandito della Casbah (Duvivier, 1936), Due soldi di speranza (Castellani, 1952), Le vacanze del signor Hulot (Tati, 1952), Rapsodia (Vidor, 1954), Gli ultimi cinque minuti (Amato, 1956)
nel 1957 Un napoletano nel Far West (Rowland, 1955), S.O.S. Lutezia (Christian-Jaque, 1955), Sinfonia d’amore (Pellegrini, 1954), Napoleone (Borghesio, 1951), Legge del silenzio o La mano nera (Thorpe, 1950), Gervaise (Clémént, 1955)
nel 1958 L’uomo meraviglia (Humberstone, 1945), So che mi ucciderai (Miller, 1952), Un uomo tranquillo (Ford, 1952 con John Wayne), Picnic (Logan, 1955) nel 1959 L’avamposto degli Stukas (Weidenmann, 1957), La tortura della freccia (S. Fuller, 1957), Stanotte
sorgerà il sole (J. Huston, 1949), La tragedia del Rio Grande (J. Arnold, 1957), Soli nell’infinito (LeRoy, 1956), All’inferno e ritorno (Hibbs, 1955) nel 1960 Venezia, la luna e tu o I due gondolieri (Risi, 1958), La morte nell’ombra (Neumann, 1954), Una
ragazza per l’estate (Molinari, 1960), Il segreto della sierra dorata (Belli, 1957) nel 1961 Il conquistatore del Kansas o La città rubata (Archainbaud, 1943), Gestapo in agguato (Erfurth, 1954), La città che scotta (Berke, 1951)
nel 1962 Allegri imbroglioni (Saint Clair, 1943), Tunisi top secret (Paolinelli e Leitner, 1959), La mano calda (Oury, 1960), A qualcuno piace caldo
(Wilder, 1959 con Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe), L’ultima spiaggia (Kramer, 1959), Un solo grande amore (Sidney, 1957) La ragazza con la valigia (Zurlino, 1961), I contrabbandieri della morte (Kachyna, 1959) nel 1963.
Lavori di ristrutturazione nel dopoguerra aggiungono al palazzo altri due piani. Il Cinema Vittoria chiude nell’estate del 1963. Negli anni successivi il locale viene abibito a casa d'aste, a negozio di
mobili, e ad esposizione di tappeti persiani. A partire dal 1981 e tuttora (2012) gli spazi del cinema sono occupati da una banca.
Casino di Meneghino e Cecca nel 1897 (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Corso Genova nei primi anni del Novecento (per gentile concessione di Willy Salveghi) foto
Il ristorante-caffè-birreria Stabilini nei primi anni del Novecento (per gentile concessione di Stefano Petrella) foto
Manifesto del Teatro Birraria Stabilini primi anni del ‘900 (per gentile concessione di Marco Ferrari) immagine
Pianta del cineteatro Alfieri (dal sito www.skyscrapercity.com su gentile segnalazione di Willy Salveghi) immagine*
La fiera di Porta Genova nel 1935 e la facciata del cinema Vittoria (dal sito www.skyscrapercity.com su gentile segnalazione di Marco Ferrari) immagine
Il cinema Vittoria negli anni cinquanta (dal sito www.skyscrapercity.com su gentile segnalazione di Marco Ferrari)
foto 1 - foto 2*
Il cinema Vittoria negli anni cinquanta - uscite laterali su p. Cantore (foto di Paolo Monti da www.skyscrapercity.com su gentile segnalaz. di Willy Salveghi) foto 1 - foto 2
Il mobilificio negli spazi dell’ex cinema Vittoria nel 1965 La doppia scritta “Mobili” si trova in corrispondenza dei due ingressi
della sala cinematografica foto
L’ex cinema Vittoria nel luglio 2009 L’edificio complessivo
foto 1 – foto 2 L’edificio verso il Carrobbio foto
L’edificio verso porta Genova foto
95 manifesti tipografici del cin. Vittoria: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1920 La casa d’oro - giu immagine Toro selvaggio - giu immagine La maestrina - lug immagine Anna di San Celso - lug immagine Rose di sangue - nov immagine L’amante della luna - dic immagine Il castello di bronzo: 13 di notte - dic immagine Frou Frou immagine 1921 I due crocefissi - gen immagine Nellina - mar immagine Debito d’odio- mag (replicato nel 1922) immagine La signorina Arlecchino - mag immagine Colei che si deve sposare - mag immagine Leggerezza e castigo - giu immagine Adriana Lecouvreur- ago immagine Il rifugio - ott immagine Mezzo milione e un marito - dic immagine La cavalcata dei fantasmi - dic immagine 1922 La vita che fugge - apr immagine Il mostro di Frankenstein - apr immagine La fabbrica dell’imprevisto- apr immagine La dama dal guanto nero - lug immagine Debito d’odio- ago immagine Io ti uccido!- ago immagine Il bacio dell’arte- ago immagine Marion artista da caffé-concerto - nov immagine L’inafferrabile - dic immagine La Gibigianna immagine 1923 Odette - gen immagine La liana spezzata - gen immagine La lettera chiusa - feb immagine La principessa Zoe - lug immagine Histoire d’un Pierrot - lug immagine L’altro pericolo - ago immagine L’onore - ago immagine La donna e il cadavere- set immagine La principessa Giorgio - set immagine
Ridolini - 5 film - nov immagine La farina del diavolo - nov immagine La sinfonia del mare - nov immagine 1924 I diabolici- gen immagine Gli ultimi filibustieri - gen immagine La contessa Arsenia - feb immagine La bicocca rossa- feb immagine Cajus Julius Caesar - feb immagine Il pirata dell’aria - mar immagine Mia moglie si è fidanzata - apr immagine Amore stanco - apr immagine Peccatrice senza peccato - mag immagine Fiore selvaggio - mag immagine La notte dell’anima - giu immagine Ridolini prende moglie; Ridolini è deluso - giu immagine La contessina Chimera; Il mistero dell’auto in fiamme - giu immagine La vita e la leggenda, Martirio - lug immagine Il filo d’Arianna- ago immagine Nei lacci dell’amore - ott immagine Il leone di Venezia - nov immagine Largo alle donne - nov immagine Lo strano caso di Eva Poker; Tentazioni di moglie - nov immagine La storia di un peccato - nov immagine Il giglio del monte San Michele - nov immagine L’ultimo dei Borgia - nov immagine Amleto - dic immagine International Grand Prix- dic immagine Una manicure nel Far West - dic immagine I figli di nessuno immagine 1925 La catena - gen immagine La borsa e la vita - feb immagine La Madonna errante- feb immagine Saetta contro l’oco di Marcouff; Come le foglie - mar immagine La signora dalle camelie - mar immagine Il figlio del celeste impero- mar immagine Piero e Teresa - mag immagine Scrollina - mag immagine 1926 Crucifige - mar immagine Il monello - mar immagine* Maschietta - dic immagine La principessa delle aringhe - dic immagine Moglie... senza marito- dic immagine Guardiamarina - dic immagine 1929 Abbasso gli scapoli - set immagine Le più belle gambe di Berlino - set immagine Un marito da vendere- ott immagine 1930 L’attrice - mar immagine Il giardino di Allah - mag immagine Luna Park - giu immagine Donna che ama - dic immagine 1932 La principessa del caviale - feb immagine Miss Saxofon; La moglie n. 66 - giu immagine Madame Recamier - giu immagine La grande rinuncia - lug immagine La segretaria privata - ago immagine Vienna, amori e donne; Oriente - set immagine Gli uomini, che mascalzoni! - dic immagine* 1933 La bodega - gen immagine
Mappa di Milano (porta Genova)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
si ringrazia Willy Salveghi per le informazioni fornite
scheda creata nel dic. 2011; ultimo aggiornamento: feb. 2014
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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