testo scritto in collaborazione con Marco Ferrari
Negli anni dieci in via Farini n. 28 esiste un cinema Farini del quale abbiamo poche notizie. Esso si trasforma nel 1921 nel cinema Risorgimento
mentre un secondo cinema Farini sorge intorno al 1923 al numero civico 61 (in seguito 65; è probabile che la gestione rimanga la medesima) dove sarà operativo per numerosi decenni.
Tra le pellicole programmate dal cinema Risorgimento nei primi anni venti ricordiamo nel 1921 L’odissea di San Giovanni (V. Salvini, 1919), Atlas (M. Ausonia, 1920), La serpe (R. Roberti, 1920; con F. Bertini)
nel 1922 La signora delle rose (D. Karenne, 1919) nel 1923 Il triangolo nero (con Elena Sangro, 1918), Ridolini ispettore (t.o. The Fall Guy, L. Semon, 1921), I quattro tramonti (E. Ghione, 1921).
Intorno al 1925 il cinema Risorgimento abbandona via Farini e riapre come Nuovo cinema Risorgimento in via
Varé, alla Bovisa (sempre nella zona nord di Milano; probabilmente anche in questo caso permane la medesima gestione). Questa sala prenderà in seguito il nome di cinema Duse. In via Farini, invece, il locale si trasforma nel
Salone Margherita (il numero civico è ora il 26).
Intorno al 1935 il locale cambia nuovamente intestazione, diventando il cinema Vox (circa 1200
posti), situato ora in via Farini n 30. Il nome (vox, vocis ossia voce in latino) allude alla relativamente recente sonorizzazione del film. Nonostante si tratti di una sala periferica, posta in prossimità della stazione
Garibaldi e del Cimitero Monumentale, il progetto (probabilmente si trattò di una vera e propria ricostruzione del cinema, eretto sulle ceneri del Salone Margherita) porta la firma di Mario Cavallè, architetto milanese
protagonista nella costruzione delle sale cittadine fin dagli anni venti. La copertura di platea e galleria consiste in una struttura a volta, realizzata con tre archi perpendicolari all’asse maggiore della sala e collegati
tra loro da un passante. Frequentata prevalentemente dagli abitanti di quartiere, nei primi anni di attività la sala promuove la propria programmazione attraverso l’affissione dei manifesti tipografici nella zona e, nel
primo periodo, offre spesso due film al prezzo di uno. Durante i bombardamenti del 13 agosto 1943
il Vox, situato in una zona strategica della città (nelle vicinanze della stazone di Porta Nuova o delle Varesine, sostituita nel 1963 dalla Stazione Garibaldi), viene completamente distrutto. Il locale viene restaurato a tempo di record e
nell’estate 1944 è già nuovamente operativo. Il cinema si colloca tra le numerose sale di terza visione (solo tra il 1967 e il 1970 viene promossa a sala di seconda visione; in quel periodo ospita anche qualche film
in prima visione) fino alla primavera 1979, allorché aderisce al circuito a luci rosse. La programmazione complessiva è attenta al cinema di qualità, italiano ed estero, e saltuariamente propone anche cinema d’autore;
si notano infatti le presenze di Le notti di Cabiria, La lunga notte del ‘43, Solaris, Il caso Mattei, La classe operaia va in Paradiso e Barry Lyndon. Tra le pellicole di valore proiettate al Vox ricordiamo
Episodio (Reisch, 1935) nel 1936 nel 1938: L’incendio di Chicago (King, 1937 con Tyrone Power), Lotta di spie (Crosland, 1935) e Orizzonte Perduto (Capra, 1937 con Ronald Colman)
nel 1939: Giuseppe Verdi (Gallone, 1937), Sono stato io (Matarazzo, 1937), E’ arrivata la felicità (Capra, 1936) ed Ettore Fieramosca (Blasetti, 1938) Grandi magazzini (Camerini, 1939) e Il ponte dei Sospiri (Bonnard, 1940) nel 1940, Ombre rosse (Ford, 1939) e Il prigioniero di Santa Cruz (Bragaglia, 1941) nel 1941
nel 1942: Rebecca (Hitchcock, 1940), Cenerentola e il signor Bonaventura (Tofano, 1941) e Il vagabondo (Borghesio, 1941) I marciapiedi della metropoli (Wheelan, 1938) nel marzo 1943, La casa del peccato (Neufeld, 1938) nell’agosto 1944, Una romantica avventura (Camerini, 1940) nel 1945, Angoscia (Cukor, 1944) nel 1947, Riso amaro (De Santis, 1949), Storia di una capinera (Righelli, 1945) e Bandiera
gialla (Kazan, 1950) nel 1950, Fabiola (Blasetti, 1949) e Milano miliardaria (Girolami, 1951) nel 1951, Operazione Cicero (Mankiewicz, 1952), Rancho Notorious (Lang, 1952), nel 1953:
Il mondo le condanna (Franciolini, 1953), La signora senza camelie (Antonioni, 1953) e La nave delle donne maledette (Matarazzo, 1953) nel 1954: Le vacanze del signor Hulot (Tati, 1953), Carosello napoletano (Giannini, 1954), Moulin Rouge (Huston, 1953) e Da qui all’eternità (Zinneman, 1953)
La valle dell’Eden (Kazan, 1955), Giulietta e Romeo (Castellani, 1954) nel 1955, Giorno maledetto (Sturges, 1955) e Racconti romani (Franciolini, 1955) nel 1956, Le notti di Cabiria
(Fellini, 1957), Un cappello pieno di pioggia (Zinneman, 1957), Quel treno per Yuma (Daves, 1957) nel 1958, Un maledetto imbroglio (Germi, 1959), Dracula il vampiro (Fisher, 1958) nel 1959, La
lunga notte del ’43 (Vancini, 1960), I 39 scalini (Thomas, 1959) nel 1960, nel 1961: L’appartamento (Wilder, 1960), Psyco (Hitchcock, 1960) e Il gobbo (Lizzani, 1960) Tiro al piccione (Montaldo, 1961) nel 1962
nel 1963: Il sorpasso (Risi, 1962), I tre della croce del sud (Ford, 1963) e Il giorno più lungo (Annakin, 1962) nel 1964: Agente 007 licenza di uccidere (Young, 1962), I 4 del Texas (Aldrich, 1963) e Irma la dolce (Wilder, 1963)
nel 1965: Biancaneve e i sette nani (Disney, 1937), I complessi (Risi, D’Amico, Rossi, 1965) e 7 uomini d’oro (Vicario, 1965) La resa dei conti (Sollima, 1967), Un uomo una donna (Lelouch, 1966) nel 1967,
nel 1969: I 600 di Balaklava (Richardson, 1968), Barbagia (Lizzani, 1969) e Ben Hur (Wyler, 1959) nel 1970: I girasoli (De Sica, 1970), Colpo rovente (P. Zuffi), L’uomo venuto dalla pioggia (Clement, 1970), Satyricon (Polidoro, 1969; con Ugo Tognazzi), Cuori solitari (Giraldi, 1969), L’altra
faccia del pianeta delle scimmie (Post, 1970), Senza sapere nulla di lei (Comencini, 1969), Anni ruggenti (Zampa, 1962), Violenza al sole (Vancini, 1969), Corbari (Orsini, 1970) nel 1971:
In fondo alla piscina (Martin, 1971), Lo chiamavano Trinità (Barboni, 1971), Bob&Carol&Ted&Alice (Mazurski, 1969) nel 1972: Il pellegrino (Chaplin, 1923) e Gli aristogatti (Disney, 1961) Via col vento (Fleming, 1939), Soffio
al cuore (Malle, 1970), La polizia ringrazia (Steno, 1972), La classe operaia va in paradiso (Petri, 1971), Il caso Mattei (Rosi, 1972) nel 1973: La prima notte di quiete (Zurlini, 1972), Agente 007 si vive solo due volte (Gilbert, 1967; ried.) e Prendi i soldi e scappa (Allen, 1969)
nel 1974: I racconti di Canterbury (Pasolini, 1972), Paolo il caldo (Vicario, 1973) e Solaris (Tarkovski, 1972) nel 1975: Sole rosso (Young, 1971), Flic Story (Deray, 1975), L’ultima corvèe (Ashby, 1973), L’erotomane (Vicario, 1974), L’esorcista (Friedkin, 1973)
nel 1976: Amici miei (Monicelli, 1975), Straziami ma di baci saziami (Risi, 1968), Telefoni bianchi (Risi, 1976), Morte sospetta di una minorenne (Martino, 1975), Novecento atto 1°
(Bertolucci, 1976) e Le mele marce (Collinson, 1975) nel 1977: Barry Lyndon (Kubrick, 1975), Venga a prendere il caffè da noi (Lattuada, 1970), Qualcuno volò sul nido del cuculo (Forman, 1975) e Zardoz (Boorman, 1974)
nel 1978: Vigilato speciale (Grosbard, 1978), Totò cerca casa (Steno, 1949; ried.) e Totò, Eva e il pennello proibito (Steno, 1959). Nashville (Altman, 1975) nel 1979
La sala chiude nel 1989. L’edificio viene abbattuto (come pure quello adiacente verso il ponte della ferrovia) e al suo posto sorge un ampio parcheggio per autoveicoli (nel nuovo edificio, posto di fianco, troviamo
invece un hotel).
Manifesti tipografici del cinema Risorgimento: (fonte: Cineteca It. – www.lombardiabeniculturali.it) 1921 Atlas – set immagine La serpe; L’odissea di San Giovanni – dic immagine 1922 La signora delle rose – nov immagine 1923 Ridolini ispettore; I quattro tramonti – mar. immagine Il testamento del dar West; L’anello fatale – giu immagine Il triangolo nero – dic immagine
Manifesti tipografici del Salone Margherita: (fonte: Cineteca It.
– www.lombardiabeniculturali.it) nel 1926 Le tigri del mare – nov immagine
Il cinema Vox nel 1956 Corso Farini visto dal ponte della ferrovia foto*
L’edificio del cinema foto*
Il Vox intorno al 1960 (per gentile concessione di Maurizio Colombini) foto
Il Vox intorno al 1970 (per gentile concessione di Maurizio Colombini) foto 1 - foto 2*
Il Vox nel 1981 (su gentile segnalazione di Andrea Martinenghi) da Storia di Anna (sceneggiato Rai)
foto 1 - foto 2 - foto 3
foto 4 - foto 5 - foto 6 - foto 7*
Il Vox intorno al 1985 (Archvio Corriere della Sera)
foto* - foto*
Il Vox abbattuto dalle ruspe nel giugno 1989 (Archvio Corriere della Sera)
foto 1 - foto 2*
Medesima realtà urbana nel gennaio 2009 Il parcheggio visto dal ponte della ferrovia foto
Il parcheggio visto verso il ponte della ferrovia foto
Il parcheggio foto 1 – foto 2 – foto 3
Manifesti tipografici del cinema Vox: (fonte: Cineteca Italiana – www.lombardiabeniculturali.it) 1938 Orizzonte Perduto – dal 24 al 26 dic. immagine L’incendio di Chicago immagine
Annunci pubblicitari su quotidiani I complessi - 3 dic. 1965 immagine Barbagia – nov. 1969 immagine La morte bussa due volte (Philipp, 1969) nel 1970 immagine Colpo rovente – mag. 1970 (per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Articoli da giornali (per gentile concessione di Marco Ferrari) : “Liberato” al cinema dalla PS – Il Giorno, 1 gen 1982 immagine
Le ruspe soffocano l’ultima “Vox” di Edoardo Stucchi –
Corriere della Sera 4 giu 1989 immagine
Biglietti del cinema (
anni settanta; per gentile concessione di Willy Salveghi) immagine
Mappa di Milano (piazza Lagosta)
Posizione del cinema immagine
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
scheda creata nell’apr.2009; ultimo aggiornamento set.2016
Si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
|