In piazza Piemonte, in fondo a corso Vercelli, accanto al cinema-teatro Nazionale si trova il cinema Zenit, locale inaugurato il 29 aprile 1950
che si caratterizza come ampia sala periferica (quasi 2000 posti) di seconda visione, attenta al cinema di qualità. Nelle prime due giornate la direzione opta per un’insolita scelta musicale: la sala ospita un concerto del jazzista Benny Goodman. Il primo film programmato è Il grande peccatore (Siodmak, 1949).
Nel 1973 la sala viene promossa tra i “proseguimenti prime”. La gestione è controllata inizialmente da Tito Lucca - Diana, Colosseo, Eliseo - poi dall'Aristea. Spesso, la mattina, vengono organizzate proiezioni per le
scuole elementari, soprattutto quella della vicina piazza Sicilia. Tra le pellicole più interessanti, ospitate dallo Zenit, citiamo nel 1950 Il cielo può attendere (Lubitsch, 1943), Madame Bovary (Minnelli, 1949), La grande minaccia (Douglas, 1948), Ho sognato il paradiso (Pastina, 1950), La strega rossa (Ludwig, 1948),
Sabotatori (Hitchcock, 1942),, Sahara (Korda, 1943) nel 1951 Il cammino della speranza (Germi, 1950), La via della morte (Mann, 1949), Giungla d'asfalto (Huston, 1950), Bellezze in bicicletta (Campogalliani, 1951), L’eterna illusione (Capra, 1938), Il
ragazzo dai capelli verdi (Losey, 1948), Vita da cani (Monicelli, Steno, 1950) nel 1952 Totò terzo uomo (Mattoli, 1951), Teresa (Zinnemann, 1951), La rosa del sud (Vidor, 1935), Fuga d'amore (Koster, 1951), L'avamposto degli uomini perduti (Douglas, 1951)
nel 1953 Il bruto e la bella (Minnelli, 1952), Scaramouche (Sidney, 1952), Il bruto e la bella (Minnelli, 1952), Traviata ‘53 (Cottafavi, 1953) e Totò e i re di Roma (Monicelli, 1953)
nel 1954 Mogambo (Ford, 1954), Amore in città (Antonioni, Fellini, 1953), Tre soldi nella fontana (Negulesco, 1954), Giulio Cesare (Mankiewicz, 1953), Il seduttore (Rossi, 1954)
nel 1955 Sabrina (Wilder, 1954), Inferno sotto zero (Robson, 1954), Marty (Delbert Mann, 1955), Sabato tragico (Fleischer, 1955) e Da qui all’eternità (Zinnemann, 1953)
nel 1956 Il tetto (De Sica, 1956), Mr. Roberts (Ford, 1955), L’uomo di Laramie (Mann, 1955), L’ultima caccia (Brooks, 1956) nel 1957: Nodo alla gola (Hitchcock, 1948), Il pianeta proibito (Wilcox, 1956), L’aquila solitaria (Wilder, 1957)
nel 1958: Furia selvaggia (Penn, 1958), La parola ai giurati (Lumet, 1957), Nata di marzo (Pietrangeli, 1958), nel 1959: Operazione Cicero (Mankiewicz, 1952), La grande guerra (Monicelli, 1959), Qualcuno verrà (Minnelli, 1959), La notte brava (Bolognini, 1959)
nel 1960: Operazione sottoveste (Edwards, 1959), A casa dopo l’uragano (Minnelli, 1960), I bucanieri (Quinn, 1958) nel 1961: Monica e il desiderio (Bergman, 1952), Il federale (Zampa, 1961), Lettere di una novizia (Lattuada, 1960), Crimen (Camerini 1960, Ombre rosse (Ford, 1939; ried.) e La
vendetta del gangster (Fuller 1960), nel 1962: Una vita difficile (Risi, 1961), Le italiane e l’amore (Ferrerri, Maselli, 1961), Il criminale (M. Baldi, 1962), Quelle due (Wyler, 1962), Mafioso (Lattuada, 1962)
nel 1963: Il processo (Welles, 1962), Va e uccidi (Frankenheimer, 1962), La guerra dei bottoni (Robert, 1962) nel 1964: A 007 dalla Russia con amore (Young, 1963), Marnie (Hitchcock, 1964) e Sciarada (Donen,
1963) nel 1965: Topkapi (Dassin, 1964), La battaglia di Rio della Plata (Powell e Pressburger, 1956), Casanova ‘70 (Monicelli, 1965) e Angelica (Borderie, 1964) nel 1966: Svegliati e uccidi (Lizzani, 1966), Arizona Colt (Lupo, 1966) e Mary Poppins (Stevenson, 1964)
nel 1967: L’uomo dal braccio d’oro (Preminger, 1956), Quien sabe? (Damiani, 1966), Il padre di famiglia (Loy, 1967) nel 1968: Il grande caldo (Lang, 1953), Vivere per vivere (Lelouch, 1967), Il cervello da un miliardo di dollari (Russell, 1967) e Bandolero (McLaglen,
1968) nel 1969: Rosemary’s Baby (Polanski, 1968), La notte dell’agguato (Mulligan, 1968), Il cervello (Oury, 1969) e Vedo nudo (D.Risi, 1969; il film resta in programmazione oltre 7 mesi)
nel 1970: Città violenta (Sollima, 1970), L’arcidiavolo (Scola, 1966), Paranoia (Lenzi, 1970), La moglie più bella (Damiani, 1970), Furia selvaggia (Penn 1958; ried.), La confessione (Costa Gavras, 1969), Il
laureato (Nichols, 1967), La ballata di Cable Hogue (Peckinpah, 1970), I giorni dell’ira (T. Valerii, 1967) nel 1971: La ragazza del bagno pubblico (Skolimovski, 1970), Quattro tocchi di campana (L. Johnson, 1971) e Sacco e Vanzetti (Montaldo, 1970)
nel 1972: Taking Off (Forman, 1971), Fango sudore e polvere da sparo (D. Richards, 1972), Lo chiameremo Andrea (De Sica, 1972), Giù la testa (Leone, 1971) e Il caso Mattei (Rosi, 1972)
nel 1973: La femme en bleu (Deville, 1972), Alfredo, Alfredo (Germi, 1972), Un tram che si chiama desiderio (Kazan, 1950; ried.), Agente 007 si vive solo due volte (Gilbert, 1967), Lo spione (Melville, 1962) e Che cosa è successo tra mia padre e tuo madre? (Wilder, 1972)
nel 1974: Stavisky, il grande truffatore (Resnais, 1973) e Papillon (Schaffner, 1973) nel 1975: Per favore non toccate le vecchiette (M. Brooks, 1968), Finché c’è guerra c’è speranza (Sordi, 1974), La poliziotta (Steno, 1974) e L’importante è amare (Zulavski, 1974),
nel 1976 Il Gattopardo (Visconti, 1963), L’innocente (Visconti, 1976), Soldato blu (Nelson, 1970), Bruciati da cocente passione (Capitani, 1976), Amici miei (Monicelli, 1975), Marcia trionfale (Bellocchio,
1976), Due cuori e una cappella (Lucidi, 1975), Caro Michele (Monicelli, 1976), Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni (Corbucci, 1976), Il secondo tragico Fantozzi (Salce, 1976) nel 1977
Oh Serafina (Lattuada, 1976), Il deserto dei Tartari (Zurlini, 1976), Quelle strane occasioni (Comencini e altri, 1976), Gli ultimi fuochi (Kazan, 1976), La stanza del vescovo (Risi, 1977),
nel 1978 Ritratto di borghesia in nero (Cervi, 1978), La maledizione di Damien (Taylor, 1978), La montagna del dio cannibale (Martino, 1978), Agente 007 - Vivi e lascia morire (Hamilton, 1973), L’innocente (Visconti, 1976), La stanza del vescovo (D. Risi, 1977), Il gatto (Comencini, 1977), Hi,
Mom! (De Palma, 1969), nel 1979 F.I.S.T. (Jewison, 1978), Viaggio con Anita (Monicelli, 1978), Dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca (Scola, 1970) e Dio perdona...io no! (Colizzi, 1967)
nel 1980 Cafè express (Loy, 1980), Gente comune (Redford, 1980), Amici miei (Monicelli, 1975), Un uomo da marciapiede (Schlesinger, 1969) nel 1981 Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1969), Quando chiama uno sconosciuto (Walton, 1979) e Mia moglie è una strega (Castellano e Pipolo, 1980), La cruna dell’ago (Marquand, 1981)
nel 1982 Chi è Harry Kellerman e perché parla male di me? (Grosbard, 1971), Culo e camicia (Festa Campanile, 1981), Reds (Beatty, 1981), Il tempo delle mele (Pinoteau, 1980), Buddy Buddy (Wilder, 1981), Firefox - Volpe di fuoco (Eastwood, 1982)
nel 1983 Dark crystal (Henson e Oz, 1982), Diva (Beineix, 1981), Scusate il ritardo (Troisi, 1982) La programmazione dello Zenit appare attenta costantemente attenta al cinema di qualità;
negli anni settanta la sala ospita anche numerosi film d’autore (Bellocchio, Kazan, Rosi, Resnais, Zurlini). Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta le sale che gravitano intorno a piazza Piemonte subiscono
drastiche trasformazioni, causate dalla spietata concorrenza televisiva. Il Nazionale torna ad essere un teatro nel 1979 mentre il Magenta passa alla “luce rossa” nel 1983. Lo Zenit chiude nel luglio 1983. La sala
viene trasformata in studio televisivo della società Telepro del gruppo San Paolo Editore. Gli studi, oltre ad ospitare le trasmissioni dell’emittente di proprietà Telenova, vengono affittati per produzioni esterne come il
famoso “Bis” di Mike Bongiorno in onda su Canale 5. In seguito al trasferimento di Telenova, nel febbraio 2002 l’ex cinema Zenit, opportunamente ristrutturato, si trasforma in un’elegante sede della libreria Feltrinelli.
Il cinema Zenit intorno al 1955 (su gentile segnalazione di Willy Salveghi).
In programmazione Operazione mistero(Fuller, 1954) foto 1 - foto 2*
Il cinema Zenit negli anni sessanta (dal sito www.skyscrapercity.com su gentile segnalazione di Marco Ferrari). foto 1 - foto 2*
Il cinema Zenit nell’aprile 1970 L’edificio complessivo e la pensilina foto* L’ingresso; in programmazione c’è il western americano
Un uomo chiamato cavallo (Silverstein, 1969) foto 1 – foto 2*
Lo Zenit nel 1977 (foto Jhm0284, da www.flicr.com; su gentile segnalazione di Enzo Porcu) In programmazione Il gatto a nove code (Argento, 1971) foto 1 - foto 2*
Medesimo spazio urbano nel febbraio 2008 L’ingresso foto 1 – foto 2 – foto 3
La libreria verso piazzale Baracca foto 1 – foto 2
Vista aerea del teatro e dell’ex cinema Zenith intorno al 2000 foto
Vista aerea dell’ex cinema nel 2010 foto
Annunci pubblicitari su quotidiani Monica e il desiderio – nov. 1961 immagine Il processo – 29 nov. 1963 immagine Angelica - mar. 1965 immagine L’uomo dal braccio d’oro - giu 1967 immagine Bandolero – nov. 1968 immagine I giorni dell’ira – 1970 immagine L’innocente - ott 1976 immagine
Biglietti del cinema (anni sessanta;
per gentile concessione di Antonio Privitera) immagine (1979;
per gentile concessione di Marco Ferrari)
immagine
Mappa di Milano (zona nord-ovest)
Posizione del cinema immagine
si ringrazia Andrea Ferrario e Willy Salveghi per le informazioni fornite
* l’asterisco segnala foto e materiale di particolare interesse
scheda creata nell’ott.2008; ultimo aggiornamento apr. 2020
si invitano i numerosi giornalisti e lettori che utilizzano i testi del sito (spesso con semplici copia/incolla) a citare la fonte
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